@ Gianni
Non so se Ionesco abbia studiato le caratteristiche fisiche e le peculiarità comportamentali del rinoceronte, se fosse un appassionato di zoologia, o se amasse l’Africa o l’Asia –Paesi in cui i rinoceronti hanno il loro habitat naturale- ma animale più azzeccato non avrebbe potuto trovare per descrivere l’assurdo comportamento dei suoi personaggi. Ma noi umani siamo alla stregua dei rinoceronti? Pare di sì, confrontandone alcune caratteristiche.
Nemici? Nessuno, tranne i rinoceronti stessi; Corazza, dura; Aggressività, abbastanza da sfociare in cariche molto pericolose. Intelligenza, poca visto che non valuta mai il pericolo e attacca a testa bassa.
A parte la forzatura, Ionesco crea personaggi dai comportamenti assurdi, e leggendo e rileggendo, analizzando e disquisendo, immergendosi ed elaborando, ci si accorge di quanto quei personaggi siano rappresentativi di una parte della società degli umani, senza tempo ne luogo, con le variabili ambientali, cronologiche e tecnologiche, ma pur sempre “umanità”.
Il commerciante e sua moglie, il cui unico pensiero è quello di vendere e guadagnare accaparrandosi più clienti possibili.
L’amico Jean, impeccabile e schematico, pronto a far fronte ad ogni evenienza, ma soprattutto pronto a spiegare con aria saccente qualunque cosa capiti di vedere o sentire, e capace di litigare per un principio.
Il filosofo che con l’uso dei sillogismi e della logica cerca di spiegare l’inspiegabile.
E ancora Papillon, capufficio irreprensibile, attento ad orari e schemi lavorativi.
E Monsieur Botard, maestro in pensione, che fa della logica e dello spirito metodico guide di vita, salvo poi andare in tilt quando non riesce a spiegare l’assalto del rinoceronte all’ufficio in cui lavora.
Un’analisi più approfondita la dedicherei a Dudard, che insieme a Daisy e Berenger sono gli unici personaggi del terzo atto, il momento focale dell’opera di Ionesco.
Costui sembra passare indenne attraverso la storia, rimanendo fedele al personaggio che è disposto a tollerare più degli altri, sedare gli animi litigiosi, capire ed aiutare il Berenger sofferente, giustificare la trasformazione dei colleghi, comprendere il comportamento dei rinoceronti stessi, quasi ammirandoli nel loro ingenuo distruggere e sovvertire il vivere umano, offrire il suo aiuto a Daisy elargendo parole di conforto a tutti.
E’ proprio per Daisy che batte il suo cuore. Incapace di dichiararsi apertamente, cede definitivamente al contagio nel momento in cui si rende conto di non avere speranze perché il suo interesse non è corrisposto dalla stessa già innamorata di Berenger.
Proprio questo aspetto di Dudard, mette in luce l’importanza dei sentimenti per l’uomo, unico vero baluardo all’omologazione nel branco. L’unicità di ognuno, le proprie qualità, sono tali se condivise, e con gli altri scambiate alla pari in sintonia ed empatia. Quando questo non avviene si rischia seriamente di far parte di un branco, perché l’omologazione e l’appartenenza a un gruppo dà l’illusione di esistere a priori, senza impegno emotivo, distanti dai propri sentimenti. A questo punto non resta che seguire le direttive, le illusioni, le ideologie, senza coscienza o responsabilità, inconsapevoli burattini mossi dal “Mangiafuoco” di turno.
E poi Daisy e Berenger.. Ma questa è un’altra storia.
Nemici? Nessuno, tranne i rinoceronti stessi; Corazza, dura; Aggressività, abbastanza da sfociare in cariche molto pericolose. Intelligenza, poca visto che non valuta mai il pericolo e attacca a testa bassa.
A parte la forzatura, Ionesco crea personaggi dai comportamenti assurdi, e leggendo e rileggendo, analizzando e disquisendo, immergendosi ed elaborando, ci si accorge di quanto quei personaggi siano rappresentativi di una parte della società degli umani, senza tempo ne luogo, con le variabili ambientali, cronologiche e tecnologiche, ma pur sempre “umanità”.
Il commerciante e sua moglie, il cui unico pensiero è quello di vendere e guadagnare accaparrandosi più clienti possibili.
L’amico Jean, impeccabile e schematico, pronto a far fronte ad ogni evenienza, ma soprattutto pronto a spiegare con aria saccente qualunque cosa capiti di vedere o sentire, e capace di litigare per un principio.
Il filosofo che con l’uso dei sillogismi e della logica cerca di spiegare l’inspiegabile.
E ancora Papillon, capufficio irreprensibile, attento ad orari e schemi lavorativi.
E Monsieur Botard, maestro in pensione, che fa della logica e dello spirito metodico guide di vita, salvo poi andare in tilt quando non riesce a spiegare l’assalto del rinoceronte all’ufficio in cui lavora.
Un’analisi più approfondita la dedicherei a Dudard, che insieme a Daisy e Berenger sono gli unici personaggi del terzo atto, il momento focale dell’opera di Ionesco.
Costui sembra passare indenne attraverso la storia, rimanendo fedele al personaggio che è disposto a tollerare più degli altri, sedare gli animi litigiosi, capire ed aiutare il Berenger sofferente, giustificare la trasformazione dei colleghi, comprendere il comportamento dei rinoceronti stessi, quasi ammirandoli nel loro ingenuo distruggere e sovvertire il vivere umano, offrire il suo aiuto a Daisy elargendo parole di conforto a tutti.
E’ proprio per Daisy che batte il suo cuore. Incapace di dichiararsi apertamente, cede definitivamente al contagio nel momento in cui si rende conto di non avere speranze perché il suo interesse non è corrisposto dalla stessa già innamorata di Berenger.
Proprio questo aspetto di Dudard, mette in luce l’importanza dei sentimenti per l’uomo, unico vero baluardo all’omologazione nel branco. L’unicità di ognuno, le proprie qualità, sono tali se condivise, e con gli altri scambiate alla pari in sintonia ed empatia. Quando questo non avviene si rischia seriamente di far parte di un branco, perché l’omologazione e l’appartenenza a un gruppo dà l’illusione di esistere a priori, senza impegno emotivo, distanti dai propri sentimenti. A questo punto non resta che seguire le direttive, le illusioni, le ideologie, senza coscienza o responsabilità, inconsapevoli burattini mossi dal “Mangiafuoco” di turno.
E poi Daisy e Berenger.. Ma questa è un’altra storia.
Foto: Dramatherapy, The Rhinoceors, Jean's Home, CDIOT 2009
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