@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

sabato 21 marzo 2009

"...Perchè veniamo dall'acqua nelle ore più liete": River Woman





@ da Nina
a proposito di "Step Trail"

La storia del sentiero è un po’ la mia storia.
Apparentemente il viaggio sembra delinearsi in uno straordinario momento di stasi: il senso dell’esplorazione – svanito. Lascio trionfi e vittorie alla tristezza, ad un corpo che stenta a rispondere – anch’esso millenario.
Questo sentiero-Io è ostruito, inaccessibile, circondato da rovi spinati e arbusti: neanche quel candido pallore lunare si fa sollievo. Il meraviglioso satellite è coperto da uno strato pesante di garza. Come affetto da cecità il suo dappoco non illumina.
Il viaggio si ferma alla partenza?
No. Il viaggio iniziò ch’ero Tigre nella cortàzariana casa Humboldt; poi Gabbiano in Nina di Cechov: ora, definitivamente sola, decido d’essere corpo e anima di una Montagna Sacra.

Risposta: L’esplorazione non finisce se decido di fermarmi.
Domanda: Stop obbligato?
Domanda: Segnaletiche scomparse?
Risposta: Attendo, e nell’attendere imparo.
Non sappiamo nulla. Possiamo annusare come i cani, eleggere l’intuito, accogliere il pre-esistente, potenziare la mente, assecondare l’inconscio, rifondare la repubblica dell’Io con il drama e Ypnos.
Non proprio consapevole d’avere un’insospettabile fretta, scopro che la tristezza è stanca e vorrebbe spogliarsi della sua triste condizione.
Ed è così che m’impongo di deprimere la depressione, incanalando una volontà più grande, un’energia creduta finita e “sparpagliata tra cervello e corpo” con la furia devastatrice di una tempesta in alta Montagna: che ero io – o l’Io – o l’Inconscio – o il SubInconscio.
Importa?
Importa sapere che ho vissuto questa sorta di paralisi costringendo il mio sé a lapidarmi come in un principio di autolesionismo.
Stavolta frano perché io soltanto ordino di farlo. Quasi un’AutoTerapia d’Urto.
Ed ecco che un temporale, somigliante ad un attacco frontale di cacciabombardieri, mi giunge come una benedizione: inizio a rotolare, porto via tutto ciò che incontro – arbusti e rovi spinati compresi; è un tafferuglio, una rissaiola tra sassi, rocce, acqua, bastoni e bastonate, randelli e randellate…
“Non ci sono più,” penso, quando arrivo a valle.
Il sole è tiepido, il suo calore diminuisce i dolori. Finalmente la luce!
Tuttavia…

… Questa valle è statica. Non succede nulla d’interessante.
So che il viaggio non termina qui: devo scivolare ancora più in basso.
Giù, sempre più giù, sino a depositare i miei resti sul letto di un ruscello:
“… Perché veniamo dall’acqua nelle ore più liete” egli disse.

Se venivo dall’acqua per tornare nell’acqua, allora ero ancora ferma alla partenza.
No. Prima di essere Montagna ero stata un Gabbiano, e prima una Tigre, una donna, una bambina, un feto. L’origine, il segno, il linguaggio.
Universo: tutto insieme al Tutto.

Foto: -la didascalia in foto suggerita da Nina è bellissima, di Jerry Uelsmann, "Woman River". Per motivi di copyright, non ci è possibile riprodurla qui -non siamo un privato, ma sponsorizzati da una associazione scientifica, la SIISCA. E' possibile comunque individuarla in questi due siti:
http://www.uelsmann.com/
http://pdngallery.com/legends/uelsmann/-
"River1/2/3/4", 2006

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DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

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