Ridateceli questi "bambini" storditi dal videogioco, seppelliti dalle macerie! Vogliamo ristringerceli addosso quei corpicini pressati da macerie e solitudine, "catatonci" dinnanzi alle luci delle vetrine di meraviglie elettroniche, dolci colorati troppo, spot capaci di muovere con loro il mercato.
Ridateceli tutti, comunque, lasciati soli in nome del progresso o perchè una polluzione genetica li ha messi n quel posto, eppure bello, diventato inferno in pochi istanti.
Ridateceli tutti, comunque, lasciati soli in nome del progresso o perchè una polluzione genetica li ha messi n quel posto, eppure bello, diventato inferno in pochi istanti.
E poi...toglieteceli, toglieteceli tutti! Non li abbiamo saputi ascoltare. Qualcuno qui sta seguendo i capi griffati, e qualcun'altro è trattenuto sotto, imprigionato, dai lembi di un abito da sempre lacero.
Stride la coscienza vederli sullo schermo al plasma, sino nelle rughe precoci di smorfie di dolore, ed il potere del nostro magico mondo di bottoni a propinarci tutto...
Sono uguali, imparano tutto e presto e presto saranno al posto nostro e da quel luogo stanno guardando noi, piccoli, impigriti, corrucciati per il graffio all'auto, troppo corrucciati per quello e troppo soli per saper ascoltare loro. Due milioni a passeggiare smarriti su quelle strade...
I bambini di Haiti hanno bisogno di madri, di padri, di colori diversi da rosso e dal nero, dal buio e dal nulla. Che drammaterapista sarei se non ne adottassi uno? Di quale "empatia" potrei parlare ancora, se lasciassi muti i miei "neuroni specchio" a parlare di me stesso? Tanto, così tanto manca ,che poco, così poco costa interessarsi di loro. Mentre esorto Gianni a prendersi cura del bambino che è in lui, come sta facendo, tenero e caldo, tuttavia protetto...
"Credevo di essere forte.. Credevo di riuscire sempre.. consideravo gli altri.. No, non li consideravo proprio. Poi è successo qualcosa, il dolore si è fatto sentire, i dubbi sono diventati sempre più forti, e per anni ho vagato alla ricerca di qualcosa che non conoscevo, che forse non troverò mai... Poi qualche spiraglio di luce, la certezza che la vita è qualcosa di più. L'animo umano è complesso e meraviglioso e l'equilibrio tra la miriade di fattori che ci compongono e ci circondano, ci stimolano e ci attraversano, è fluttuante e instabile. Per questo continuerò a farmi "del male" a fianco al Director, cercando di non "accomodarmi sulle cose che conosco". Troppo facile percorrere le vecchie strade, e troppo spesso mi viene ancora in mente di mollare tutto e.. .andare... Gianni"
...decido di spostare il setting più in là. A volte deve essere fatto, in barba all'ortodossia che fa i calcoli della teoria sulle spalle larghe dei pazienti. Tutti i miei pazienti, in questo momento, hanno le spalle più forti di quei bambini e persino da quelli possono essere aiutati se a loro per un attimo danno un ascolto intenso. Avevo 16 anni, e su una rivista dedicata lessi una frase che ho poi riconosciuta sempre vera, di Jean Jono: un bimbo è di tutti.
(ANSA) - ROMA, 16 GEN:
L'appello di Francesco Totti per aiutare i bambini di Haiti (videomessaggio e spot radio per l'Unicef)
"Sono Francesco Totti e oggi mi rivolgo a te come ambasciatore dell'Unicef e anche come papà di due bambini. Dobbiamo tutti dare il nostro contributo per aiutare i bambini che sono rimasti soli, che hanno perso i loro genitori, che non hanno piu' una casa dove dormire, una scuola dove tornare. Questi bambini hanno bisogno di acqua pulita, assistenza sanitaria, cibo, protezione"
L'appello di Francesco Totti per aiutare i bambini di Haiti (videomessaggio e spot radio per l'Unicef)
"Sono Francesco Totti e oggi mi rivolgo a te come ambasciatore dell'Unicef e anche come papà di due bambini. Dobbiamo tutti dare il nostro contributo per aiutare i bambini che sono rimasti soli, che hanno perso i loro genitori, che non hanno piu' una casa dove dormire, una scuola dove tornare. Questi bambini hanno bisogno di acqua pulita, assistenza sanitaria, cibo, protezione"
3 commenti:
Hai ragione director, concordo pienamente con te. L'abbandono che facciamo vivere ai nostri bambini è paragonabile al dramma dei bambini colpiti dal terremoto, anche se il nostro "abbandono" è più subdolo, più mellifluo, lusinghiero quasi, ricco di luci e colori che stordiscono la mente e distorcono la reale dimensione di ciò che viviamo. So che può sembrare forte il paragone, ma non trovo spiegazione alcuna a certi atteggiamenti suffragati dalle ragioni imposte dalla nostra società "civile", mentre non trovo altra spiegazione alla devastazione interiore che colpisce tanti giovani e all'insensibilità di tanti adulti. Sono fiducioso, l'essere umano ha risorse straordinarie, deve solo smettere di intorpidirsi l'animo con le inutili delizie propinate a piene mani dalle multinazionali.. Buon 2010. Gianni
Hai colto certamente il segno di quanto vi trasmettevo, Gianni. Il lavoro del "teatro" può dare tanto al nostro vivere "civiltà". Ma sento il dibattito ancotra così impigrito, terremoti che silenzosi impigricono la voce e la testimonianza dentro prigioni di insicurezza. director
Cara amica Carmen , come stai? Spero di cuore bene, da lunedì mi è rimasta la tua energia che emanava , una forza grandiosa che vibrava , urlava , taceva , ascoltava. Cara Carmen , quanti suoni la nostra vita ci permette di ascoltare , di farli propri , ora melodiosi , ora frastornati , ora vicini ora lontani , ma tutti ci avvolgono e ci raccontano , il dolore , la sofferenza , la solitudine , l’amore , la tenerezza, non possono passare scivolando da noi. Cara amica scusa se non ci fermiamo abbastanza per ascoltare il vissuto dell’altro , perche ci sentiamo pieni già del nostro gravoso. Ma l’errore è proprio questo , non pensiamo che è proprio dando che si riceve. Scusa se mi permetto , ma voglio fare un grande inno alla vita che per tutti è un grande dono , la tua vita Carmen è preziosa ed è come un bruco e sta aspettando di librarsi alla scoperta del giorno che nasce luminoso accarezzandoti dolcemente invitandoti a vivere con meraviglia , stupore per un semplice fiore o la sorpresa l’amore per il sorriso di un bimbo , di un uomo. Cara Carmen tu ami tanto il mare , come me , sai spesso penso e vorrei trovarmi ad ammirare ed ascoltare il suo linguaggio , le sue onde che magicamente ti avvolgono , ti addolciscono , ti commuovono , e lasciano che il pensiero vaga libero e dolce. Saliamo sulla barca “vita” e remiamo , non lasciamoci trasportare , ci sono tante rotte e aspettano , aspettano Carmen chissà quanta poesia amore sorprese ci sono ad attendere , anche perché il nostro capitano in primis è il nostro equipaggio sono fantastici. Con affetto dalla tua amica Tonina =).
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