"Il cuscino si ribella alla solita impronta. Non dico che si sottrae e neanch'io cerco un contatto diverso, ma niente è più come prima. Me ne sono accorto in questi ultimi cinque giorni; tu alla locanda, senza voler vedere alcuno ed io qui con un sonno inquieto, sogni bizzarri.
Dov'è il sogno di un tempo, la pausa, il lavoro silenzioso dell’anima? In tutti questi anni mi sono ingannato a credere che fossero solo le ore del giorno ad imbrogliarmi, a essere imbrogliate, la fatica di ricordare e cercare di non ricordare troppo la mia Nina. Se l’espiazione del giorno per la ferita mortale di un abbandono in qualche modo ti salva, di notte nessun conforto! Qui... inchiodato nella contraddizione di tenere e lasciar andare, ho lasciato aprire, senza dargli il permesso, un grande lago, appena increspato per vedere o sperare di leggervi dentro, dove forse mille cose si ripetono e molte si sono orami trasformate. Sembra che solo le mie novelle siano sempre le stesse, solo loro apparentemente fanno a meno di me e di lei. Chissà se volano ancora i gabbiani... No...no ne ho visti in questi giorni; almeno mi sembra...E così ora capisco di dormire male, perché nel luogo e nel tempo della notte forse non voglio far dormire tutto quello che è accaduto prima, né quello che è precipitato dopo. Ma poi è davvero così strano “non dormire” come “un tempo”? Non è proprio lei che ha sconvolto la mia percezione della vita e dell’amore e che manca, come sempre mi è mancata, a dare un senso a tante mie nuove scoperte, rimaste orfane di prova, di certezza? Ed allora come non aspettarmi che giorno, che notte, ma che dico... (?) che la vita stessa possa darmi segnali di assenza, come una mancanza di numeri che un matematico all’infinito si ostini a cercare di ripetere , che sia giorno, che sia notte… Questa sera mi addormenterò con questo pensiero di vuoto inspiegabile, perchè troppo mio e probabilmente sta avvenendo per l’umiltà di essermi scoperto impotente a fare del ricordo una presenza e del dolore una ragione. Non so se sognerò, ma se questo avverrà…beh dovrà riguardare qualcosa che non può essere più fermato, stavolta, comunque sia, come un corso d’acqua sorgiva, che dice, trasparente nelle tue mani, che non è quello che fai a darle un senso, ma da dove è nata".
Foto: "Impronta sul Cuscino", The Sea Gull, Anton P. Cechov
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