@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

mercoledì 11 novembre 2009

Dramatherapy, Matryoshka Love: love, fear...different, close

@ Gianni

Amore, paura… diversi, vicini.
Belli i post di Maria Pina e di Spartaco, mi hanno emozionato, soprattutto quello di Spartaco ha suscitato in me sentimenti contrastanti e diverse considerazioni personali .
Partendo dal presupposto che sento Spartaco parlare di questo argomento da diverso tempo, e essendo in parte d’accordo con lui in linea teorica su quasi tutto il suo scritto, sono convinto che l’applicazione pratica delle sue teorie non è affatto semplice.

Da sempre sento parlare d’amore, un sentimento di cui tutti siamo affascinati, permeati, e addirittura dipendenti. Citazioni, canzoni, poesie, romanzi e scritti, teorie e analisi psicologiche, manuali e saggi parlano di Amore. Ogni sfaccettatura di questo sentimento così ricco e importante per noi, ne nasconde un’altra, e un’altra ancora, in una enorme matriosca in cui confluiscono tutti i sentimenti, andando quindi ad inquinarne la purezza iniziale e la genuinità emotiva. L’amore diventa così strumento di sofferenza, oggetto di desiderio e paura, si confonde con il sesso e di esso diventa succedaneo o addirittura conseguenza. Se ne parla a sproposito, si utilizza come strumento di ricatto, si gestisce e si centellina per prevaricare la persona amata, ci rende sospettosi e gelosi, distanti e vendicativi e tutto per un unico motivo: ne abbiamo paura.
Una paura folle, perché nel nostro DNA c’è l’ancestrale convinzione che amare troppo” (ammesso che l’accrescitivo abbia un senso) o amare incondizionatamente sia sinonimo di debolezza e anticamera della sofferenza. Ne abbiamo paura perché nel nostro passato di guerre e prevaricazioni, poco si è lasciato al sentimento, perché i bisogni primari prevaricavano tutti gli altri. E arrivati ai giorni nostri, inconsapevolmente abbiamo continuato a vivere nello stesso modo. Ma non è più il tempo delle guerre, non c’è più la fame, quella vera, e il nostro io ha cominciato a soffrire, perché calpestato e sottomesso alle rigide regole del raziocinio e delle leggi del consumismo, spinto soltanto verso l’aspetto materialistico dell’esistenza. Di qui la sofferenza e la difficoltosa ricerca di sentimenti che riempiono la vita senza doverli comprare, ma soprattutto senza sapere dove andare a cercarli. Ecco la distanza emotiva, la difficoltà a cogliere la gioia del sentimento quale collante riempitivo tra il fare quotidiano e il vivere a 360 gradi, in equilibrio con se stessi e con il mondo circostante.
E se vivo ormai una discreta serenità sento che ancora non riesco a vivere appieno questa gioia.
Foto: Matryoshka Love, Laboratorio CDIOT, settembre 2009

1 commento:

Anonimo ha detto...

Per Gianni per tutti, me compreso. Pretendi di capire l'amore di spiegarlo non é un compito. Ognuno di noi puó viverlo in maniera diversa. Come possiamo noi vivere una cosa che ci fa paura?
Come facciamo a pretendere di bagniarci senza entrare nell'acqua?
Come possiamo pretendere di ricevere senza donare?
La nostra paura ha trasformato l'amore in un sentimento negativo 'quando tu parli di sottomissione di dipendenza di dolore di arma di ricatto ma dov'é l'amore in tutto questo? Questa é la paura dell'amore! Fino a quando noi penseremo che l'amore é fuori di moi, siamo fuori strada. L'amore inizierá a percorrerci e a percorrere gli altri quando da dentro di noi uscirá verso l'esterno senza numeri in un percorso suo straordinario e bello. Tutto questo non esclude problemi, dolori, difficoltá, incertezze, tristezza e tutto quello che fa parte della vitá. L'amore ha un unico grosso pregio: colora in maniera gradevole e piacevole la nostra vita e di consequenza quella degli altri e ci rende consapevoli di chi siamo. Umani e non burattini.
Questo secondo me é l'amore sentimento. L'altro é un prodotto delle nostre paure, dove media carta stampate cantautori cavalcando l'onda del dolore/amore hanno costruito fortune e a noi rimangono i dolori.
SPARTACO

DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

COMUNICATI STAMPA