@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

giovedì 29 settembre 2011

@ Dedalo


su "Un Rinoceronte in Libertà"


Rompere una gabbia -quella del linguaggio- per mostrare che ciò è possibile, non solo per mostrare che c'è un senso in quell'assurdo che viene generato. Forse rompere la gabbia del linguaggio convenzionale non produce il risultato di spiegare l'animo umano, perchè è anch'esso -il linguaggio dell'assurdo- uno strumento, una modalità che ha una sua forma, dei suoi limiti e caratteri. L'unico modo per esprimere l'animo umano è forse la vita stessa -quella interiore e quella visibile agli occhi altrui-, è lì che l'animo umano si autodescrive ed esprime, di fronte ad un pubblico di attori che non riescono sempre a capirla. Il linguaggio è solo una parte di questa vita. Ma comunque un uso di ogni strumento, e quindi anche del linguaggio e nello specifico di quello dell'assurdo, in un modo che sia più plasmato sull'animo umano, contribuisce ad esprimerlo, e forse a dare un senso alla vita dell'uomo, se pensiamo che l'uomo trovi una imprescindibile e fondamentale e ineludibile soddisfazione nell'esprimere se stesso -di fronte agli altri-. Quel linguaggio dell'assurdo, tanto più è spontaneo e tanto più è libero, tanto più esprime la libertà dell'animo umano, quel carattere dell'uomo che l'uomo ha bisogno di esprimere e vivere e affermare. Quell'anelito alla libertà, alla sottolineatura e alla spiegazione ironica e a volte assurda di noi stessi e del mondo, quelle capovolte e quelle corse, potrebbero quindi non essere caratteri solo del linguaggio dell'assurdo. Il torrente dell'anima può esprimersi in tanti modi, avere tratti dritti o pieni di anse, scoscesi e, se vuole e se così è, anche in salita. L'importante è saperlo e sentirsi liberi di poterlo esprimere. Cosicchè la forma si abbina ai contenuti e diventa essa stessa contenuto ed essenza.

Drammaterapia, Interpreti & Direzione

Dramatherapy Workshop, Consciousness vs. Awareness,
Angela Fracchiolla, Gianni De Angelis e Director. Roma, 17.06.11.
Fotografia, C. Gioacchini. Regia e Fotoelaborazione, E. Gioacchini 
@ Nero
Sonia… e cos’altro?
Costruiamo la nostra vita un giorno dopo l’altro con i materiali che ci vengono forniti -l’insegnamento dei nostri genitori-, quelli che troviamo strada facendo-, le nostre esperienze- e quello che ci piomba addosso proveniente dal contesto in cui viviamo.
Veniamo su così, con parti dure e parti estremamente molli, con caratteristiche architettoniche -il nostro carattere-  e falle di origine progettuale -il DNA-, con parti eccessivamente sviluppate o per contro, parti mancanti. E alla fine, al di là del risultato, proprio quello che temiamo ci spinge ad essere quello da cui vorremmo fuggire…
E Sonia, i cui genitori vogliono regolamentare per paura che diventi storta, storta lo diventa davvero, e si riconosce talmente in quel ruolo, che per sopravvivere a se stessa arriva a dare ragione a chi la accusava di esserlo quando ancora non lo era…
Utilizzo il lavoro che stiamo facendo con Sonia e le “sue vite”, l’analisi dei personaggi, per spezzare il filo dei miei ragionamenti. Faccio tesoro di tutte le esperienze, intense è il termine giusto, per fare chiarezza e per uscire dal solco che suona le stesse note musicali. Perché di fronte ad un attacco frontale dall’altro sesso (meravigliosa ed insostituibile altra metà del cielo) mi chiudo a riccio per poi contrattaccare e rientrare, in un gioco che fa così arrabbiare le mie interlocutrici?
Sicuramente ognuno di noi porta in una situazione del “come se” interpretativo, qualcosa che è presente nei propri rapporti di coppia e di vita in senso lato. Sicuramente nel nostro gioco dell’ultimo incontro c’era qualcuno che continuamente mischiava le carte e i ruoli nel tentativo di provocare reazioni che accendessero nuove dinamiche…
Però continuo a non vedere altra via d’uscita ed anzi… ritorno sulle mie abitudini e le mie strade.
A voler essere obiettivi queste virago in gonnella qualche problema relazionale ce l’hanno, visto il modo in cui trattano il loro maschietto di turno. E’ quantomeno strano che i vostri nervi sono così pronti a saltare se le risposte che arrivano dal malcapitato di turno (marito, compagno, amante, ecc…) non sono quelle che vi aspettate.
E ancora vi domando: Preferite un uomo con le palle che vi dice sempre quello che pensa, che se ne assume la responsabilità, serio, presente e che vi risponde per le rime quando, secondo lui, dite una cazzata, o uno che fa finta di starvi vicino e vi accontenta con smancerie e baggianate varie a cui siete tanto disposte a credere, e poi fa quello che gli pare, circuendovi e cambiando le carte in tavola?
Cosa realmente vi ha reso così infuocate nell’incontro-scontro con il sottoscritto?
Non avrò fatto da parafulmine di altre tempeste?
A voler rispondere a queste domande c’è da scrivere per ore, ma a me continuano a frullare in testa, mi aiutate a capire? Vi ricordo con piacere…

Corso Teatro Drammaterapico


FIGURA & SFONDO

C'è da considerare che mentre al di fuori del dominio della conquistata coscienza dell'essere, tutti i recettori dell'individuo animale si sono accontentati di "proiettare" all'interno i percetti (quanto percepito), dopo il raggiunto "cogito ergo sum" di qualche migliaio di anni va (in realtà diverse migliaia), la proiezione sia divenuta massiccia verso il fuori. Un apparato di riproduzioni delle immagini con quanto i sensi percepivano, ma insieme determinavano: paure, desideri, speranze e dunque illusioni. Non vi sono stati più una figura ed uno sfondo a relazionarsi, ma uno spazio simbolico capace di unire e disgiungere, più potente del fulmine e persino dell'ira del Dio (molto spesso pensati collusi insieme, ma anche bestemmiati insieme). Quanto descrivo è uno spazio assolutamente virtuale, alla stessa stregua di questi puntini (pixel) che ti danno l'illusione che qui vi sia qualcosa, mentre è soltanto riprodotto nella tua mente con le variabili proprie della tua persona, capaci dunque di tradirne la fonte concettuale, di amplificarne l'importanza, perfino di negarne l'evidenza (res extensa). Il meccanismo proiettivo (è di questo che sto discutendo) è però estremamente plastico ed è per questo che gli avvenimenti fuori, nel bene e nel male, ci modificano ed arrivano a modificare anche la plasticità di quel povero neurone, così simile nella pulce e nell'uomo!
E' vero, l'ho presa un po’ da lontano...ma è per questo che un teatro drammaterapico, proprio perché manipolando gli arrivi e le partenze dei nostri atti di coscienza, ci permette di restituire a quest’ultima la consapevolezza della sua potenza, dal momento che ha creato la nostra mente.
Del resto, come più spesso mi sono ripetuto con la grande amica e performer Maria Luisa Pasquarella, nel teatro, come illudersi di fingere nella finzione?! In bocca al lupo al nuovo gruppo al nastro di partenza! director







DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

COMUNICATI STAMPA