…”Il bimbo ristette,lo sguardo era triste
gli occhi guardarono cose mai viste
e poi disse al vecchio con voce sognante:
“mi piaccion le fiabe,raccontane altre”
(F. Guccini, Il vecchio e il bambino”)
C’era una volta un aquilone che aveva Paura di Volare.
Viveva in un posto freddo e ostile, assolutamente bianco,
senza colori. A qualcuno un ghiacciaio potrà sembrare un posto affascinante, ma a lui non piaceva affatto. Ironia della sorte, aveva una “livrea”così sgargiante che nei giorni di sole lo faceva somigliare ad un arcobaleno caduto dal cielo. Lo osservava il cielo, lo osservava giorno e notte, sapeva regalargli ogni volta uno spettacolo diverso, una infinita tavolozza di Colori da mozzare il fiato…
Di giorno una giostra di galassie nel luna park dell’eternità
…la notte. E accidenti, quello era il suo mondo, per quello era nato, ma se ne stava lì, nell’inerzia più assoluta .
Passò il tempo, sbiadirono i suoi colori e non potendo più sopportare la prepotente bellezza del cielo, si convinse di essere veramente un arcobaleno caduto dal cielo…; rinnegando la sua natura volò per sempre nel cielo di ghiaccio della sua …follia.
Esprimersi liberamente…libera la mente. E’ la prima volta che metto per iscritto le mie emozioni; non l’ho mai fatto e quelle rare volte che ci ho provato, poi regolarmente finivano nel cestino. I fogli con emozioni annesse. Preferivo pensare, immaginare, sognare…accompagnata dalla fantasia a viaggiare più fuori che dentro di me.
Pigrizia, paura dell’ovvietà….Qui voglio approfittare del paracadute ed essere libera di esprimermi, un po’ come quel gioco a lasciarsi cadere che ci ha permesso di sperimentare la libertà...domenica, di lasciarsi andare.
E incredibilmente riempiendo le pagine…svuoto la mente.
Pigrizia, paura dell’ovvietà….Qui voglio approfittare del paracadute ed essere libera di esprimermi, un po’ come quel gioco a lasciarsi cadere che ci ha permesso di sperimentare la libertà...domenica, di lasciarsi andare.
E incredibilmente riempiendo le pagine…svuoto la mente.
@Director
Le favole, questo specchio di acqua che trema e scompone le immagini se non stai attento. E solo i bambini riescono a stare così attenti. Entrano oltre quella superficie e la abitano disinvolti. Bella la tua fiaba, Maria. Ieri la tua "insegnante" di danza, Lucrezia, ha fatto questo disegno. Ero appena rientrato dalla studio, era tardi, e me l'ha porto. Apro il blog e trovo il tuo aquilone. La vita dà tante di queste coincidenze; il miracolo della coscienza che si sposta sul sogno è dare significati, oltre l'apparente. Fallo volare libera...mente.
Il tuo post deve essere piaciuto particolarmente alla nostra Slesia, che a tempi di record ci ha gentilmente inviato l'edizione inglese. Vale la pena pasteggiare il suono armonico del suo perfect English. Ci conosce ed ha la capacità singolare di entrare in lingua nelle nostre divagazioni! -Meery-go-round of galaxies in the fun fair of eternity-
Foto: "l'aquilone", by Lucrezia
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