@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

giovedì 22 ottobre 2009

Drammaterapia: attori o...saltimbanchi "della" propria esistenza?

@ Gianni

Quando tempo fa il director diceva “voglio il vostro cuore, voglio la vostra anima, voglio la vostra voce, voglio il vostro gesto”, mi era sembrato di capire che lui volesse la nostra partecipazione alla realizzazione di una pièce teatrale attraverso un percorso drammaterapico, che, migliorandoci, fosse in qualche modo quindi "curativo" per ognuno dei partecipanti, .
In effetti era questo che egili intendeva, ma desiderava anche una partecipazione "incondizionata"; non come avevo capito io -e credo una buona parte di noi- “condizionata”. Da cosa?

Ognuno adduce i suoi motivi e tutti inconfutabilmente validi: mancanza di tempo, carichi di lavoro, problemi imprevisti, a volte anche la fisiologica incapacità a trovare stimoli e letture profonde nella preparazione della parte. Eppure, se per un attimo provassimo ad immaginare di dover fare una cosa che ci piace (un incontro galante, una partenza per una gita, un evento emozionante), non proveremmo la stessa fatica, la stessa difficoltà a farlo!!
E poi... a volte ci sono post che entrano nel cuore, squarci di luce meravigliosa, chiavi di lettura capaci di aprire il cuore e la mente a visioni nuove. Perché all’improvviso il meccanismo sembra inchiodarsi?

Nel tempo ho cominciato a scoprire che tutte le volte che andiamo a fare una cosa, ad impegnarci fisicamente o emotivamente, ciò che ci mette nelle condizioni di dire “non ci riesco, non ho abbastanza tempo, non trovo gli stimoli, ecc..” è solo la paura di “provarci”. So che può sembrare incomprensibile, ma proprio io che mi sono imposto per anni ritmi di lavoro, attività varie, ecc.. sono qui a testimoniare che ogni volta che ho avvertito una difficoltà, un segno di fatica o cedimento è stato per il bisogno di “accomodarmi” come dice il nostro Spartaco, nelle “comodità che conosciamo”. Anche quando le comodità sono “scomode”, scusate il bisticcio linguistico, e ci fanno soffrire, però le conosciamo, non ci spaventano, quindi non ci coinvolgono emotivamente e… stiamo comodi. E solo quando la fatica si fa insostenibile (non quella fisica, ma quella emotiva) ci si prova... a cambiare.
E quando il director ci ha strigliati per l’ennesima volta, con il concetto del "rigore", ho cominciato a capire la verità…
Non dei bravi attori, sterili e asettici, ma saltimbanchi della propria esistenza; feriti, laceri, menomati e carenti di capacità, pieni di difficoltà, paure, drammi e stravaganze, ma per questo veri, e capaci di dare e dire la verità in scena, perché è la verità nella vita.
Ogni incontro è fonte di nuove sorprese, e spunti interessanti, basta saperli cogliere.
Avevi ragione director, basta volerli cogliere…

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono sicuro che se mi sedessi sulla poltrona che è lì sulla destra riuscirei a pronunciare poche parole abbozzate. Non ho fiato. Le parole sono morte dentro. Non escono fuori nemmeno a pagarle.
Nessun incontro galante, nessuna gita o altro evento emozionante potrebbe restituire ciò che non si possiede.
Tento con i ricordi di queste ultime serate passate con il gruppo.
Mi colpiscono le immagini e le foto del kamikaze che si fa esplodere: il corpo del designato anche se smembrato da una deflagrazione può ricomporsi attraverso l’incontro con l’altro. Piccoli pezzetti raggiungono il loro posto assegnato perché attraverso l’altro, il corpo se ne riappropria. Dal tuono dell’esplosione si liberano colori inaspettati.
Il kamikaze sembra sicuro di sé, deciso, orientato verso un ben definito obiettivo. Le sue disastrose convinzioni toccano la fragilità degli affetti familiari e se ne nutrono. Quanta disperazione, quanto dolore, quanto sangue versato inutilmente. Se solo potesse prevalere la pace, se tutti fossimo portatori di pace. Perché l’arma “dell’uomo-bomba” contro le negazioni dell’uomo? Perché chi ha subito o subisce un torto risponde con un’azione altrettanto oltraggiosa? Quella società sembra aver perso il rispetto dei sentimenti primordiali.
pino

DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

COMUNICATI STAMPA