Carissino Berenger, proprio in questo ultimo periodo di speranza e di rinascita, dopo giorni di follia e di caos, ho ripensato a te, non aspettavo e non speravo in una tua lettera, ma il riceverla mi ha reso felice. Per un momento ho ritrovato quella sensazione di tenerezza che non assaporo da tempo, la verità è che rimando questa lettera da molto tempo, i sensi di colpa mi rendono pavida e lontana. Non sono forte e non sono giusta, come ti ho già ben dimostrato, per queste ragioni non sono più tornata nella nostra città, neanche per un momento ho avuto il coraggio di affrontare la verità e i miei errori. Perdonami per i toni cupi e amareggiati, ma colgo l'occasione per spiegarti a modo mio quanto mi dispiaccia di non aver avuto il coraggio ne di affiancarti quando avrei dovuto, ne, successivamente, di cercarti di nuovo, tanto era l'imbarazzo e il rimorso che tuttora provo.
Di nuovo come vedi tento di dar pace alla mia coscienza con parole, non fatti, ti domando ancora scusa, avrei potuto rispondere alla tua dolcissima lettera con un'altrettanto dolce e distaccata parodia delle mie, lasciando scivolare tutto il mio e il tuo dolore dentro, senza neanche degnarlo di nota, ma almeno questo te lo devo, sincerità e scuse, almeno per una volta; del resto se non imparassimo dagli errori saremmo bestie disumane. Sono ingenua e sciocca forse, ma credo che tutti possano avere una seconda occasione, come ce lo dimostrano i fatti. Berenger, dolce Berenger, io non ti dissi bugie quel giorno, nella tua camera, come avrei potuto farlo? Il mio errore è stato e sarà sempre la paura, se avessi avuto anche solo una piccola parte della tua fermezza d'animo e della tua tenera umanità ti sarei rimasta accanto.
Leggo spesso la tua lettera, forse non aspettavi una risposa così sentita, o non aspettavi affatto una risposta, ma sappi che, nonostante la distanza che ci divide, io rifletto, mi pento e desidero rivederti; solo con te ho, per un attimo, assaporato una sensazione diversa dalle mie insipide abitudini, vorrei rinascere davvero, anche solo per una volta.
Daisy (VALENTINA)
Di nuovo come vedi tento di dar pace alla mia coscienza con parole, non fatti, ti domando ancora scusa, avrei potuto rispondere alla tua dolcissima lettera con un'altrettanto dolce e distaccata parodia delle mie, lasciando scivolare tutto il mio e il tuo dolore dentro, senza neanche degnarlo di nota, ma almeno questo te lo devo, sincerità e scuse, almeno per una volta; del resto se non imparassimo dagli errori saremmo bestie disumane. Sono ingenua e sciocca forse, ma credo che tutti possano avere una seconda occasione, come ce lo dimostrano i fatti. Berenger, dolce Berenger, io non ti dissi bugie quel giorno, nella tua camera, come avrei potuto farlo? Il mio errore è stato e sarà sempre la paura, se avessi avuto anche solo una piccola parte della tua fermezza d'animo e della tua tenera umanità ti sarei rimasta accanto.
Leggo spesso la tua lettera, forse non aspettavi una risposa così sentita, o non aspettavi affatto una risposta, ma sappi che, nonostante la distanza che ci divide, io rifletto, mi pento e desidero rivederti; solo con te ho, per un attimo, assaporato una sensazione diversa dalle mie insipide abitudini, vorrei rinascere davvero, anche solo per una volta.
Daisy (VALENTINA)
Foto: Rhinoceros Fragments 35, CDIOT 2009
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