@ Elea
Ciao mare...
Sembra strano che io scriva proprio a te, ma avevo qualcosa da dirti. Sono venuta a trovarti domenica...pensa è da tanto che non lo facevo;,ho sempre raccontato tutto di te dei tuoi occhi, degli occhi di chi ti ha guardato con il pianto, trattenendoli nelle tue onde. Non credo conti il luogo, il mare è sempre il mare...immenso, diverso nei colori, come sono diversi i colori degli occhi delle persone. Eri tu...ti ho riconosciuto, ti ho guardato. Tu hai riconosciuto me.
Si sono io quella bimba che si arrampicava su un immenso scoglio e ti parlava, affidandoti i suoi sogni, i suoi pensieri, le sue paure e le sue domande. Sono io. Poi ti ho parlato piano, come quando si dicono parole d'amore; volevo che loro fossero carezze per te, erano sussurri. Impresa che sa di favola, quel giorno, accarezzare le tue onde. Ma avevo gli occhi chiusi e il buio ha nascosto l'imbarazzo della mia anima e gli occhi un pò lucidi.Ti parlavo piano,come quando si parla all'amore in certi momenti che sanno di mare, anche se non ero lì tu eri dentro di me, ti facevo domande quasi timide e tutte finivano con un..."perchè"? Ho sentito la fretta delle azioni di quel momento che mi hanno portato a te, ma...dovevo finire di parlarti, desideravo mille risposte. Tu mi ascoltavi in silenzio, ti eri...come fermato.Non ho potuto toccarti.
Passava il tempo ma tu non mi rispondevi, non mi davi risposte, mi ascoltavi silenzioso. Ho pensato che non ne avevi,i n fondo non tutte le domande hanno una risposta. Su un onda ho visto riflessi i miei occhi pieni di lacrime me li stavi rendendo indietro. Li ho presi e li ho guardati...erano asciutti, avevi asciugato le mie lacrime.Ad un tratto si è alzato il vento e mi è sembrato di sentire una voce, una voce portata dal vento del mare, in quel vento che odorava di te ci stava la risposta...Questa volta non ho tappato le orecchie con le mani, ti ho chiesto..."ripeti ancora sono qui per capire"e tu hai urlato come solo le onde sanno fare. Ho sussurrato un grazie, n lle mani avevo i miei occhi. Ad un tratto, tra mille suoni, mi ritrovo in una stanza piena di amici che mi stringono le mani e in una mano vi ho messo dentro uno sguardo, un sorriso, un' emozione, una goccia di mare e un sogno di bambina, e gli ho chiesto:"stringete forte tutto questo...tutto qesto è me stessa...".
Ora ti saluto, mare, ma verrò presto a trovarti. Mi arrampicherò sul mio immenso scoglio ma...niente più domande, ma solo per accarezzare le tue onde e bagnarmi le mani.
@Director
Avevi gli occhi chiusi, è vero, intorno a te gli altri, assenti per tutto il tempo in cu non ti è servito, com'è giusto. Poi, di nuovo la relazione arricchita di pensieri invisibili e di un percorso fatto dentro te. Domenica, nell'ultima esperienza eravate tutti molto belli, tante trottole a roteare nel buio, divertendovi ad osservare e vedere meglio che nella più intensa luce. Ognuno la sua storia, dentro la propria trance.
Meravigliata? E che senso avrebbe mettersi a discutere con una distesa d'acqua e scambiarsi doni con essa e darle nuovi appuntamenti, questa volta diversi? Chissà gli altri, chissà quale paesaggio di sfondo a quale storia...Buon ritorno, ora che leggi, destati...questo era il segnale Carmen!
Si lo so, lo so..te ne accorgi solo ora. Sorrido.
Meravigliata? E che senso avrebbe mettersi a discutere con una distesa d'acqua e scambiarsi doni con essa e darle nuovi appuntamenti, questa volta diversi? Chissà gli altri, chissà quale paesaggio di sfondo a quale storia...Buon ritorno, ora che leggi, destati...questo era il segnale Carmen!
Si lo so, lo so..te ne accorgi solo ora. Sorrido.
Foto: Dramatherapy Blog Sunset
Nessun commento:
Posta un commento