E. Gioacchini, P. Perilli
Se si ha un poco di tempo in più per scorrere le varie rubriche, si trova lo stupro quotidiano, la violenza sul minore, la violenza dei minori, l'ennesimo attacco informatico al mondo della finanza, non può mancare la previsione catastrofica di quello che sarà l'economia nei prossimi anni, mentre nel Congo continua silenzioso il terribile esodo dei dannati del Kivu. A salvare da questa lettura a poco serve la pur incoraggiante battuta di un celebre fisico del secolo scorso, Niels Bohr: "La predizione è molto difficile, specie se riguarda il futuro!".
Il mondo ha terrore e produce terrore. E' una spirale che dura da sempre, tanto massiccia è la proiezione del nostro istinto di vita e di morte -forse commenterebbe Freud- senza tuttavia riuscire a risolvere il problema...Qualcuno dei giovani che incontro nel mio studio, viene chiedendo soccorso per un panico del quale non sa trovare una ragione; ma, nello stesso tempo, in un differente posto, un altro giovane si sta preparando al tuffo oltre quello, per farsi esplodere. Sono contraddizioni che stridono alla nostra intelligenza e coscienza, ma il suono di questo attrito è così poco "rumoroso" e non riesce -anche quello- a cambiare le cose... Eppure sono avvenimenti, planetari e privati che dovrebbero far riflettere; ma poi, anche lì, dove vi sono le stanze dei comandi e bottoni, ancora una volta quegli istinti, travestiti da "potere", "ragion politica", interesse nazionale" ecc. ecc..., impediscono di cambiare le cose.Tutto questo incide non solo pragmaticamente sulla nostra vita, ma vi è una subdola azione negativa, difficile da misurare, i cui effetti però sono persino riscontrabili nei nostri pazienti.
Il mondo ha terrore e produce terrore. E' una spirale che dura da sempre, tanto massiccia è la proiezione del nostro istinto di vita e di morte -forse commenterebbe Freud- senza tuttavia riuscire a risolvere il problema...Qualcuno dei giovani che incontro nel mio studio, viene chiedendo soccorso per un panico del quale non sa trovare una ragione; ma, nello stesso tempo, in un differente posto, un altro giovane si sta preparando al tuffo oltre quello, per farsi esplodere. Sono contraddizioni che stridono alla nostra intelligenza e coscienza, ma il suono di questo attrito è così poco "rumoroso" e non riesce -anche quello- a cambiare le cose... Eppure sono avvenimenti, planetari e privati che dovrebbero far riflettere; ma poi, anche lì, dove vi sono le stanze dei comandi e bottoni, ancora una volta quegli istinti, travestiti da "potere", "ragion politica", interesse nazionale" ecc. ecc..., impediscono di cambiare le cose.Tutto questo incide non solo pragmaticamente sulla nostra vita, ma vi è una subdola azione negativa, difficile da misurare, i cui effetti però sono persino riscontrabili nei nostri pazienti.
L'Atelier di Drammaterapia LiberaMente e il Creative Drama & In-Out Theatre è lieta di invitare le persone interessate al Seminario ed alla Performance di Hypnodrama, " il Kamikaze" che seguirà
(posti limitati, richiesta prenotazione).
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