@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

venerdì 24 luglio 2009

Drtammaterapia, "...il dolore non bussa quasi mai, non prende appuntamenti..."

@ Francesca
su Report Laboratorio CDIOT, 10 luglio 2009


Spero non vi offendiate se scrivo fuori da ogni discussione precedente questo mio scritto….credo però sia prepotente entrare, anche se in punta di piedi, ma sempre per ultima, in un processo che sta lavorando in maniera cosi profonda dentro di voi …
Per me c’è stato l’avvio al processo, lo start, la partenza, ma credo di esser rimasta li a guardare da semplice spettatrice il cambiamento reale di altri… il mio pensiero parte proprio da qui…Provo un umile imbarazzo in certi “nostri “ momenti, questo a causa di tutta la passione e l’autenticità con cui esprimete il vostro dolore cosi puro, reale e sincero, senza vergogna e senza gelosia nel mostrarlo al resto del gruppo…Mi sento disadattata e a disagio, non meritevole del ruolo che in quel momento sono chiamata a ricoprire e cioè quello di un accogliente contenitore consapevole e attento alla preziosità della vostra vita. Questo dono che mi offrite pesa su di me come un macigno difficile da rimuovere ...dunque non riesco a muovermi, spreco tanta energia per riuscirci, mentre per lo sforzo finale -quello che mi permetterebbe finalmente di liberarmi- non ne rimane neanche un po’...Destinata per sempre a rimanere immobile a guardare la vita che passa…

Il problema è che il dolore non bussa quasi mai, non prende appuntamenti, non si fa invitare ma si palesa spesso e volentieri nella solitudine, che gli fa gioco e lo spalleggia.. E' meschino e si nutre del singolo individuo e non del gruppo perché cosi è più facile, perché cosi attecchisce meglio, perché dall’interno è piu semplice corrodere… Come si fa a buttarlo fuori a sfrattarlo ? Ci vorrebbe del calore talmente tanto caldo all’interno che esso sia costretto ad uscire fuori non essendo piu il contenitore cosi tanto accogliente come prima... che nel freddo ci si ibernava.
Spero di riuscire a sciolgliermi con voi come quando poco tempo fà, sentendo per la prima volta un concerto di Ennio Morricone, mi sono sciolta con me stessa perché di quella musica mi fidavo era calda e accogliente, toccante e ipnotica vorrei tanto che voi foste quella melodia che mi fa morire dentro.


@ Director
Cara Francesca, questo è il processo, o meglio... quello che il "processo drammaterapico" può risvegliare. Non vi sono contenitori precostituiti per il dolore -hai ragione-; sembra sempre più grande della nostra capacità di risolverlo, ma non ve ne sono neanche per quanto può accadere, qui tra noi. Ognuno isostituibile nella sua presenza.
Si sta utilizzando un percorso che ci attraversa mentre lo percorriamo, una strada che si inscrive dentro, mentre la calpestiamo.
Tu ti sei espressa, hai dato molto di te, non è questo che ci si chiede? Addirittura meno "travestito" di piece...Se Berenger e Daisy, se Jean e Dudard, se le voci e le espressioni dei tuoi compagni di viaggio possono questo, io ti dico...tu sei nel processo. A modo tuo. Ed anche questo entrerà nella drammaturgia...sii sicura.

Foto: Berenger in Terapia, Laboratorio CDIOT, 2009

1 commento:

Francesca ha detto...

VIGNETTA
TERAPEUTA :" se dovesse pronunciare la battuta conclusiva del suo dramma personale, quale sarebbe, d'istinto, la frase che troverebbe più adatta ? "
BERENGER : " Io Sono " " il Mondo è "

DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

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