@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

mercoledì 25 novembre 2009

Dramatherapy: Costruction of a Tragedy

Il palcoscenico è sgombro di tutto, solo Berenger seduto a sinistra su di una sedia (una luce alle sue spalle ne fa stagliare la sagoma in ombra) e Daisy, a destra, su una sedia a dondolo, immobile a leggere una lettera.


Lettore: Berenger è morto da qualche anno e Daisy, oramai con indosso la neve degli anni, riprende una sua lettera, l'ultima della loro corrispondenza. Vi rilegge tutto l'amore che era stato e riconferma all'amato il proprio cuore, leggendo del suo. Alcuni sentimenti non hanno bisogno di ali per volare ed esistere, saranno eterni e potranno guardare cieli ampi, dove altre persone, e spicchi di luna privati, in appuntamenti forse mai avvenuti.

Berenger: (voce fuori campo)"Ci sono idee che trascinano le persone verso un'apparente soluzione dei loro conflitti. Così -queste idee- vengono apparentemente"scelte"; in realtà sono adottate, sino a sentirle proprie.Vi sono amori che sopravvivono solo nelle macerie di quanto è stato e poi crollato; sono amori che non sanno sorridere, perchè non lo possono ed allora vengono custoditi ed a volte si diventa carcerieri e condannati insieme in quei castelli.
Ci sono energie che si cercano fuori perchè dentro è vacante il luogo del coraggio e della speranza; così facendo non si è mai esploratori, ma clochard che rubano molliche di pane agli uccelli.
Ci sono poi persone che si assumono tutta la responsabilità delle loro azioni; che si lasciano amare per quello che sono e non per quanto sono stati; che sanno lasciar andare anche l'ombra di quanto non è più, senza temere il buio.
Entrambe le specie sono di razza "umana" ed hanno imparato a convivere nel mondo, bisticciando; chi considerandolo una torta dalla quale prendere la fetta più abbondante o arrendendosi a quella appena necessaria. Possono essere accettati tutti e riconosciuti parti di noi, questo potrà cambiare il nostro atteggiamento verso la guerra, fuori e dentro, cara Daisy.Mi rincuora pensare che sono pronto ad incontrarti di nuovo molte volte, dietro le colline degli anni che verranno od anche solo nel mio pensiero. Ti abbraccio, tuo Berenger"



Si spegne la luce dietro le spalle di Berenger, che rimane nel buio. Si accende l'occhio di bue su Daisy.


Daisy: Oggi ho riletto ancora l'ultima lettera che Berenger mi mandò. Si è fatta trovare mentre frugavo in uno dei miei disordinati cassetti, senza gli occhiali, alla ricerca delle mie pillole per dormire. Si è presentata sotto la mia mano e io l'ho presa. Nonostante l'assenza degli occhiali, sono riuscita a leggerla; a cosa mi sarebbero serviti gli occhiali se ormai la so a memoria?

Daisy: (voce fuori campo)"Berenger carissimo, forse solo oggi ho capito quello che non era scritto, ma solo sottinteso. Per anni, mi sono soffermata sull'ultima frase, quando mi dici che solo le colline degli anni ci separano e che potresti incontrarmi molte volte ancora, reale comunque nel tuo pensiero.. Quanto mi ha fatto soffrire quella frase, soprattutto quando ho saputo che non mi avresti incontrato mai più su questa terra. No, caro, non è la stessa cosa incontrarsi dentro una collina o solo nel tuo pensiero. Forse per te. Incontrarsi nei tuoi pensieri è la conseguenza del nostro amore, non è viverlo. Io volevo esserci, abbracciarti , sentirti parlare o stare in silenzio; volevo essere con te persino senza pensiero. Oggi, con il barlume di saggezza che mi regala questa mite vecchiaia, sorrido di quella rabbia. Conosco un tassello in più del puzzle caotico della vita umana. Qualunque cosa ci accada nella nostra esistenza, giusto o sbagliato, è solo nostro, è solo per noi. Che si conservi dentro di sè un amore sepolto tra le macerie del cuore o non si sia mai conosciuta la gloria dell'azione, non si possono mai prendere le distanze dalla nostra storia. Si deve, credo, riconoscere sempre il miracolo della varietà del mondo, delle persone, delle situazioni. Il rimpianto di non averti capito, di non averti cercato, di non averti ritrovato ha lasciato il posto a una nuova consapevolezza. QUESTA E' LA MIA VITA, LA MIA STORIA; le scelte che ho fatto e non fatto sono state quel che sono o volevo essere. Ho conosciuto la guerra e il crollo del mondo di cartone a cui ero destinata.
E pensare che avevo paura dei tuoi pensieri , caro Berenger, perché non davano certezza e futuro! Avessi saputo allora, ai tempi dell'epidemia, quante verità sarebbero crollate...Oggi sono una matura e tranquilla signora. Voglio scrivere ancora tante pagine del mio diario. Cerco di capire, di conoscere, di ricordare, ma anche di fare progetti. Coltivo rose perché voglio vederle fiorire ancora nella prossima primavera. O meglio, spero che fioriscano; se non lo faranno pianterò le dalie. L'importante è che io sia lì a seminare. Ti penso ancora Berenger, ogni volta che nei miei vasi arriva un'erba nuova, il cui seme è arrivato con il vento"


Si spengono tutte le luci di scena

FINE

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DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

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