Una volta c'era, c'era una volta una persona ed io davanti a risponderle su come si potesse superare una particolare paura a fare alcune cose, che lei tuttavia desiderava fare. Le dissi: "Sai cosa si fa nei "blocchi"? Non ci si sforza di "sbloccare" nulla, ma si "fa" quella cosa...Prova a pensarci...finche ti sforzi di sbloccare, istituisci...il "blocco", quasi non fossi più tu quello che deve superarlo; con purezza ...piuttosto e fragilità...invece scrivi... -temeva di scrivere- tutto quello che viene...e l'anima sgorgherà come una fonte naturale di montagna; senza il timore di andare sprecata o di essere forte o debole o di prepararsi già lì il percorso a valle. Ognuno di noi ha dietro alle spalle un grande ghiacciaio...genetico, esperenziale, inconscio a cui attingere. Aspetta solo il nostro "via!". quel ghiacciao". Ora quella persona era vissuta in montagna, ed aveva una grande esperienza di monti, ghiacciai e corsi d'acqua. Rimase perplessa; rimuginò qualcosa di totalmente privato nella sua testa e davvero per me non era importante comprenderlo, in quel momento. Poi interruppe quellimbarazzo e mi disse: "Allora potrebbe contare lei fino al tre..". Ci sono momenti in cui se non diventi bambino e fai dialogare il tuo Io con quello del cliente...puoi perdere tutto improvvisamente! Risposi rapido:"Si che posso...purchè sia tu a dare il "via"!-
A volte si ha bisogno di far diventare le cose solite, consuete un poco scomode...sino ad averne addirittura paura. Per quella strada, è come far risalire un ruscello sino alla montagna! Preferisco credere nella gravità in cui viviamo ed assecondarla Il resto lo faccio descrivere a questo brano...
Senza Paura - Sem Medo -Toquinho, Vinicio De Moraes, Sergio Bardotti
Ma come fai quando tu sei bambino/ A prendere coraggio e fede nel destino/ Se papà ti mette per castigo al buio poi di notte a letto/ Zitto che c’è il lupo zitto che c’è il lupo zitto che c’è il lupo/ E la mamma dice chiamo l’uomo nero/ Chiamo il bau bau ti mangia tutto intero/ Nella notte scura ti fa la puntura, ti fa la puntura, ti fa la puntura/ Ma passa per il buio senza paura
Ma come fai quando tu sei bambino/ A prendere coraggio e fede nel destino/ Se papà ti mette per castigo al buio poi di notte a letto/ Zitto che c’è il lupo zitto che c’è il lupo zitto che c’è il lupo/ E la mamma dice chiamo l’uomo nero/ Chiamo il bau bau ti mangia tutto intero/ Nella notte scura ti fa la puntura, ti fa la puntura, ti fa la puntura/ Ma passa per il buio senza paura
Poi all’improvviso ti arriva l’età di amare follemente/ Un uomo che non va non c’è via d’uscita nè di qua nè di là/ Tuo padre guiderà tua madre pregherà/ Tua madre pregherà tua madre pregherà/ L’amante poi si butta giù dal fabbricato/ Perchè quello che è facile diventa complicato/ Dato che la vita è dura, che la vita è dura, che la vita è dura/ Ma passa per l’amore senza paura
Il pericolo c’è fa parte del gioco tu non farci caso sennò vivi poco/ Tieni sempre duro comincia di nuovo comincia di nuovo comincia di nuovo/ Anche per la strada tu stai rischiando/ Stai sovrappensiero stai rimugginando/ Passa la vettura della spazzatura/ Ed il conducente aumenta l’andatura/ Aumenta l’andatura, aumenta l’andatura/ Ma vai per la tua strada senza paura
Ed un bel giorno di qualunque settimana/ Ed un bel giorno di qualunque settimana battono alla porta/ Battono alla porta è un telegramma lei ti sta chiamando/ È un telegramma lei ti sta chiamando/ Per uno viene presto per l’altro tardi comunque presto o tardi/ Tranquilla e sicura viene senza avviso viene e ti cattura/Viene e ti cattura, viene e ti cattura/ Ma passa per la morte senza paura
Ma passa per il buio senza paura/ Ma passa per l’amore senza paura/ Ma vai per la tua via senza paura/ Ma passa per la morte senza paura
Musica: "Senza Paura", di Toquinho,Vinicius de Moraes e Sergio Bardotti, 1976
Disegno: "Composizione Nero-Bianco, la Coscienza in Azzurro", Andrea G., 2008
1 commento:
mi è capitato di " toccare il fondo " con le mie paure. e per toccare il fondo intendo dire non vivere liberamente nulla, neanche un caffè con amici. ma , in realtà, non ho mai vissuto liberamente e questo mi porta a non riuscire del tutto a liberarmi dalla paura. mi vengono in mente testi di alcune canzoni per rendere l' idea: " ho vissuto tanti anni in una gabbia d' oro, ma sempre in gabbia ero " , " la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare". ecco... è proprio questo il problema. rialzarsi da una brutta caduta non è, per me, un problema. mantenere in alto il volo sì. se un uccello è stato tanto tempo in una gabbia quando arriva il giorno in cui può e deve spiccare il volo quell uccello tornerà nella sua gabbia. perchè è lì che si sente al sicuro, è lì che è cresciuto è lì che ha provato le sue emozioni...pur stando in una gabbia. il cielo è troppo grande per lui. troppo bello per volarci. troppo immenso. non ce la fa. non è abituato anche se la sua indole dovrebbessere quella. ma ormai è un uccello addomesticato, un uccello troppo " ingabbiato". la vita, totale, piena, gli fa troppa paura. dovrebbe chiudere gli occhi e buttarsi troppe volte per riuscire ad affrontarla. ma lui sa affrontare una cosa alla volta. sarebbe troppo bello riuscire a volare senza guadarsi indietro, senza voltarsi verso la sua gabbia con la porticina aperta. lui non è abituato a vivere tante belle emozioni tutte insieme, anche se le desidera, perchè la gabbia è stata la sua casa e casa è sinonimo di protezione.
la paura è una brutta bestia che succhia energia, vita. e più la succhia dentro di noi e più lei diventa grande e noi...piccoli.
ieri ho fatto una cosa che non dovevo fare ( ma sono nella fase di " difficoltà a mantenere il volo "). ieri, dopo un piccolo episodio negativo che mi è capitato, invece di incanalare le mie energie per affrontare la situazione e risolverla, ho preferito far uscire la rabbia ( e la sola rabbia non porta a nulla ) e ho tirato un pugno fortissimo contro una parete. inutile dire che mi sono fatta male, molto male, ma più che dolore fisico, ho sentito quello interno, quello che mi ha fatto dire: stupida, cosa fai? non lo sai che in questo modo non risolvi nulla?perchè ti fai del male? e allora ho pianto.
ho pianto perchè sapevo di non aver utilizzato bene i miei strumenti, pur avendoli.
è veramente difficile spiegare questo rapporto di " amore e odio " nei confronti della paura. non credo di essermi spiegata.
forse potrei dire che... vorrei uccidere questa strega ma è la strega con cui sono cresciuta e ormai la considero come una sorella.
una frase, però, mi ha perto una porta: " quasi non fossi più tu quella che deve superare il blocco ". ho sentito un colpo al petto. perchè mettersi sempre nella condizione di dover suparera, superare, superare...stanca. mentre...non mettercisi proprio e vestirsi di una altro ruolo potrebbe essere risolutivo.
vediamo che succede...
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