@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

domenica 26 aprile 2009

Don' Panic! Unconscious Communication in Everyday Life, part 2


La domanda più spontanea e semplice è questa: non sarebbe più semplice che la comunicazione avvenisse in modo totalmente esplicito, chiaro, univoco? Perché l'evoluzione del genere umano ha selezionato questa modalità complessa del funzionamento mentale, così intricata tra istanze coscienti (fondamentalmente i bisogni primari) ed inconscie? Perché dunque si è sviluppato l'inconscio?
Facciamo qualche passo indietro e scopriamo come lo sviluppo della specie umana è così simile allo sviluppo dell'individuo dalla sua nascita in poi -quello che tra addetti ai lavori si dice con " La filogenesi ripercorre la filontogenesi". Il nostro lontano progenitore si faceva spazio e progrediva in una costante dinamica da pericoli ed incertezze...clima, predatori, fame, istinto sessuale muovevano i suoi gesti, la sua condotta alla ricerca di una soddisfazione, di un piacere, di una sicurezza. Gli stessi istinti che procuravano tensione, promettevano gratificazione e dinsegnavano alla sua mente che poteva anticipare l'azione con il pensiero, prevederla, differirla nel tempo, controllare gli impulsi, ma tutto a costo di una tensione che non si risolveva. Rappresentazioni dei suoi bisogni ed emozioni relative si spostavano così ad essere elaborate anche sotto forma di proiezioni; le pitture murali nelle caverne, i suoi oggetti simulacro, le proprie creazioni artistiche che celebravano amore, odio, paura, coraggio, dolore, felicità e pian piano destinate ad avere una loro vita autonoma nel lato oscuro della mente: l'inconscio. Egli imparava ad esorcizzare la paura con i gestied il linguaggio, man mano che questo si arricchiva di concetti più complessi, depositando nella cultura del gruppo una somma immensa di dati visibili ed invisibili. La “magia” del suo pensiero consisteva nellacapacità di annullare il dolore con l'uso di una parola, di un gesto,di un pensiero, destinando alla sfera inconscia la traccia di unincontro minaccioso, di un confronto frustrante, di un desiderioraggiunto o meno. Egli imparava anche che, dissimulando le proprie paure, a se stesso ed agli altri, ingannando il proprio simile, poteva avere la meglio nella contesa o nella predazione. La capacità dimentire, con l'evoluzione della mente si è poi spostata verso l'interno nella sfera del proprio inconscio, strutturandola con desideri proibiti, impulsi aggressivi e così via. Tutto questo materiale è diventato poi più complesso man mano che egli nel reale si è incontrato con la necessità di soddisfare formulazioni più articolatedei propri bisogni, secondo il progresso della cultura del gruppo.
Egli ora si muoveva con maggiore sicurezza, l'impulsività dei suoi comportamenti istintivi era sotto il controllo di una censura che segregava nell'inconscio la rabbia, la disperazione, la paura, l'appetizione e modulava nel reale i suoi desideri, le sue richieste ora più socializzate, sino alla stereotipia dei rituali e del formalismo.

Tornando al nostro uomo moderno, osserviamo che la sua vita si modella secondo forme ancora sempre conflittuali il soddisfacimento delle sue necessita, quelle che vanno anche oltre la fame, la sete, l'istinto di sopravvivenza e sessuale, obiettivi simbolici a volte quasi astratti. Ogni superamento di una difficoltà reale o simbolica rimanda a una fase successiva, dove tuttavia resta, per cosi dire, inconsciamente "archiviato" l'evento. Questa costante evoluzione dell'essere tra fattori somatici e psicologici, culturali e simbolici tende ad integrare il suo "Io" nel mondo, ma il suo inconscio è uncostante serbatoio di esperienze, attivo, che confronta, ratifica, crea, come già detto, per ogni oggetto esterno una rappresentazione più o meno pregnante affettivamente del nostro incontro con la realtà e delle conseguenze derivanti da questo e che minaccia costantemente di irrompere con i suoi "mostri buoni e cattivi" nella sfera del conscio. E' così che una situazione stressante, un evento che ci pone in pericolo, una condizione di improvvisa gioia possono pescare in quel mare sepolto, personale, collettivo ed archetipico di storie ed eventi, simboli e fermenti. Un sintomo irrompe improvvisamente sulla scena della coscienza, una creazione artistica ci rapisce emotivamente, un sentimento nuovo annuncia di nascere..."I messaggi possono venirediretti verso gli altri o far parte di un dialogo interno. Dentro noistessi, trasmettiamo e riceviamo messaggi a flusso quasi continuo,immagini, percezioni, sogni e così via, e fanno parte del nostro sforzoquotidiano di far fronte alla realtà" -R. Langs-

Foto: R. Langs
Rif Bibl.: R. Langs, Unconscious Communication in Everyday Life. JasonAronson, Inc., N.Y. 1986

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DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

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