Dalla mia irrequietezza mattutina, dopo una notte insonne, come mi capita spesso oramai, la mente già iniziava a elaborare, a lavorare e a chiacchierare tra sè e sè disturbando il mio sonno inquieto. Quando finalmente ho preso coscienza di questo involontario risveglio, non ho potuto far altro che ascoltare cosa stava dicendo …si trattava, a mio avviso, di semplici banalità e discorsi scontat che, ad ogni modo, vi voglio donare, come un regalo, fatto a voi come ogni giorni voi mi fate, spogliandovi di fronte a me che sono vestita e vi guardo. Sono solo pensieri, partoriti in uno stato di dormiveglia, che questa volta ho avuto la prontezza di appuntare per semplice curiosità, sono frammentati e tali ve li riporto...
“ Influenzati da un torpore comune che... rimanda la nostra storia alla nostra vita ! Invece la nostra vita è l’imminente, con una visione prospettica del futuro che a guardarlo ci si spaventa; ma se il problema è credere ai fantasmi avremo sempre una giustificazione per non evolverci, per non crescere e rimanere bambini, con mille timori, in cerca di qualcuno che li sappia placare, in cerca di un egoistico calore umano”
“Il fantasma piu temibile per me è l’ingovernabilità del tempo… mi sfugge in continuazione. E' dispettoso e mi sfida ogni volta; la sua gestione mi rimane complicata perché è rivelatore anche quando noi non lo siamo con noi stessi.Il fatto compiuto non piace a nessuno, è difficile da digerire, ma il tempo è indifferente e incalza nel suo avanzare, quindi preferisco scandirlo in modo sensato, prendendolo di sorpresa, raggirandolo. Mi piace, ad esempio, trascorrere il mio tempo con voi che rappresentate per me la mia non-solitudine…come dire, dei rinoceronti all’incontrario".
“E’ bello essere in pace con il mondo, quando il mondo ti fa la guerra , perché solo in questo modo si può placare la sua ira che non verrà alimentata da lacrime che l’annaffiano; cosi ,finalmente, la guerra cesserà per lasciare il passo alla fratellanza, per vivere senza quel disumano distacco che ci rende freddi ed ostili, soli nella moltitudine di persone come noi! Provate ad abbracciare il mondo e aspettate una sua calorosa risposta; quando questo avverrà, sarete inondati da una puerile gioia che vi renderà piu felici e piu sicuri. Cosi la magia dell’amore avrà fatto il suo corso".
Foto: Dramatherapy, The Rhinoceros, Daisy-Francesca, Laboratorio CDIOT, settembre 2009
2 commenti:
Bellisiimo quello che scrivi Francesca. E proprio vero che quello che noi diamo riceveremo. Doniamo amore, riceveremo amore. Viviamo in pace, e pace riceveremo. E cosi via per tutte le sensazioni piacevoli. In una vita piena di problemi e difficoltá visti sotto un'altra prospettiva fanno parte della nostra vita. E vanno vissuti tranquillamente.
Spartaco
Quando si risvegliano le emozioni ed il sipario si apre sullo spazio scenico ti senti di vivere appieno la tua vita.
Tutti gli oggetti intorno appaiono sfuocati, parte la girandola della meta ricercata: l’unica cosa percepibile al di la delle ombre proiettate dalle figure fisiche presenti è il contesto emotivo, è l’incontro con te stesso.
Lì ad aspettarti è la tua vita con i tuoi drammi, le tue contraddizioni, le tue prove, le tue assurdità, le tue ricerche. Ma anche ad offrirti il passo ad una esplorazione, ad un incontro, ad un abbraccio, ad una performance.
Il paradigma delle performances che ho potuto sperimentare attraverso il gruppo teatrale è stato questo: autenticità, incontro, aiuto.
La prima coniugazione è tanto scontata quanto importante: spogliarsi, raccontandosi invisibilmente, davanti agli altri che potrebbero essere ancora vestiti (è vero Francesca!). Come dice J. Grotowsky :”Non è il teatro che è necessario ma qualcos’altro.”
La successiva è quella di sentirsi pronti ad aprire le braccia e cercare l’incontro; parafrasando lo stesso autore:” Superare le frontiere tra me e te: arrivare ad incontrarti per non perderti più tra la folla, né tra le parole, né tra le dichiarazioni, né tra le idee graziosamente precisate, rinunciare alla paura ed alla vergogna alle quali mi costringono i tuoi occhi appena gli sono accessibile tutto intero. Non nascondermi più; essere quello che sono. Almeno qualche minuto, dieci minuti, venti minuti, un’ora.”
Ultima ma non meno importante potrei definirla conseguenza delle altre coniugazioni: è l’aiuto. I processi precedenti movimentano delle energie positive (confermo Spartaco!) che sono alla portata di tutti ed in fondo lo possiamo leggere dallo stesso Grotowsky che il regime di allenamento degli attori era designato per eliminare e non per insegnare qualcosa (la cosidetta Via negativa) ma anche per intensificare ciò che già esiste.
Che inizi e continui questa corsa rinocerontesca partendo dal foulard steso al centro del nostro circolo (è vero Maria Pina!) e, travolgendo le barricate subdole dell’abitudine, ci consenta di cavalcare emozioni mai provate senza lasciare che queste si infrangano contro le spunture quotidiane della nostra vita. Pino gencarelli
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