@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

venerdì 6 marzo 2009

...a proposito di "Panico: vorrei uccidere questa strega"

@ ....

Carissima ...

Eh, come ti capisco. Quando ero ancora in 'pieno' Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), il Director organizzo’ uno stage con un gruppo di pazienti. Facevamo un po’ di ginnastica, un po’ di yoga (con Flavia), e un po’ di autoipnosi con il Director. Tecniche di respirazione…sembra semplice!! Poi torni a casa, ti rimetti a fare la tua vita normale e cosi’, all’improvviso, ti cominciano a venire degli strani attachi di panico. Il Director ti dice che, per la mia sintomatologia, io non dovrei avere attacchi di panico; allora sono un bluff…ma intanto mi vengono. Quando vai in cura per il DOC, non curi, ovviamente, solo i sintomi, ma, piu’ in profondita’, il tuo modo di relazionarti con il mondo. Qualcosa di veramente profondo, di veramente tuo, di veramente TU, viene ‘smosso’ e, un pezzo alla volta, ‘rimosso’. Ma il disturbo -e i sintomi- non sono una cosa esterna, SEI TU!! Allora, rimossa tutta ‘sta roba, che resta? Quale sei tu? CHI sei tu senza le compulsioni, senza la paura, senza le cose che ti girano in testa over and over again? Confusione, paura, panico e, appunto, attacchi di panico. Io sono la bimba piccola che vuole mamma, che vuole essere amata, consolata -viziata!- e looked after. Sapete la canzone di Vasco Rossi La Favola Antica?

Parlava di una bambina bionda / che non voleva dormire da sola / e la sua mamma poverina / doveva starle sempre vicina / un giorno venne una bella signora / tutta vestita di luce viola / prese la mamma per la mano / e la portò lontano lontano

Mia mamma e io eravamo in simbiosi e quando il Director mi ha fatto sentire questa canzone, un po’ dopo che mia mamma era morta, Dio quando l’ho odiato! Mi dice: “reality check”. Alla faccia del reality check, ancora piango! Poi la canzone continua...


...la bimba pianse 100 sere / poi si stancò / e si addormentò / Quando il mattino la venne a svegliare / con un bellissimo raggio di sole / vide la mamma poverina / che sotto un albero dormiva / e la signora vestita di viola / disse "non devi più avere paura... di restare sola"

E questo, si’, funziona nella canzone, ma nella vita, eh, e’ tutta un’altra storia. Si’, Vasco finisce dicendo -C'era una volta una favola antica / […] / e per non essere dimenticata / diventò vera... / diventò! oh oh oh! ....la vita! Ma non e’ cosi’ semplice. Te lo possono dire in tutte le lingue del mondo che “non devi piu’ avere paura di restare sola”, ma e -mentre scrivo mi scorrono lacrime lungo le guance- e sono in ufficio... se non lo vuoi sentire non lo senti e passi il resto della vita a cercare sempre una ‘mamma’ (compagno/a di vita) che ti stia “sempre vicina”. Inutile dirlo, non funziona. Non funziona perche’ la mamma vera, almeno nel mio caso, era tutto quello che volevo e tutto quello che odiavo. Eravamo una cosa sola, ma litigavamo continuamente. Ne ricevevo un amore infinito e illimitato, ma ne ero anche sempre giudicata e criticata. Naturalmente, quando una mia situazione sentimentale si stabilizza, io ricreo lo stesso rapporto: amo il mio compagno/a, ma ci litigo tutto il tempo e lo/a giudico e critico; come per dare loro lo stesso amore che mi dava mamma. Evitare che succeda cosi’? E come si fa? Io mica lo faccio apposta, e’ che spontaneamente i miei rapporti prendono quella via. Poi -sempre nella mia esperienza- la mamma fa quello che vuoi tu, ti accontenta sempre, ha sempre te al centro del mondo. In un rapporto adulto l’altra persona e’, appunto, ‘altra’. Ha idee, interessi, modi di fare le cose e priorita’ nella sua vita che non sono sempre le stesse tue e che non sono 24 ore al giorno…TU! Da un’amicizia importante lo accetti, loro hanno la loro vita, ma dalla persona con cui vivi no: TU dovresti essere la loro vita. Come era per mamma. Sorpresa che i miei rapporti finora non abbiano funzionato? No, lo so, non dovrei essere sorpresa. Eppure da sola non ci voglio stare. Non me ne frega niente di quello che dice la “signora vestita di viola”, io la “paura di restare sola” ce l’ho e come! Ed e’ per reprimere questa paura che infilo un rapporto dietro l’alto. Ne escono rapporti importanti, come gli ultimi due (uno ancora in piedi…be’, no, in ginocchio, al momento), ma che alla lunga non funzionano, non durano, perche’ l’altro si sente aggredito, controllato, attaccato. Eppure uscirne o anche solo accettare che possano finire e’ un’idea che, anche solo come idea, fa troppo male. E poi chi mi vuole bene? E poi chi c’e’ la sera quando torno a casa e voglio essere ascoltata e coccolata? E poi con chi faccio le cose, sia quelle di tutti i giorni che le cose piu’ importanti. Insomma, con chi condivido la vita? Perche’, se la vivo solo per me e con me -e ora qui non sto considerando gli amici che nella mia esistenza sono fondamentali e sono l’aria che respiro-, non basta. Non e’, non sono, io, un motivo necessario e sufficiente.


@ Director

Anche tu non sei "anonima", ci conosciamo tutti e ti sei firmata, ma il nome è una cosa molto importante, così come il nickname che vi chiedo di creare al primo incontro nell'atelier... Il nome è quella cosa che ti comprende e che tu dici non bastarti...
Certamente ricordo tutto; e potrei ricordarti che a volte possiamo vedere solo come stiamo e non come saremmo potuti essere, ora, senza l'ascolto magari di un brano...ma potrebbe diventare l'indiretto appunto a te, carissima, nella terribile schiacciante ed anche falsa equazione del dividersi ragioni, torti, responsabilità, meriti, vuoti e pieni. E potresti credermi, a torto, più forte.

So che tu hai lavorato e stai lavorando e questo porta con se il problema della solitudine, se non si condivide la fatica, almeno in qualche sosta, durante il percorso...

Coraggiosa la tua denuncia, vera ed in questo senso dico bella. Può risolvere? Certamente no! Le risposte, fanciulla cresciuta e cara che conosco molto bene, sono processuali; hanno bisogno di piccole morti per differire, per il possibile, lo spettro di quella vera che dorme dentro d noi; dove ci accorgiamo che è utile a volte rinunciare, differire, mettere noi stessi al posto del peluche e teneramente -direbbe Karen Horney- diventare una "tenera madre" per noi stessi. Una funzione irrinunciabile, indifferibile, unica...hai ragione tu. Anche questo ti dissi... Grazie, firmato, Quel-Terapeuta

Music: "Favola Antica", tratto dall'Album "Canzoni per me", 1998
Foto: "Cigno", Villa Borghese, 2005

Nessun commento:

DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

COMUNICATI STAMPA