(second) READING
INVITO
giovedì 16 luglio 2009, via degli Zingari
h. 21.00
Silvia Ancordi, Non sperava di Paola Pioppi
Isabella Borghese, Angelo di Cristiana Danila Formetta
Gaja Cenciarelli, La forma delle cose di Eva Carriego
Enzo Ciampi, L'angelo esploso di Anna Mallamo/Mangino Brioches
Fabio Ciriachi, il suo racconto Il primo sbaglio
Laura Costantini, Torre di guardia di Giuseppe Selo
Pasquale Esposito, Punto di sospensione di Cristina Bove
Enrico Gregori Crepa-cuore di Elisabetta Bucciarelli;
Luigi Lalli, All'imbrunire di Mario Borghi
Andreina Lombardi Bom, La cassiera di Gemma Gaetani;
Nina Maroccolo, Cerchi sull'acqua di Carmine Mangone e Sogno d'essere nuda di Rossana Massa
Monica Mazzitelli, Volo radente di Franz Krauspenhaar;
Cordula De Prey, Su una foto di Jerry Uelsmann di Marco Simonelli
Cosa distingue il primo reading auroralico, in cui quindici fra cinquanta scrittori, poeti e giornalisti di tutta Italia hanno partecipato con letture e performances, senza ausilio di attori professionisti – e qui va un plauso particolare, poiché la voce di un poeta non è riproducibile, il canto e l’incanto delle sue parole non può essere sostituito da un mestierante che riduce il testo a una riproduzione spesso falsata; senza considerare l’originale timbrica, l’autentica voce di colui che vita ha dato a parole già viventi in lui – portando a battesimo un evento unico nel panorama letterario italiano; cosa lo distingue dunque dal secondo auroralico andare?
I cantori romani, o del circondario capitolino, presteranno la loro voce per leggere gli scritti degli autori che non potranno essere presenti al secondo appuntamento. Eppure nessuno di noi è un attore che ha studiato secondo lo standard dei percorsi teatrali. Variamente cercheremo di interpretare... Conosciamo l’anima – il fare anima – degli amici che andremo a leggere e, nella maggioranza dei casi, “conoscenza” significa aver condiviso direttamente amicizia, esperienze, progetti, vita.
Non è casuale, infatti, la scelta degli autori operata da ciascuno di noi.
Mi spiego: conosco Carmine Mangone da dieci anni. Lo riconosco e lo vivo nella sua poesia: io sarò così un filtro attraverso il quale, in trasparenza, emergerà la sua voce.
Mi diranno, gli auroralici e il Creative Drama, che per me sarà più semplice.
Non lo sarà. Il senso d’intrusione resta, ma va superato da un gesto più grande: la responsabilità nel mantenere, nel tentativo di mantenere integra la voce.
Il proprio Io scomparirà. Dovrà farsi assenza per dare presenza ai nostri prescelti.
Mentre il caso di Rossana Maria Massa è assolutamente diverso. Giacché non la conosco se non virtualmente: per cui dovrò affidarmi all’istinto, all’empatia che lei stessa mi ha instillato inviandomi le foto di sua madre e della sua famiglia.
Due facce di una stessa moneta, che vale se saprò rispettarle e farle risuonare entrambe.
Spero di cuore che il Progetto Auroralia, ideato da Gaja Cenciarelli, riceva nuove energie da questi incontri, commistioni, riconoscimenti, anche, perché no?, deflagrazioni…
h. 21.00
Silvia Ancordi, Non sperava di Paola Pioppi
Isabella Borghese, Angelo di Cristiana Danila Formetta
Gaja Cenciarelli, La forma delle cose di Eva Carriego
Enzo Ciampi, L'angelo esploso di Anna Mallamo/Mangino Brioches
Fabio Ciriachi, il suo racconto Il primo sbaglio
Laura Costantini, Torre di guardia di Giuseppe Selo
Pasquale Esposito, Punto di sospensione di Cristina Bove
Enrico Gregori Crepa-cuore di Elisabetta Bucciarelli;
Luigi Lalli, All'imbrunire di Mario Borghi
Andreina Lombardi Bom, La cassiera di Gemma Gaetani;
Nina Maroccolo, Cerchi sull'acqua di Carmine Mangone e Sogno d'essere nuda di Rossana Massa
Monica Mazzitelli, Volo radente di Franz Krauspenhaar;
Cordula De Prey, Su una foto di Jerry Uelsmann di Marco Simonelli
Cosa distingue il primo reading auroralico, in cui quindici fra cinquanta scrittori, poeti e giornalisti di tutta Italia hanno partecipato con letture e performances, senza ausilio di attori professionisti – e qui va un plauso particolare, poiché la voce di un poeta non è riproducibile, il canto e l’incanto delle sue parole non può essere sostituito da un mestierante che riduce il testo a una riproduzione spesso falsata; senza considerare l’originale timbrica, l’autentica voce di colui che vita ha dato a parole già viventi in lui – portando a battesimo un evento unico nel panorama letterario italiano; cosa lo distingue dunque dal secondo auroralico andare?
I cantori romani, o del circondario capitolino, presteranno la loro voce per leggere gli scritti degli autori che non potranno essere presenti al secondo appuntamento. Eppure nessuno di noi è un attore che ha studiato secondo lo standard dei percorsi teatrali. Variamente cercheremo di interpretare... Conosciamo l’anima – il fare anima – degli amici che andremo a leggere e, nella maggioranza dei casi, “conoscenza” significa aver condiviso direttamente amicizia, esperienze, progetti, vita.
Non è casuale, infatti, la scelta degli autori operata da ciascuno di noi.
Mi spiego: conosco Carmine Mangone da dieci anni. Lo riconosco e lo vivo nella sua poesia: io sarò così un filtro attraverso il quale, in trasparenza, emergerà la sua voce.
Mi diranno, gli auroralici e il Creative Drama, che per me sarà più semplice.
Non lo sarà. Il senso d’intrusione resta, ma va superato da un gesto più grande: la responsabilità nel mantenere, nel tentativo di mantenere integra la voce.
Il proprio Io scomparirà. Dovrà farsi assenza per dare presenza ai nostri prescelti.
Mentre il caso di Rossana Maria Massa è assolutamente diverso. Giacché non la conosco se non virtualmente: per cui dovrò affidarmi all’istinto, all’empatia che lei stessa mi ha instillato inviandomi le foto di sua madre e della sua famiglia.
Due facce di una stessa moneta, che vale se saprò rispettarle e farle risuonare entrambe.
Spero di cuore che il Progetto Auroralia, ideato da Gaja Cenciarelli, riceva nuove energie da questi incontri, commistioni, riconoscimenti, anche, perché no?, deflagrazioni…
Nina Maroccolo
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