Mio dolcissimo amico, ricevo la tua con immenso piacere e sprofondo nei ricordi fino a soffrirne.
Ho sperato, mi ero illusa, che tutto potesse tornare come prima, ma tu mi confermi che il nostro cambiamento è ormai una valanga senza freno che tutto stravolge, in un incessante mutare di emozioni e sentimenti, in un’infinita sinusoide che governa i nostri stati d’animo, provati dalla malattia e dal dolore e così bisognosi di affetto e punti fermi…
Mi parli del buon Dudard, apparentemente più colpito di altri dalla malattia, che continua a chiudersi nel suo mondo nell’incapacità di affrontare un futuro troppo incerto. E se la sua fosse solo paura? E se la solitudine di oggi, fosse per lui peggio della malattia del passato?
In fondo molti di noi nei panni dei rinoceronti ricoprivano ruoli importanti, avevano potere di vita e di morte su tanti altri, rinoceronti e non.
Il passato e le sue pesanti valigie, il futuro e gli obiettivi lontani, a volte irraggiungibili, non è forse questo il dramma di tanti esseri umani? Non è Dudard che alberga in noi e ci rende a volte così distaccati e immobili, muti testimoni della nostra sofferenza?
Bella la tua foto. Vorrei essere capace di lasciarmi trasportare dal vento e dalla spuma del mare, senza aspettative e speranze, fonte di delusioni e frustrazioni, senza pensieri e paura di perdermi, ma nemmeno questo mi è permesso. Troppo razionale..
Il rammarico per ciò che poteva essere e non è stato, è ancora presente in me. Spero che il tempo mi aiuti a superare questa drammatica prova. Ti voglio bene.. Daisy (GIANNI)
Ho sperato, mi ero illusa, che tutto potesse tornare come prima, ma tu mi confermi che il nostro cambiamento è ormai una valanga senza freno che tutto stravolge, in un incessante mutare di emozioni e sentimenti, in un’infinita sinusoide che governa i nostri stati d’animo, provati dalla malattia e dal dolore e così bisognosi di affetto e punti fermi…
Mi parli del buon Dudard, apparentemente più colpito di altri dalla malattia, che continua a chiudersi nel suo mondo nell’incapacità di affrontare un futuro troppo incerto. E se la sua fosse solo paura? E se la solitudine di oggi, fosse per lui peggio della malattia del passato?
In fondo molti di noi nei panni dei rinoceronti ricoprivano ruoli importanti, avevano potere di vita e di morte su tanti altri, rinoceronti e non.
Il passato e le sue pesanti valigie, il futuro e gli obiettivi lontani, a volte irraggiungibili, non è forse questo il dramma di tanti esseri umani? Non è Dudard che alberga in noi e ci rende a volte così distaccati e immobili, muti testimoni della nostra sofferenza?
Bella la tua foto. Vorrei essere capace di lasciarmi trasportare dal vento e dalla spuma del mare, senza aspettative e speranze, fonte di delusioni e frustrazioni, senza pensieri e paura di perdermi, ma nemmeno questo mi è permesso. Troppo razionale..
Il rammarico per ciò che poteva essere e non è stato, è ancora presente in me. Spero che il tempo mi aiuti a superare questa drammatica prova. Ti voglio bene.. Daisy (GIANNI)
Foto: Rhinoceros, Time of Trasformation, CDIOT 2009
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