@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

lunedì 13 luglio 2009

Drammaterapia, l'imprevedibile "leggerezza dell'essere"...

@ Gianni

L'analisi fatta da Andrea è, secondo me, ineccepibile, il post del Director è fantastico e focalizza ulteriormente altri aspetti del problema a cui ci andiamo ad approcciare ed aggiungerei alcune riflessioni che possono ulteriormente ampliare il fronte del discorso.
Intanto è fondamentale partire dal presupposto che in assenza di un sistema di controllo politico-organizzativo, l'uomo, nella sua essenza primordiale non si discosterebbe molto da un animale. Ma non sarebbe un rinoceronte, sciocco e violento anche senza volerlo, potrebbe somigliare di più a un lupo vive in branchi ed ha una scala gerarchica definita.
L’evoluzione della specie ha spinto l’uomo ad organizzarsi per vivere in maggior sicurezza, maggiore comodità, con il minimo sforzo, alla rincorsa dell’istintivo edonismo che lo contraddistingue, creando un sistema di controllo-governo che lo permettesse.
Senza considerare l’aspetto politico, il "sistema" ha bisogno innanzitutto di paletti che limitano la libertà personale a vantaggio dell’organizzazione collettiva; un'omologazione tra gli individui per renderli facilmente “gestibili”; un certo quantitativo di risorse da distribuire alla popolazione per la sopravvivenza. Ecco affacciarsi la possibilità di un regime autoritario, che più facilmente sembra rispondere a queste esigenze con conseguente rischio di contagio da "rinocerontite".
E la diffusione del contagio avviene (come diceva il Director) lasciando intravedere tre distinte categorie di individui. Tralasciando la categoria di “centro”, gli increduli, tolleranti ed indifferenti come il Sig. Dudard, guarderei con più attenzione gli “estremi”. I rinoceronti da un lato, gli immuni dall’altro.
I primi si trasformano immediatamente perché sono abituati a vivere in ranghi quasi militareschi, rispettando regole e canoni e muovendosi adattandosi all’evolvere delle situazioni senza molto rischiare in termini emotivi, impegnandosi a vivere una vita decorosa o, peggio, traendo profitto da posizioni di prestigio. Ciò non toglie che a volte lo sforzo che essi promuovono in questo senso ha dell’incredibile.
E la seconda categoria, i "Berenger"?

Il fatto che alcuni individui, (pochi) non siano contagiati non dipende da particolari anticorpi ìnsiti nel proprio DNA, ma da comportamenti che si sono acquisiti nell'arco dell'esistenza, dalla nascita in poi.
Dal primordiale contatto con il padre e, soprattutto, la madre, l’educazione ricevuta, il clima respirato nella famiglia e via via lo scorrere degli eventi, in quella particolare e fantastica alchimia che si chiama “vita”.
E’ chiaro che l'immunizzato è essenzialmente un incosciente, uno che vive fuori dagli schemi imposti dai ranghi del potere, un individuo che vive alla ricerca perenne di qualcosa che non si può comprare o barattare, e non si è mai omologato agli aspetti esteriori dell'esistenza, quindi niente luoghi comuni, poche regole comportamentali, il minimo indispensabile per vivere, spesso accompagnato da disordine nelle cose quotidiane e atteggiamento lassista e rinunciatario verso gli impegni che si presentano.
Ma restringendo tutto a queste due tipologie di individui, assurdo paradosso proposto da Ionesco, quali dei due è preferibile? Chi vive nella logica e matematica certezza di ciò che può toccare, prendere, comprare, ecc.. O chi invece scopre la sua vita ogni giorno, infilandosi in situazioni più o meno discutibili e nell’incertezza di non sapere cosa mangerà domani?
Ardua la risposta, beato chi crede di averla trovata ma beato soprattutto chi lascia, secondo me, aperta la porta del dubbio. Il dubbio di non avere la soluzione, di non dare per scontato niente, non giudicare il diverso, non prendere tutto ciò che ha a portata di mano nell’atavica sensazione che gli manchi qualcosa.
E il coraggio? Il coraggio è uno.. Quello di vivere.
Andando incontro alle proprie paure e non fingendo che non esistono, non fabbricando paraventi e coperte che le coprono o ne sbiadiscono i contorni.. Il rischio è che vengano fuori quando non ce lo aspettiamo.

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Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

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