Il Creative Drama & In-Out Theatre, fondato e diretto da E. Gioacchini, sponsorizza un workshop aperto al pubblico sul teatro di Eugéne Ionesco. Due relatori ed una performer a descriverne il pensiero ed il teatro, tra recitazione e racconto.
Fuori dal totalitarismo e dal liberismo sfrenato troviamo la lezione di Ionesco a non fermare la ricerca del proprio senso, liberandolo dall’apologia dell’individuale e della sua babele storica, dalle false ragioni della libertà e della sua limitazione. Lezione teatrale e di vita, lirismo artistico ed estetica della ragione. Un workshop per addetti ai lavori e non, attraverso la visione illuminante del drammaturgo con il bisturi della dramma terapia.
Conducono lo psicoterapeuta E. Gioacchini, la performer N. Maroccolo ed il critico P. Perilli.
Conducono lo psicoterapeuta E. Gioacchini, la performer N. Maroccolo ed il critico P. Perilli.
Ingresso libero, gradita prenotazione.
INFO: al 3403448785
Foto: Rhinoceros, by Albrecht Durer, 1915
1 commento:
Rhinocéros: bellissima piece!!
Studiata in Letteratura Francese durante l'anno a St Andrews e vista in una versione messa insieme da un gruppo di studenti (ok, in inglese!) ;)
Simbologia fortissima: l'essere 'rinoceronte' che terrorizza tutti, ma che allo stesso tempo emerge, in modi e tempi diversi, in quasi tutti; perfino le persone di cui il protagonista si fidava di piu' (perfino Daisy!). Si', probabilmente il Rhinocéros e' il Comunista, o il Nazista; ma, piu' universalmente, il dramma parla di identita' e di conformita', del se' e della societa', di cio' che e' valutato e riconosciuto come valido e/o apprezzabile, e di cio' che e', profondamente, onesto, genuino...vero.
Solo il protagonista, Bérenger, resta immune. Lui che e' un uomo comune, anzi forse un po' lento (un uomo, forse direbbe Italo Svevo, 'inetto'), non molto stimato dagli altri: gli intellettuali, i suoi ‘superiori’.
Eppure lui e' l’unica persona AUTENTICA. Nell’essere semplicemente se stesso, con le proprie limitazioni e le proprie nevrosi, rivendica il diritto di essere vero e vivo, di non essere omologato, alienato, da una societa’ che lo vorrebbe ‘efficiente’, ‘integrato’, ‘perfetto’ secondo i propri canoni (borghesi, comunisti, o nazi-fascisti che siano), ma non indipendentemente ‘pensante’ e ‘senziente’, non SE’.
Insomma, un uomo come quelli spesso dipinti da Magritte, con una mela al posto dell’individualita’ dei lineamenti e tutti vestiti in completo nero e bombetta…
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