@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

lunedì 26 ottobre 2009

Drammaterapia: con la Paura si possono creare Bisogni.

@ Gianni


Domenica 25/10 ore 8.30. Mi sto muovendo per andare dai miei genitori, fuori Roma, un po’ presto, ma il mio orologio biologico mal si adatta al cambio d’orario e mia moglie propone di allungare un poco il percorso per andare al cimitero Flaminio, dove sono sepolti i miei suoceri. Accetto di buon grado, per nulla infastidito dalla sua richiesta, anzi con il piacere di passare qualche minuto in raccoglimento davanti alla loro immagine.
A circa 500mt. dall’entrata ci troviamo incolonnati a causa del gran numero di veicoli che si recano nello stesso luogo. Dieci minuti di fila, altri quindici per comprare dei fiori e comincio a riflettere su tutto questo.
Manca una settimana esatta alla commemorazione dei defunti e molte, moltissime persone -scoprirò in seguito tornando verso Roma, incontrando una coda lunga chilometri- hanno pensato di anticipare un’incombenza che avrebbero dovuto svolgere dalla settimana prossima a tutto il mese di novembre.
Ma come, mi chiedo, un gesto che dovrebbe nascere dalla spontaneità di un sentimento, e dalla voglia di vivere un momento di “comunione” con chi non c’è più, si trasforma in una sorta di impegno lavorativo, da incastrare tra gli altri impegni infrasettimanali? “Vado prima, così non ci dovrò andare poi?” Ma trasformare un gesto di affetto in un impegno non toglie spontaneità al gesto stesso?
Quante volte facciamo o diciamo cose solo per rispetto di usi e convenzioni, sentirsi quindi parte della società?
E’ possibile che viviamo con l’unico scopo di rispettare ruoli e incombenze, regole e gestione del tempo, incastrati tra immagini riflesse e stereotipi confezionati, bisogni reali o indotti, impegni e sistemi lavorativi con stacchi programmati per scaricare gli stress? –week-end, vacanze mordi e fuggi, cure termali, oasi relax, ecc..

Cara Maria Pina, non solo in te alberga il “rinoceronte”, pronto ad esplodere e spandere tanta di quella polvere “da non sapere neanche chi siamo”. Comincio a pensare che siamo tutti rinoceronti, chi in maniera più evidente, chi meno, chi con la pelle più dura di una corteccia di quercia, chi con delle striature appena accennate, abbiamo già la predisposizione genetica per essere rinoceronti. Ecco perché -come dice il director- i guru, i santoni gli pseudo-leader, hanno gioco facile ad entrare nelle nostre menti e governare il nostro animo. E non credo sia indispensabile una strategia del terrore -che certo è il sistema più semplice e più a buon mercato per tiranni carenti di buon senso ma schifosamente ricchi di armi e violenza-, ma sia sufficiente trovare e toccare le corde giuste, per far muovere “la mandria” nella direzione che vogliono. Viene da pensare ad un certa storia sulle “religioni”, all’inizio mai imposte,che lavorano sul convincimento e sul plagio e hanno come base una lettura distorta di fatti reali o manipolati all’uopo. In seguito viene usata la violenza per il rispetto dei principi religiosi e il mantenimento di un regime politico basato sul fanatismo religioso. Se provassimo a scrivere un elenco di atteggiamenti “animaleschi” della nostra società “civile”, credo rimarremmo seriamente colpiti dalla sua lunghezza e dalla varietà di storture comportamentali atte a mascherare le difficoltà degli esseri umani presi in analisi.


Foto: Dramatherapy, The Change. L'intensa espressione dell'attore che traduce il drama. Esso esce come maschera interna a "rapire" fuori, "usare" la mimica. E' contestuale la consapevolezza di essere nella "finzione" interpretazione, con la "autenticità" del processo interno. La catarsi *è lo strumento essenziale del processo di lavoro in drammaterapia. Laboratorio CDIOT, settembre 2009.
* Un ottimo articolo sull'argomento

1 commento:

Anonimo ha detto...

Come é vero quello che dici Gianni. Ci troviamo incastrati in un sistema che non ci permette di pensare in autonomia previo pagare un dazio pesantissimo. Che apparentamente ci fa sentire fuori dal gruppo quindi fuori dal sistema. Che cosa é il sistema? E quello che vogliono gli altri...per poterci manovrare e dicidere in maniera subdola del nostro vivere quotidiano. L'unica arma che noi abbiamo: siamo noi stessi.
Per essere tali non deve esistere il compromesso con noi stessi che nasce dalla nostra non-libertá. Quindi dalla libertá di avere paura e di entrare nella scommoditá di noi stessi. Il resto sono soltanto parole dettate dalla mente manovrate dalla paura di soffrire.
Il sistema mi da il cimitero, ma non deve dettare se vado o meno. Ed io non mi devo sentire esposto al giudizio del sistema.
Un saluto affetuoso a tutti.
SPARTACO

La mia foto mi ha portato indietro a Cortazar quando invece di regalarmi l'orologio ero io regalato all'orologio. Che dramma! Quanto tempo per capirlo. Che bello capirlo! Siamo fieri di noi stessi! Stiamo Stra-or-di-nari!!!

DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
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(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

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