Caro Berenger, ho ricevuto la tua lettera in ritardo, ma ti assicuro che il piacere di leggerti è stato immenso.
Come ben sai, il processo che ha coinvolto me e i tuoi colleghi di lavoro, nonché il tuo amico Jean, ha avuto sulle nostre vite un effetto devastante, perché all’onta della vergogna si è aggiunta, con il regredire della malattia, la presa di coscienza per i fatti avvenuti. E’ vero che a causa del virus che ci ha colpito agivamo in uno stato di incoscienza, ma è altresì vero che le azioni compiute hanno lasciato segni indelebili, in me e negli altri, nonché nelle vittime di questo disastro.
Ho capito ormai che non riusciremo a dimenticare e penso con rammarico all’ultimo giorno che ci siamo visti e parlati, a casa tua.
Se solo avessi avuto un po’ di coraggio! Se avessi dato ascolto al mio cuore, negando con forza quella voce imperiosa che mi induceva a seguire i rinoceronti!
Quante volte ho fantasticato, chiusa nella gabbia degli imputati, sulla vita che avremmo potuto costruire se ti avessi seguito..
Ma troppo peso ebbero i dubbi, troppi i ricordi di te ubriaco, sconclusionato, sbandato, ritardatario, nella breve relazione che ci unì, donandoci ardore ed esaltazione, ma, nello stesso tempo paura, di perderci in quel sentimento che chiamavamo AMORE.
E poi lo sconforto, l’impari scontro con il mostro della malattia, la voglia di lasciarsi andare trascinati dalla corrente.
Non cerco giustificazioni, porto il peso del passato e lo porterò sempre, pagherò il mio conto con la giustizia, e cercherò di ricostruirmi una vita. Però sono cresciuta. Non più ragazza provinciale e superficiale, ma donna attenta e consapevole, alla ricerca di serenità e punti fermi.
Ho un po’ paura a confessartelo, ma uno di questi potresti essere tu, sicuramente diverso, ancora più vero, l’unico uomo con cui posso pensare di condividere il futuro. Se lo vorrai potrai continuare a scrivermi, potrai incontrarmi e potremo capire se veramente siamo fatti per stare insieme. Il passato era offuscato da troppe negatività, oggi potrebbe essere l’inizio di un nuovo giorno..Lo spero tanto.
Tua Daisy (GIANNI)
Come ben sai, il processo che ha coinvolto me e i tuoi colleghi di lavoro, nonché il tuo amico Jean, ha avuto sulle nostre vite un effetto devastante, perché all’onta della vergogna si è aggiunta, con il regredire della malattia, la presa di coscienza per i fatti avvenuti. E’ vero che a causa del virus che ci ha colpito agivamo in uno stato di incoscienza, ma è altresì vero che le azioni compiute hanno lasciato segni indelebili, in me e negli altri, nonché nelle vittime di questo disastro.
Ho capito ormai che non riusciremo a dimenticare e penso con rammarico all’ultimo giorno che ci siamo visti e parlati, a casa tua.
Se solo avessi avuto un po’ di coraggio! Se avessi dato ascolto al mio cuore, negando con forza quella voce imperiosa che mi induceva a seguire i rinoceronti!
Quante volte ho fantasticato, chiusa nella gabbia degli imputati, sulla vita che avremmo potuto costruire se ti avessi seguito..
Ma troppo peso ebbero i dubbi, troppi i ricordi di te ubriaco, sconclusionato, sbandato, ritardatario, nella breve relazione che ci unì, donandoci ardore ed esaltazione, ma, nello stesso tempo paura, di perderci in quel sentimento che chiamavamo AMORE.
E poi lo sconforto, l’impari scontro con il mostro della malattia, la voglia di lasciarsi andare trascinati dalla corrente.
Non cerco giustificazioni, porto il peso del passato e lo porterò sempre, pagherò il mio conto con la giustizia, e cercherò di ricostruirmi una vita. Però sono cresciuta. Non più ragazza provinciale e superficiale, ma donna attenta e consapevole, alla ricerca di serenità e punti fermi.
Ho un po’ paura a confessartelo, ma uno di questi potresti essere tu, sicuramente diverso, ancora più vero, l’unico uomo con cui posso pensare di condividere il futuro. Se lo vorrai potrai continuare a scrivermi, potrai incontrarmi e potremo capire se veramente siamo fatti per stare insieme. Il passato era offuscato da troppe negatività, oggi potrebbe essere l’inizio di un nuovo giorno..Lo spero tanto.
Tua Daisy (GIANNI)
Foto: Rhinoceros Fragments 2, CDIOT 2009
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