"La mia.. (anima) sono disposto a farla a pezzi e rimetterla insieme cento volte pur di vederla brillare come un faro", meraviglioso davvero!
Berenger ci ha davvero insegnato le innumerevoli sfumature dell'arte di mettersi in gioco, di rendersi disponibile alle proprie sensazioni e alla vita, alle delusioni, ai piccoli dolori, quelli necessari per assaporare a pieno le altrettanto piccole felicità, le più importanti. Berenger, si , ci ha aperto e mostrato tanti piccoli mondi e concetti dati per scontati, quindi totalmente ignorati. Senza dubbio per mezzo della sua "difettosità" ci ha mostrato quanta profondità e importanza abbiano gli esseri umani, tutti gli esseri umani, ogni singola persona, anche la più superficiale (all'apparenza), la più disordinata, la più diversa e lontana dai nostri/loro canoni di decenza e rigore, come ognuno a suo modo e nel proprio piccolo universo personale possa celare invece straordinaria forza interiore, dignità, amore e rispetto per l'umanità, ognuno a modo suo, con un piccolo contributo invisibile e personale può salvare se stesso, senza aspettare a lungo, passivamente, e spesso invano di essere salvati, senza cercare speranza e ristoro nelle "rinocerontiche promesse altrui". Daisy indiscutibilmente abbandona Berenger (noi), ma questo non causa di fatto cambiamento in Berenger, disperazione, molta, ma piuttosto alimenta una grande fermezza e forza d'animo, la delusione quasi lo rafforza. Berenger totalmente in gioco e compromesso, come tutti i piccoli grandi Berenger, non si lascia travolgere del tutto e non si lascia coinvolgere per nulla, Questo! è ammirevole, rimanere fedeli alla propria coscienza e al proprio giudizio, senza inaridire.
Se esistesse un seguito all'opera di Ionesco, tragico e futuristico, noi potremmo riscriverlo e sarebbe un trionfo di speranza, una meravigliosa rivincita, sarebbe profondo e finalmente introspettivo.
Berenger ci ha davvero insegnato le innumerevoli sfumature dell'arte di mettersi in gioco, di rendersi disponibile alle proprie sensazioni e alla vita, alle delusioni, ai piccoli dolori, quelli necessari per assaporare a pieno le altrettanto piccole felicità, le più importanti. Berenger, si , ci ha aperto e mostrato tanti piccoli mondi e concetti dati per scontati, quindi totalmente ignorati. Senza dubbio per mezzo della sua "difettosità" ci ha mostrato quanta profondità e importanza abbiano gli esseri umani, tutti gli esseri umani, ogni singola persona, anche la più superficiale (all'apparenza), la più disordinata, la più diversa e lontana dai nostri/loro canoni di decenza e rigore, come ognuno a suo modo e nel proprio piccolo universo personale possa celare invece straordinaria forza interiore, dignità, amore e rispetto per l'umanità, ognuno a modo suo, con un piccolo contributo invisibile e personale può salvare se stesso, senza aspettare a lungo, passivamente, e spesso invano di essere salvati, senza cercare speranza e ristoro nelle "rinocerontiche promesse altrui". Daisy indiscutibilmente abbandona Berenger (noi), ma questo non causa di fatto cambiamento in Berenger, disperazione, molta, ma piuttosto alimenta una grande fermezza e forza d'animo, la delusione quasi lo rafforza. Berenger totalmente in gioco e compromesso, come tutti i piccoli grandi Berenger, non si lascia travolgere del tutto e non si lascia coinvolgere per nulla, Questo! è ammirevole, rimanere fedeli alla propria coscienza e al proprio giudizio, senza inaridire.
Se esistesse un seguito all'opera di Ionesco, tragico e futuristico, noi potremmo riscriverlo e sarebbe un trionfo di speranza, una meravigliosa rivincita, sarebbe profondo e finalmente introspettivo.
Foto: Berenger in Terapia, Laboratorio CDIOT, 2009
Nessun commento:
Posta un commento