Se avessi il coraggio di dirlo...
Se fossi meno impacciato in certe cose…
Se potessi capire le mie difficoltà…
Quante volte nella vita abbiamo detto, pensato, sentito cose come queste. Quante volte ci siamo resi conto che quella che stavamo vivendo era una vita condizionata, adattata, modellata, ma non nostra. E ancora... quanti intralci ci impediscono di cambiare il senso, la direzione della nostra quotidianità. A volte, ci potremmo sentire come un automobilista incapace di sterzare il volante che ha in mano, ma non ne conosce bene il motivo.
Ogni volta che ci incontriamo, nella preparazione della pièce a cui stiamo lavorando, ho sempre più netta la sensazione che una delle strade da percorrere per cercare veramente nel proprio intimo, sia l’immersione del nostro animo nel teatro che andiamo a lavorare, per creare una promiscuità tra ciò che siamo e i personaggi che andiamo ad interpretare. Perché l’interpretazione, filtrata dalle nostre difficoltà, impregnata delle nostre paure, è realmente la nudità dell’anima che nel personaggio trova il coraggio di esporsi, ed esorcizza i drammi che condizionano la nostra esistenza. E se l’attore perde l’autoreferenzialità, la smania di mostrarsi perfetto -ammesso che un dilettante ci riesca- e si lascia permeare dal personaggio, e al personaggio dona la sua anima “difettosa”, l’opera che ne verrà fuori sarà il risultato migliore, perché vero e non costruito, vivo e non asettica rappresentazione di un’opera. Soprattutto sarà momento di ricerca del vero “io”, e non vittoria dell’ego, che ci costringe a comportarci come rinoceronti, condizionati da idee omologanti e comportamenti indotti.
Qualche tempo fa ho detto: “La mia anima sono disposto a farla a pezzi cento volte e a rimettere insieme i pezzi pur di scoprire la verità”. Oggi non penso più sia necessario farla a pezzi, credo sia invece necessario arricchirla, fortificarla, renderla fonte energetica in grado di illuminare il cammino quotidiano. Credo che il teatro possa aiutarmi a farlo.
Foto: Dramatherapy, Backstage The Rhinoceros, CDIOT 2009
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