@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

venerdì 10 luglio 2009

DRAMATHERAPY, Rhinoceros III Act, Where's the love?

PARTE QUINTA

Daisy era stata ed ancora era una Bambina-bruco. Così chiamo quelle fanciulle dove ancora dorme la principessa, che, tra uno sbadiglio e l'altro, fatica a svegliarsi. Spesso in questi esseri, fragili quanto potenti, è solo una lunga scia di bava argentata a tracciare il percorso che, a ritroso, porta sulle tracce del primo arresto al fisiologico risveglio della grazia, della passione e della vita. In alcuni casi, la scia di bava -a cui si è accennato- diventa con il tempo la coda di una stella e loro la risalgono a caccia di sogni, imperniando tutta la loro vita in una chimerico viaggio verso l'altro ideale. La nostra Daisy, più o meno imprigionata nella vita della piccola provincia francese, appartiene a quel gruppo che fa ancora scelte diverse. Il corteggiamento per loro è cibo, alimentazione quotidiana, balla di foraggio da "brucare" ogni giorno; lette negli occhi degli altri, più che nei propri, inseguite nei sogni degli altri, piuttosto che impegnate a conquistarne di reali, i propri.

Non nascondiamoci anche noi nel gioco delle apparenze dentro il sofismo garbato dei dialoghi; Daisy in ufficio ci va per lavorare, ma certo costituisce anche una insuperabile palestra dove ricevere attenzioni da un esteso campione di maschi, che presto diventeranno -ahimè!- rinoceronti. Non ci è dato di sapere se vi siano relazioni "consumate", insomma profferte d'amore accettate e ricambiate dalla nostra, ma è certo che più di un esemplare di uomo le presta attenzione, a partire dal "povero Dudard". Berenger: "In ogni modo , credo che lei abbia già qualcuno che...(...) Dudard. Un altro collega d'ufficio: laureato in legge, giurista, grande carriera in ditta e nel cuore di Daisy: capisce? Come posso competere con lui" (Atto Primo).

Bambina-Bruco... Del sogno della farfalla quel poco di civetteria che serve a condire una vita di provincia, il gioco borghese delle attenzioni, pudiche o sfacciate, che non chiedono mai denaro in cambio, come invece avviene in altri luoghi più prestigiosi e metropolitani. Della atmosfera del bruco, quella sorta di maternage pronto ad accogliere e mediare, come una madre supplente, alle difficoltà intorno.

Osserviamola -nel primo tempo- confortare la signora proprietaria del "micio schiacciato" dal primo rinoceronte, condividerne la pena ed offrirle, solerte, da bere (cognac); mitigare il tono rabbioso di Berenger che discute con il signor Jean; bacchettare entrambi per l'avvenuta sterile discussione sui rinoceronti ad uno o due corna e sugli Asiatici; ad incalzare Berenger d fare presto...il foglio delle presenze in ufficio sta per essere ritirato ed egli è in evidente ritardo. Nel secondo atto si prodiga -questa volta porgendo acqua in soccorso-, all'improvviso malessere della signora Boef. Diventa empatica, appunto materna verso i rinoceronti, per gli allarmanti girotondi e barriti in strada: "...micio, micio, micio...". Ma quale micio? Quello di prima era stato travolto da un rinoceronte, ora è il rinoceronte ad avere le attenzioni di un micio! Davvero l'abitudine è sovrana ed addormenta lo scandolo e capovolge le posizioni. Proprio così...la big lie! Preoccupata perfino per l'Assicurazione che dovrà risarcire la spesa della scala distrutta, puntuale nel chiamare i Pompieri, nell'indicare loro la strada, ineccepibile in tutto, purchè non si diffidi della sua sanità mentale, perchè lei, le allucinazioni, non le ha avute! Poi, ancora, Il registro dei suoi movimenti di Bambina-bruco ha nel terzo atto rapidi viraggi. Sarà attenta al bere di Berenger, a premiarlo con lo stesso dove se lo merita (se n'è astenuto!!), esattamente come una buona madre; elargirà promesse d'amore eterno ed eterna vicinanza al suo amato, crederà sino in fondo, ad onta delle circostanze che il proprio, il loro amore sarà assoluta difesa dall'oscuro che fuori si sta svolgendo. Poi...poi travolta nel borgese fascino della massa irretita. Non si sveglierà mai più.


Il Sogno ha molti occhi, quelli di oggi e quelli di ieri. A volte, prende in prestito quelli degli altri e ci racconta storie che non saranno mai sue. Diventerà un sogno scuro, un sogno luce, un sogno da sognare nel momento meno adatto! E' facile dare intelligenza ai nostri scrupoli trascorsi od usarla per osservare quelli ancora intorno e dentro noi, è uno specchio però ingrato, che non prometterà mai abbastanza di portare via le cose brutte con una passata di cancellino, come alla lavagna, dove possiamo fare il compito nuovo. Un gesto così facile che nasconde il dolore, come qualche fotogramma scomparso, sul più brutto, con le mani piccole sugli occhi, ed il film che va avanti. Quella è la magia che ci insegnarono gli adulti, quella e la carezza, dov'è stata, delle mani accorte e degli sguardi buoni che ci ha portato avanti e consolato quando le cose non venivano, non avvenivano, non c'era cose belle da ricordare.

