@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

venerdì 15 gennaio 2010

Haiti: esercitazione di empatia!

Il titolo di questo post è volutamente provocatorio e legittimamente può lasciare perplessi. Ci occupiamo di drammaterapia e ricerca sul teatro drammaterapico, ma poi, in fondo, è la dimensione tipicamente umana che ci interessa. Che sia ristretta al nostro gruppo o, piuttosto, nel recinto più grande del vivere sociale.
Haiti (quello che vi sta accadendo) è parte della nostra esperienza di vita e la nostra vita si svolge su un pianeta "vivo" in costante movimento e rivoluzione. Sono affermazioni ovvie, ma desidero utilizzarle come punto di partenza per una considerazione specifica che riguarda come la nostra mente recepisca determinati eventi ed a quali conclusioni giunga, quali sarebbe augurabile potesse sviluppare. Rispetto a quest'ultimo punto, infatti, dobbiamo ritenere che da quando l'uomo si è sottratto all'ordine naturale degli eventi -quello stabilito,-per intenderci, dalle leggi della fisica e della biologia- e vi è stato questa "parto" eccezionale che è la mente, non è stato più possibile delegare tutto alla "insensibilità" della natura, perchè di per sè essa è ovviamente "neutrale". Il pensiero e l'autocoscienza hanno imposto la presa d'attto che esiste una responsabiltà da esercitare a questo punto del nostro approdo evolutivo. Un risultato che induce sempre più a pensare che siamo più il risultato possibile di un calcolo di probabilità che qualcosa di dovuto alla storia dell'universo, alle leggi evolutive di questo pianeta. Oltre un certo punto, la natura non ci può più salvare e, nonostante il nostro progresso, dato che su questa terra posiamo i piedi, sul suo cielo le nostre ali artificiali, non possiamo salvare neanche noi stessi. Tecnologia, diplomazia, politica, cultura, storia dell'uomo possono tutto d'un tratto essere inghiottite ed a nulla serve aver preso precauzioni (se poi, diciamolo, quasi mai si sono prese...). Era tutto poggiato lì, sul quel lembo di terra, tra povertà e ricchezza ed è svanito, L'intelligenza della natura non prevede rispetto per quella umana... il nostro ingenuo sconvolgimento mentale nasce proprio da questa inconsapevole considerazione, retaggio di una cultura scientista ed illuminista attuale e di  recente memoria storica, se poi pensiamo. Responsabilità...ma quale e come? Non alludo a quella tuttavia importante delle misure antisismiche. In qualche caso non riuscirebbe neppure quella ad eludere il Dramma...se delle auto possono essere sbalzate in aria! Piuttosto a quella di potere e volere esercitare un sentimento antichissimo, biologico, psicologico, culturale: l'empatia.
Esso rischia di essere dimenticato proprio a causa di una strana capricciosa degenerazione che la cultura può a volte comportare. Lo strano senso di potenza che l'individuo e le masse sentono di esercitare, quando rinunciano alla compassione, a compenso della straziante coscienza di essere "finiti", la psicanalisi ce lo ha detto. Il dono inaspettato e prodigioso della "mente" che ora abbiamo ci deve imporre di ri-appropriarci di questo sentimento sullo stesso pianeta, nello stesso sistema solare, nello stesso sistema di galassie ed universo conosciuto. Tutto il resto, la natura continuerà a farlo, osservata dal nostro sguardo "sensibile".





Come aiutare Haiti...per esempio
Agire - Le associazioni non governative riunite sotto il nome di Agire lanciano un appello per la raccolta fondi. Agire, che coordina molte ong italiane tra cui Amref e Save the children, si è attivata per raccogliere risorse e fornire immediata assistenza alle popolazioni colpite. È possibile effettuare donazioni attraverso carta di credito al numero verde 800.132.870; versamento su c.c. postale n.85593614, intestato ad AGIRE onlus, via Nizza 154, 00198 Roma, causale Emergenza Haiti; bonifico bancario sul conto BPM-IBAN IT47 U 05584 03208 000000005856. CAUSALE: Emergenza Haiti; donazione online dal sito http://www.agire.it/. È possibile inoltre effettuare una donazione di 2 euro inviando un sms al 48541 da cellulari Tim e Vodafone o chiamando lo stesso numero da rete fissa Telecom Italia. La numerazione è attiva fino al 31 gennaio 2010.

Movie: L'empathie

1 commento:

Gianni ha detto...

Il dramma che ha colpito Haiti racchiude, come purtroppo inspiegabilmente accade, un dramma dentro l'altro, come un assurdo gioco di scatole cinesi. Danni inimmaginabili, governo e infrastrutture inesistenti, situazione economica di base al limite per la maggior parte della popolazione, cultura carente arretratezza e condizionamenti religiosi. Esplosioni di rabbia e violenze a fare il resto. Noi possiamo fare ben poco per alleviare tanta sofferenza, possiamo però cominciare a riflettere su quanto siamo fortunati a vivere nelle condizioni in cui stiamo. Nel guscio opulento di questa società che tutto offre e tutto distrugge, svilendo qualunque gesto e monetizzando qualunque valore, portando sotto le luci della ribalta personaggi che dovrebbero solo nascondersi per il cattivo esempio che offrono al popolo inebetito e stordito da tanti messaggi contrapposti e fuorvianti. Giro gli occhi e cerco di non pensare ai tanti morti... Ma non dimentico che sono sfacciatamente fortunato a essere nato in un Paese meraviglioso come il nostro. In quanto alla natura umana, ed al perchè ci siamo ridotti così.. Il filmato non ha bisogno di commenti. Gianni

DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

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