Diversi mesi dopo il grande Processo, mentre le storie degli uomini sono diventate diverse strade che come formiche essi si affannano a rivedere eguali -e qui si smarriscono, quasi alla ricerca del dolore che le ha spazzate via...-, Berenger scrive a Daisy. Non risiedono più negli stessi luoghi, non sappiamo chiessi ora siano veramente.
"Cara Daisy,questa mia ti arriva dopo un tempo infinito ed in fondo non sono nemmeno tanto sicuro che possa raggiungerti… Sarò lieto di ricevere da te, se lo vorrai. Mi trovo a Belfort, nella Franca Contea, oramai da quindici mesi dall’epilogo di quel processo che della storia ha scritto pagine di riscatto; ma brutte e piene di angoscia per noi che l’abbiamo vissute. Seppi dal buon Dudard che anche tu ti riprendesti dalla “malattia”… e senza postumi. Fortunatamente. Tutti noi siamo cambiati, in un tempo diverso che difficilmente può accoglierci. Egli, invece, purtoppo, ancora ha la cicatrice di zoccoli difficili da far sparire ed il cui rumore risveglia quello avvilito di un’anima oramai molto trasformata, troppo... Suona l’organetto e regala fogliettini con buoni auspici ai viandanti, così numerosi in quest’epoca di rifacimento.Io ho smesso di bere, ma non so se fosse più spensierato quel tempo in cui tutto doveva ancora accadere. Mi è giunta voce che tu ti sia sposata. E’ vero? Sarei contento della tua felicità. Essa è una e siamo noi con le nostre paure a dargli costanti nomi ed indirizzi o a scapparne.Ti invio due foto, sono del tempo prima, spero tu accetti che le abbia conservate. La tua terrazza, nella stagione migliore per essa, per te, per noi. Attendo un tuo cenno.Un abbraccio, il tuo Berenger ".
Ora Daisy risponde a Berenger, con lingue diverse, dal nocciolo di anime differenti, voi...

Caro Berenger,non sai quanto piacere nel ricevere tue notizie! Una sensazione gradevole di quiete dopo una tempesta. Perchè una vera tempesta sono stati gli anni che abbiamo vissuto. Ricordi come mi sembravano belli i rinoceronti, come li vedevo danzare, come il loro canto era per me irresistibile, simile a quello delle sirene di Ulisse? Chiedi mie notizie: sì, mi sono sposata ed ho due figli (due maschi), una vita tranquilla, agiata, quella che insomma credevo di volere, o forse, come dici tu, erano le mie paure a farmelo pensare. Gli eventi, quanto di catastrofico è successo, ci hanno profondamente cambiati, ci hanno reso vulnerabili coriacei al tempo stesso, ma forse la vita è proprio questa. Sono felice che tu abbia ancora le foto, così come io ho il ricordo di un amore che stava sbocciando, che non ha avuto (o meglio, non poteva avere) la forza prorompente della passione e per questo così dolce, così prezioso da custodire gelosamente nel mio cuore. Questo ricordo rappresenta la forza, la potenzialità che è dentro di noi, quel qualcosa di bello che nessuno potrà mai toglierci e, nello stesso tempo, così importante per vivere: la speranza!
Con affetto, tua Daisy (GRAZIA)
Foto: Rhinoceros Fragments 32, CDIOT 2009
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