Le ali di una farfalla, le tue Daisy, per un attimo si stiracchiano alla luce polverosa di una stanza già piena di barriti e ti ricordano che hai un corpo. Lo vediamo nella scena, ti immaginiamo stringerti a lui, al tuo Berenger, a sostenerlo, lui, rosso nel volto, accecato da rabbia ed impotenza. Ti osserviamo ancora sciogliere la tua mente ed i tuoi sogni insieme, nel bagno di una epidemia che parte dall'alto, lo abbiamo visto, dalla fronte, anzi da dentro-in-alto, dai pensieri e si diffonde sino a far scappare, dalla realtà, ma anche dai sogni. Vi siete rincorsi, con il tuo amato, in un tempo disgiunto che ha sciolto ora anche le vostre mani.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non riesco a scrivere. Sto fermo davanti allo schermo, leggo distrattamente i post e fisso il monitor.
E sempre più mi convinco di non poter ottenere nulla. I miei compagni di viaggio sono stati contagiati ed hanno fatto scorrere fiumi di lettere. O è piuttosto una constatazione eccessiva? Sono forse diventati loro stessi dei rinoceronti?
Eppure appena venerdì abbiamo passato ore insieme a scrutare oltre l’orizzonte della razionalità, confortati dalle maschere dei personaggi Ioneschiani dalle sembianze sempre più assurde.
L’amicizia, l’amore, l’uomo… a cosa si è disposti a rinunciare per restare se stessi? Per non farsi travolgere da quest’onda tzunamica che è la rinocerontite? Lo sforzo estremo è l’autoconvincimento che ciò che temiamo possa non esistere. I rimpianti hanno la forza di un’attrazione incomparabile e l’alternativa, il come sarebbe stato se.. sono sirene il cui canto adesca i navigatori più abili.
E’ questo che leggo prima che cali il sipario sull’ultima scena.
Ora ho preso coraggio e forza da queste mie poche parole. Immagino Berenger un pò patetico, irriconoscibile perché ha usurpato il ruolo ad altri deputati a salvare l’umanità, ma è bello vederlo e sentirlo tenere duro fino alla fine. Lui, proprio Berenger che nel primo atto fa ben poco per salvare se stesso e non riesce a ottenere attenzione da nessuno se non quella del suo amico Jean. Non sembra vero ma a volte la vita ci mette nelle condizioni di combattere battaglie estreme per preservare l’ originalità del nostro aspetto interiore. Romeo

Fumetto

Berenger: sono ossessionato dalla bellezza dei rinoceronti!

Terapista: la bellezza non è tutto. Esiste anche la saggezza!

Anonimo ha detto...

Ho cominciato a leggere il tuo ultimo blog ed ho iniziato a piangere. Le lacrime scivolano senza sosta, attraverso di esse i ricordi, il dolore, l’amore. Il mio andare è trovare una bambina innamorata della luna che le regala la sua luce, illuminando i giorni bui, facendo splendere ogni cosa, argentando il suo piccolo mondo. E poi fa compagnia alla ragazza grande che soffre per una scelta dolorosa e lei e lì a lenirla e coccolarla ricordandole di essere tenace. Il calore della sua luce penetra nel suo cuore dandole la forza e il coraggio di vivere il suo tormento (l’amore). Spesso ci si nasconde dietro quella maschera che è la nostra vita, quella maschera invisibile che indossiamo per nascondere la nostra paura, la solitudine, la rabbia, l’amore per chi uccidiamo o per chi ha voluto esistere in un tempo. La bambina bruco che nasce, vive e poi non accetta quello che la vita a volte le dà o le nega e il suo vivere è intrecciato dalla presenza di un mondo fiabesco che la trasporta in una dimensione dove è più facile accettare il male, le frustrazioni, gli abissi e cosi la principessa allevia molto con la presenza dell’amore, del bello e del sublime. Se è vero che l’amore è l’energia più grande che fa girare il mondo è anche vero che può essere forte e devastante. Vorrei aggiungere questa splendida poesia di Tagore per tutti voi con affetto. SOLE Il raggio del tuo sole viene su questa mia terra con le braccia tese e si ferma alla mia porta per tutto il giorno per portarsi via le nuvole delle mie lacrime dei sospiri e dei canti.Con tenero piacere nascondi nel tuo petto stellato quel mantello di nubi e nebbia lo trasformi in fogge e pieghe infinite e lo colori di sfumature sempre nuove.E’ così leggero e fugace tenero, piangente e triste Per questo lo ami tu che sei candore e serenità. Per questo può coprire con le sue ombre pietose la luce bianca che pure incute riverente timore. beatrice

DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

COMUNICATI STAMPA