Alcune note a margine del primo atto de "il gabbiano" (laboratorio di drammaterapia, venerdì 5 settembre)
Il primo atto della nostra piece, oltre a costituire l'ovvia premessa ad un testo che si svolgera nel corso degli atti successivi come avviene in ogni lavoro, ha l'importante funzione semantica di "legenda" di una architettura teatrale specifica. Mi spiego...
Quello che va offerta allo spettatore è la cornice simbolica del lavoro che, in questo caso, è costituta proprio dalla rappresentazione del "processo drammaterapico" in una piece drammaterapica, proprio in una sorta di meccanismo a matrioska. Il Gabbiano di Cechov subisce una rilettura in termini drammaterapici come testo e questo viene lavorato e rappresentato attraverso un processo drammaterapico da parte degli attori.
Quale è questa ri-lettura del testo? Per alcuni dei personaggi, ma perfino per Cechov stesso chiamato in causa sul palco, viene realizzato un "doppio": Cechov che scrive il testo dovrà chiedersi qualche cosa su quanto crea nei personaggi, nel ruolo comodo/scomodo in cui li individua e questi potranno a tratti arrivare a spogliarsi della veste "tradizionale" data dall'autore e giocare al rischio dell'invenzione.
Due sono le tematiche portanti questa psicodinamica che si affacciano sin dal primo atto:
- Nina ed il suo doppio -Nina Zarecnaja-, in una collocazione temporale diversa, ma entrambi contestuali al tema che Cechov lancia tra amore/ambizione/speranza/disillusione. Esse tuttavia convivono, addirittura nello stesso abito ed arrivano anche quasi a toccarsi alla fine del primo atto; l'unione però non si attualizza per la diversità delle partenze e degli approdi.
- Cechov e la rivolta dei suoi personaggi. Qui, quanto accade all'attore durante il processo drammaterapico, viene massicciamente ri-proietato sull'autore. Egli sarà costretto ad interrogarsi, come accennato, anche se il processo viene solo annunciato; riprenderà nell'ultimo quarto atto.
Il primo atto è quindi la prefazione "profetica" di quanto sarà lì a svolgersi successivamente: tutti i temi proposti dall'autore -Cechov- vengono collocati nello spazio scenico e si svilupperanno poi con l'entrata di altri personaggi. Perchè l'operazione sia assicurata, si assiste ad una enfatizzazione di alcuni elementi della macchina teatrale: lo spazio, le luci, il sipario; ed ancora le entrate/uscite dei personaggi ed il Narratore, personaggio-guida, medium tra gli attori e gli spettatori.
Foto: Una scena ripresa da "il gabbiano" di A. Cechov, nella piece di Stanislavskij
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