Vorrei uscire fuori da tutto quello che è buio, cioè non colorato. Vorrei con la mia tavolozza rendere migliore tutto ciò che ci circonda e fa parte del nostro mondo. Perché la gente muore? Perchè la violenza? Perché la sofferenza ? Perché la paura? Perché la solitudine? Perché l’abbandono? Perché la povertà? Perché l’amore?...Vorrei poter dare una risposta a tutto, magari una semplice, ma esiste un riverbero…perché il calore e subito dopo il gelo? Perché la terra offre i suoi meravigliosi fiori e poi si spoglia? Perché la gioia sconfinata e poi il vuoto? Perchè l’unione e poi la solitudine? Potrei andare avanti per tanto ancora ma non posso. Vorrei iniziare ma ho in me tanta confusione. Mi sento ridicola: una bimba e i suoi perché.
@Director
Le tue domande affiorano nel paesaggio come funi senza apparente appiglio ed in queste condizioni è difficile, comprendo, poter ceder di arrampicarsi su di esse...Nè vi è alcun turbante a fare ombra ad un flauto che le sollevi come un serpente a fare il miracolo dei miracoli. Ma questo non è ridicolo. Posso dirti che, personalmente, un pesco sempre in fiore mi farebbe paura; un mare sempre calmo mi incuterebbe diffidenza; la luce arrogante del giorno ,se durasse indefinitamente, mi indurrebbe ad cercare d'inventare la notte e le stelle e le nostre eterne domande...
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