@ DA NINA
a Dedalo, su commento a post "frattale"
Che tu viva il bisogno della gioia dell'abbandono, caro Dedalus-leprotto?*Smettere di allenarsi, tentare di eludere un nemico-fantasma alle spalle: la volpe.
E' splendida questa storia. Piena di tenerezza. A forza di guardare indietro, tra i pertugi di quel meraviglioso pennacchio chiamato coda, il leprotto si scontra con l'inaspettato. Questo è l'evento! Ciò che avviene quando non prevedi né determini. Poca cosa rispetto l'infinita infinità dell'incognita. Quanto parve strana al leprottino questa frontalità femminile; il suo grembo; il suo calore. Quanto si sentì ingenuo per aver architettato in quel pallore niveo una modalità ideale affinché potesse evitare presunti nemici. Persino gli audaci zig-zag ginnici risultarono puro fallimento! Un segno s'avverò... La fanciulla dalle lunghe mani bianche accolse il terrorizzato, morbido animale; con le sue magiche carezze lo portò a fidarsi: ché fidarsi è il miglior modo per dare fiducia. Corsero insieme. Si addormentarono.Si svegliarono in luoghi diversi. Ma io sono convinta che quel legame fosse stato deciso da mani invisibili in epoche lontane, e che il leprotto fosse un bel fanciullo.Il tempo fu la vera volpe!Per scusarsi, esso agevolò un possibile nuovo incontro in altro spazio, luogo e momento... Non fu esattamente la stessa cosa. Lui adesso era un maschio di lepre. Lei, la fanciulla di sempre. Un'altra forma d'amore, sublime per dolcezza e pacificazione. E sotto mille barbagli di luce, zampetta nella mano, leprotto e fanciulla continuarono a restituirsi gioia. Senza la contabilità del dare e dell'avere. *Non essere triste, caro Dedalo. Ti scontrerai con la tua Lei quando meno te lo aspetti.
LE COSE CHE IGNORIAMOE LE PERSONE DEL NOSTRO PRESAGIO SONO IN CAMMINO-Emily Dickinson-.
Stai attento e vigile ai segni!Camminano, poi corrono, e corrono, e corrono... Un abbraccio.
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