@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

domenica 14 settembre 2008

Fiorirò nel far fiorire


@ da Nina

Se l’illusione è muto sentore d’implacabili verità, la disillusione è apprendimento di quell’incauto errore. Dunque, il mutismo lascia il posto all’implacabilità della sconfitta. Errore e sconfitta = dolore. I protagonisti del Primo Atto de Il Gabbiano, profetizzano l’ineluttabilità d’una sentenza. Nina testimonia l’oracolo comunicandoselo per prima. È inciso nella sua pelle e nel suo cuore. In lei vi è già una terribile certezza. Teme nel dirsi, nel rivelarsi. Teme di rivelare agli altri personaggi ciò che conosce, eppure lo fa: “Cari attori, caro pubblico, è ILLUSIONE questa vita temuta e rincorsa, mutevolmente felice ai miei e ai vostri occhi”. Teme nel dirsi, nel rivelarsi. Teme di rivelare agli altri personaggi ciò che conosce, eppure lo fa: “Cari attori, caro pubblico, è DISILLUSIONE la menzogna degli occhi. Sappiate che sono mentitori i miei e i vostri occhi!”. Come tacere ciò che l’anima può solo mormorare? E il cuore? Il cuore è lontano da ogni stoltezza, è l’unico a sapere. Sappiamo che all’altezza del cuore un fragile nido può essere capace di assorbire il terribile esistenziale della disillusione. La ragione del buonsenso ci porterà a ri-considerare, attraverso invenzione e azione drammaterapica, quel raggio di luce che sorge dalla tenebra e che si chiama “speranza”.

Invenzione e creatività, sempre nel contesto drammaterapico, sono perfettibili condizioni per tentare di connettersi positivamente al singolo destino. Come se ogni personaggio, simbolicamente “morente”, accogliesse il suo doppio, simbolicamente “sorgivo” -nel concetto di trasmutazione. In molti post ho scritto della realtà fulgida del cambiamento. Oggi lo preannuncio così: “Fiorirò per far fiorire”. Lo strumento teatrale permette che ciò avvenga. Che l’immagine-sogno di una Nina contemporanea prometta a Nina Zarecnaja la concretezza del suo fiorire; che Nina 2008 più Nina 1896, nella partitura-genesi ritualizzata dal Director, siano la fonte sorgiva di una terza Nina: “Fiorirò per far fiorire”.Proiezione nella proiezione. Teatro nel teatro, nel sogno teatrale. Sogno e carnalità. Immaginazione e realtà avveniristica. Espiazione e riscatto. Disillusione e speranza. Amore. Tutto questo non avviene nel Primo Atto dell’opera. Accadrà. Intanto la Nina che vedremo comparire oltre il sipario, collocata dove deve stare, lieve ma dignitosa, occhi all’ingiù –poi all’insù, questa Nina sarà, nel sogno reale, morta “alla propria vita”: anche se non accetterà mai l’infelicità. Griderà sommessamente contro il “feroce” drammaturgo russo: grande idealista ed intellettuale rivoluzionario, uomo operoso nella causa dei deboli e degli emarginati. Infelice quanto le stesse creature del suo Gabbiano. Non dimentichiamoci degli altri protagonisti. Riporto qui una citazione di C.G. Jung per dare forma scritta a ciò che “immagino” avvenga in ciascuno di loro –benché possa sembrare un processo interiore negativo.Nelle parole di Jung, secondo me, la comprensione della disillusione: “Solo allora [il protagonista siamo tutti noi, N.d.A.] comprenderà che il conflitto è in lui, che discordia e tribolazioni sono le sue ricchezze, da non dissipare aggredendo gli altri, e che, se il fato dovesse esigere da lui il pagamento di un debito sotto forma di colpa, si tratta di un debito verso se stesso”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Fiorirò nel far Fiorire...
Questa frase mi dice:
Donna, la tua forza sta nel partorire la vita!
La forza è dentro di te! dammela!

DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

COMUNICATI STAMPA