@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!
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"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard
giovedì 25 giugno 2009
AURORALIA, venerdì 26 giugno ore 21.00, LIBRERIA FLEXI
Un invito all'ascolto sensibile, 50 scritture su una foto di jerry Uelsmann, promosso da Auroralia
Prossimamente anche Nina farà una sua lettura, quella che segue, in anticipazione qui per noi...
ANNETTE
di Nina Maroccolo, maggio 2009
Quel battito di foglia su pelle d’organza rendeva erbacea Annette.
Ossigenava ogni lembo epidermico di clorofilla, salmo laico, crescente fertile mitralico. Quasi un congeniale atto di fede: selvatico, corinzio, a volte irritante. Ma trasparente.
La camicetta che indossava Annette si chiamava Annette. L’anima di Annette era quel battito sempre più vicino all’aggrumarsi fogliante in piena fibrillazione.
Faceva vento. Tirava forte in quel mattino d’acqua battente. E l’anima di Annette tempestò malumore mentre s’inurbava nell’omeopatica ritualità giornaliera, infibrata di notti bianche, linde, profumate di candeggina. Poi, irritata, pensò:
“Se continuo così diventerò vecchia. Quindi avanti a mosca cieca, inghiottendo la vita come un’ostia”.
“Si vive e si muore come uno sputerebbe,” mormorò un passante.
Lei si voltò di scatto. Se fosse stata sua quella lingua d’ortica?
No. Aveva appena incrociato Clemente Rebora.
La camicetta che indossava Annette, che si chiamava Annette, sgualcita come l’anima di Annette, vibrava abbandono al gioco degli eventi. Assiepandosi dietro una moritura pianta sempreverde, scoprì il manifesto di Jerry Uelsmann. Era bagnato dalla pioggia, sebbene resistente sul quel muro in festa.
“Concediti questo viaggio, così la tua mano, apparentata alle Cose Di Sempre, smetterà di tremare”. Ancora Clemente?!
“Non ne posso più delle Cose Di Sempre!” gridò Annette.
Tanto, più le metti da parte più ti ricordi che esistono.
“Come?”
Stai tentando inutilmente di scostare Le Cose Di Sempre appena più in là.
Annette, battito di foglia su pelle d’organza, non volle più ascoltare. Decise di entrare nel poster di Uelsmann, prospettiva dell’infinito. Un antico fulgore l’ammantava di vastità, lontananza dal profondo della memoria, percezione d’un palpito – oppure tristano sito archeologico: quasi fosse la riesumazione, nella volta celeste, di una Pompei delle pupille. Ma le sue mani di mare, pallide mani aurorali, stringevano il biancore di una garza umida pronta a lenire lacrime sulfuree. L’imperfetto vagare tra profluvi di stelle l’avvicinò all’abisso più oscuro. Sgusciandone fuori, impercettibilmente.
Incantamento nell’Èra della Galassia IC 342. La cifra iniziale.
Un Sé pigramente immobile. Annette lo distraeva preferendo un’esistenza che rendesse accondiscendente la relazione con gli altri: convenzionale, sicuramente meno rivelatoria nell’economia del rito quotidiano. Dramma imperniato di casa, minestrine, zie, genitori, figli.
Ora, nuda, sospesa, eccelleva in questo navigare il supremo mare degli archetipi, come fosse la tiepida vasca del nostro primo bagnetto infantile. Poiché l’acqua può divergere dall’essere semplice infinità dolce-salina: è moto cardiaco dell’anima, madre che allatta, cavalli al galoppo: è il reame delle possibilità.
“Concediti al turbamento dei sogni, alla verità rotante dell’occhio, prova ad immaginare l’equatore della tua genesi. Ti saprai coscienza cosmogonica, e finalmente abbandonerai Le Cose Di Sempre”. Era Jerry, stavolta, a parlare. Uomo umanato:
“L’amore supera la morte, persino quella dei vivi”.
Ore ventidue. Il tempo convertì le lancette dell’orologio ad un semplice pensiero filosofico, che prevedeva variabili sul concetto di velocità (simile alla trasformazione di Eva in Ave). Dunque acconsentì a un rimedio allopatico, pur di sfuggire alle intenzioni malanime di Annette, tremula sull’alto cornicione di un palazzo vermiglio. Era tornata tra Le Cose Di Sempre.
Durante il volo Annette rammentò quel mondo come il suo fattibile non-luogo. Deragliava tra solitudini adamantine un unico movimento che era vertigine, sospensione e approdo.*
Discesero gli occhi.
E le stille non s’acquietarono.
* Julio Cortàzar, dal racconto Il Fissatigre, in Storie di Cronopios e Famas
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Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico
organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-
-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)
Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it
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