Haiti (quello che vi sta accadendo) è parte della nostra esperienza di vita e la nostra vita si svolge su un pianeta "vivo" in costante movimento e rivoluzione. Sono affermazioni ovvie, ma desidero utilizzarle come punto di partenza per una considerazione specifica che riguarda come la nostra mente recepisca determinati eventi ed a quali conclusioni giunga, quali sarebbe augurabile potesse sviluppare. Rispetto a quest'ultimo punto, infatti, dobbiamo ritenere che da quando l'uomo si è sottratto all'ordine naturale degli eventi -quello stabilito,-per intenderci, dalle leggi della fisica e della biologia- e vi è stato questa "parto" eccezionale che è la mente, non è stato più possibile delegare tutto alla "insensibilità" della natura, perchè di per sè essa è ovviamente "neutrale". Il pensiero e l'autocoscienza hanno imposto la presa d'attto che esiste una responsabiltà da esercitare a questo punto del nostro approdo evolutivo. Un risultato che induce sempre più a pensare che siamo più il risultato possibile di un calcolo di probabilità che qualcosa di dovuto alla storia dell'universo, alle leggi evolutive di questo pianeta. Oltre un certo punto, la natura non ci può più salvare e, nonostante il nostro progresso, dato che su questa terra posiamo i piedi, sul suo cielo le nostre ali artificiali, non possiamo salvare neanche noi stessi. Tecnologia, diplomazia, politica, cultura, storia dell'uomo possono tutto d'un tratto essere inghiottite ed a nulla serve aver preso precauzioni (se poi, diciamolo, quasi mai si sono prese...). Era tutto poggiato lì, sul quel lembo di terra, tra povertà e ricchezza ed è svanito, L'intelligenza della natura non prevede rispetto per quella umana... il nostro ingenuo sconvolgimento mentale nasce proprio da questa inconsapevole considerazione, retaggio di una cultura scientista ed illuminista attuale e di recente memoria storica, se poi pensiamo. Responsabilità...ma quale e come? Non alludo a quella tuttavia importante delle misure antisismiche. In qualche caso non riuscirebbe neppure quella ad eludere il Dramma...se delle auto possono essere sbalzate in aria! Piuttosto a quella di potere e volere esercitare un sentimento antichissimo, biologico, psicologico, culturale: l'empatia.
Esso rischia di essere dimenticato proprio a causa di una strana capricciosa degenerazione che la cultura può a volte comportare. Lo strano senso di potenza che l'individuo e le masse sentono di esercitare, quando rinunciano alla compassione, a compenso della straziante coscienza di essere "finiti", la psicanalisi ce lo ha detto. Il dono inaspettato e prodigioso della "mente" che ora abbiamo ci deve imporre di ri-appropriarci di questo sentimento sullo stesso pianeta, nello stesso sistema solare, nello stesso sistema di galassie ed universo conosciuto. Tutto il resto, la natura continuerà a farlo, osservata dal nostro sguardo "sensibile".
Come aiutare Haiti...per esempio
Agire - Le associazioni non governative riunite sotto il nome di Agire lanciano un appello per la raccolta fondi. Agire, che coordina molte ong italiane tra cui Amref e Save the children, si è attivata per raccogliere risorse e fornire immediata assistenza alle popolazioni colpite. È possibile effettuare donazioni attraverso carta di credito al numero verde 800.132.870; versamento su c.c. postale n.85593614, intestato ad AGIRE onlus, via Nizza 154, 00198 Roma, causale Emergenza Haiti; bonifico bancario sul conto BPM-IBAN IT47 U 05584 03208 000000005856. CAUSALE: Emergenza Haiti; donazione online dal sito http://www.agire.it/. È possibile inoltre effettuare una donazione di 2 euro inviando un sms al 48541 da cellulari Tim e Vodafone o chiamando lo stesso numero da rete fissa Telecom Italia. La numerazione è attiva fino al 31 gennaio 2010.
Movie: L'empathie
1 commento:
Il dramma che ha colpito Haiti racchiude, come purtroppo inspiegabilmente accade, un dramma dentro l'altro, come un assurdo gioco di scatole cinesi. Danni inimmaginabili, governo e infrastrutture inesistenti, situazione economica di base al limite per la maggior parte della popolazione, cultura carente arretratezza e condizionamenti religiosi. Esplosioni di rabbia e violenze a fare il resto. Noi possiamo fare ben poco per alleviare tanta sofferenza, possiamo però cominciare a riflettere su quanto siamo fortunati a vivere nelle condizioni in cui stiamo. Nel guscio opulento di questa società che tutto offre e tutto distrugge, svilendo qualunque gesto e monetizzando qualunque valore, portando sotto le luci della ribalta personaggi che dovrebbero solo nascondersi per il cattivo esempio che offrono al popolo inebetito e stordito da tanti messaggi contrapposti e fuorvianti. Giro gli occhi e cerco di non pensare ai tanti morti... Ma non dimentico che sono sfacciatamente fortunato a essere nato in un Paese meraviglioso come il nostro. In quanto alla natura umana, ed al perchè ci siamo ridotti così.. Il filmato non ha bisogno di commenti. Gianni
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