@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

giovedì 17 aprile 2008

radiografia di "Amore & Psiche"

L’incontro nel laboratorio di Drammaterapia, come si è detto più volte, non costituisce un setting terapeutico allargato ad un gruppo, non è una terapia, ma certo spinge verso quel "movimento di autocoscienza" che si auspica si sviluppi, tende a realizzarsi proprio intorno alla discussione sul pensiero e gli affetti, i loro labirinti, sollecita le possibilità di crescita, attraverso il percorso attoriale. Se merito vi è, va dato a quella dinamica che si cera quando, insieme alla aspettativa di qualcosa -la motivazione-, vi è un percorso nel quale sei accompagnato -il metodo- ad esplorare te stesso insieme all'oggetto di studio -il tema in oggetto-. Personalmente io lo chiamo l'atto di restituzione alle cose, che se ricreate "virtualmente" nella nostra testa, meritano di rivederci congiunti a loro, al di fuori d’ogni presuntuoso atto di fredda "oggettivazione"! Ma il discorso ci porterebbe lontano, anche a parlare di etica ed ecologia della mente e vi sarà anche il tempo per discutere di questo in futuro, del continuo "miracolo" della percezione, nel complesso tragitto che va dall'oggetto percepito sino alla più fine astrazione del nostro pensiero su quello. Per oggi mi limito a suggerirvi su questo argomento il tema dell’armonia: quello che si può definire, rispetto ai rapporti tra mente e corpo, "l'equilibrio psicosomatico". Un dialogo silenzioso -ma a volte che strilla ed urla, altre volte, sorride ed ammicca!- che si svolge dentro di noi in una costante interrelazione di patterns fisici e mentali. Ampliamo un poco questo concetto... Il nostro essere si sviluppa secondo l'interazione di quattro elementi fondamentali, gerarchicamente protagonisti del gioco via via che esso cresce: corpo e funzioni nervose, realtà e mente. Il corpo, momento biologico aggregativo iniziale di un appuntamento con la storia che nasce dall'organizzazione di cellule secondo un progetto ben codificato nel nostro genoma e le funzioni nervose dentro di quello sviluppatesi già nell'epoca fetale. Funzioni nervose di base –nerurovegetative- già presenti, in modo quasi perfetto se pensiamo all’innumerevole serie di riflessi, comportamenti e reazioni, anche se ancora non consapevoli, che il bambino possiede alla nascita -sa appetire, sia pure primitivamente, le cose, deglutire, starnutire, piangere e sentire piacere, ecc. ecc-; e funzioni nervose superiori che necessiteranno di uno sviluppo maggiore dei recettori -i nostri terminali- e delle loro connessioni nelle reti nervose dell'encefalo per fare da detector e scanner nel mondo e quindi sviluppare procedure di esplorazione, indagine ed elaborazione della realtà. Quest'ultima ma mano si connette al nostro organismo nella forma fisica -ciò che è fuori di noi- e quella culturale -ciò che è interpretato a noi- e da questo è esplorata attraverso un’innumerevole serie di incontri, casuali, istintivi, prevedibili ed incidentali che lo guidano in uno sviluppo sempre più adattivo. Un esempio: si pensi al nostro apparato immunitario, costantemente sollecitato sin dai primi mesi della nascita dall'incontro con germi, batteri, parassiti e non tutti malvagi e quanto non sia tanto distante l'apprendimento del fatto che il fuoco-luce colorata-calda fa male...gli adulti la chiamano nell'esito "scottatura" e che dovrò evitarla...e quanto psicosomatico è quel gesto di ritiro affrettato dalla sorgente di calore -un termoconvettore ad esempio-, quando il bambino apprende a proteggersi da quell'evento! Alcuni sviluppano, secondo tipologie sensoriali e sensitive personali genetiche ed apprese, la capacità di anticipare il dolore avvertendolo in parte anche prima dell'incontro lesivo o disturbante con l’oggetto esterno od anche semplicemente pensato. Quanti di voi sentono un brivido percorrere la propria schiena allo stridolio del gesso su quella lavagna! E quanti contrarranno la propria bocca in una smorfia, quasi immedesimandosi, al morso di un acerbo limone, alla scena raccapricciante di un evento drammatico e così via? La dimensione psicosomatica, si vede bene, va ben oltre l'ulcera gastrica del vicino o la psoriasi di quello del piano di sopra come definirebbe “Cortazar.”; essa si esprime nell’astenia di una persona piuttosto triste quel giorno; nel senso iperbolico di forza alla notizia che abbiamo vinto qualcosa o siamo stati premiati o, comunque, l’avremmo meritato…; al tremore, fine, distale, non intenzionale e comunque scientificamente lo definiate disturbante e controproducente, di un atto che impegna, nuovo, le nostre abilità; in un momento di insicurezza del gesto; nel rossore dell'adolescente alle prime esperienze sentimentali...gli esempi non finirebbero mai. “Equilibrio psicosomatico”, un’equazione personale profonda -silenziosa ai nostri occhi!-, privata e visibile, che modula il registro delle nostre continue reazioni e contro-reazioni all'ambiente, anche attraverso il quarto elemento cui accennavamo prima, la mente. Essa costituisce un sistema complesso, non presente alla nascita così come noi la conosciamo –per questo non ci si affanni a ricercarne la registrazione a quell’epoca con l’ipnosi!-, in costante contatto con l'esterno e con se stessa -atti consapevoli ed inconsci-, direi d i f f u s a dentro di noi, che giunge che giunge a governare il nostro gesto, ma anche ad osservarlo e pensarlo distaccato e simbolico, man mano che sviluppa le capacità d’elaborazione ed astrazione. E mentre il nostro gesto allontana, molte altre parti del nostro corpo “allontanano qualcosa da noi…a loro modo, mentre si avvicina a qualcosa, altre parti del nostro corpo tendono alla vicinanza al contatto, strutture, sistemi fisiologici, recettori, ormoni…e m o z i o n i, i n t u i z i o n i: il continuum della nostra dimensione vitale non può che essere psicosomatica! Davvero l’incontro tra Amore e Psiche.

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DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

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