
Secondo la mia visione i Rinoceronti rappresentano la metamorfosi dei personaggi Ioneschiani : vuoti, banali, con lo stesso copione per ognuno di loro intercambiabile; metamorfosi intesa come un'acquisizione nella personalità, un' esigenza di ribellione interiore alla passività del loro stabilito personaggio, una metamorfosi spontanea per una vita insostenibile rinchiusa dentro luoghi comuni che li rende un'umanità di zombie dormienti. E' come un risveglio, un' impulso involontario di ruggire, non compreso, che finalmente trova la sua evidenziazione in una metamorfosi esteriore. Quanto di più evidente ci può essere nella trasformazione animalesca?...ma comunque, sempre per assurdo, ci si trasforma ritrovandosi di nuovo in mezzo ad altri Rinoceronti che hanno subito la stessa evoluzione involontaria e questo a sottolineare che il cambiamento, non deciso, non serve per la salvezza della specie E' la metamorfosi ponderata, valutata e magari anche non attuata -come nel caso di Berenger- che può apportare una ricchezza interiore per la "coscienza di essere".
Il paradosso ? L'avere una coscienza, in questo caso, è scambiato per pazzia, "assurdità" per l'appunto. Tutto è rafforzato attraverso l'esagerazione dell'evento descritto dall'opera. Qui, di conseguenza, c'è un'approvazione dell'assurdo da parte di questi esseri dormienti, in realtà incoscienza comune nelle vesti di una finta coscienza. Hitler approfittatore con coscienza di potere sull' incoscienza manovrabile della massa.
Foto: Dramatherapy, Ionesco & the Awareness Act, foto-elaborazione di E. Gioacchini, 2009
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