@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

giovedì 23 dicembre 2010

Drammaterapia: Blue Beard, la settima sposa in bilico sul tempo

Blue in Rebecca, "Blue Beard, To Want, To Need, To Be",
17  dicembre 2010
@ director

Rebecca non è soltanto orrore della scoperta e prima ancora diritto alla conoscenza (quella del volto "nascosto" del suo amato), Rebecca è fallimento della Speranza. Nessuna speranza può sorreggersi senza quelle premesse, sia pur minime, che ne fanno positiva proiezione della mente, dislocata in un  tempo diverso (ce lo insegna la psicanalisi), anche capace di dislocare e rispondere al nostro passato, oltre che al futuro. Rebecca è stata promessa al suo sposo dalla famiglia; nel rito collettivo è stata dissimulata merce di scambio per l'emancipazione di tutto un clan ed è la stessa famiglia (sic) che  deve finalmente salvarla dalle braccia del "mostro". Se pensiamo, poi, che una volta scoperta nel suo "vile" curiosare (come le parole di Bababablù descrivono), la giovane sposa è capace di sottomettersi nuovamente alla sua ira, promettendo amore ed obbedienza dentro all'orrore appena scoperto, finiamo, paradossalmente, per vedere anche Barbablù vittima dell'architettura della storia, della fiaba; perchè ancora prima vittima del suo fallito sogno d'amore: una donna che gli obedisse. Ma vi è un'altra lettura, un sottotesto che solo la modernità ci può dare, per la medesima psicodinamica del raccnto, vista la collocazione storica della fiaba.
Nel tragico stupore del proprio fallimento, quando non vi sono più appigli a cui sorreggersi, è l'illusione che qualcosa possa essere ancora salvato ad ingannarci. Che il nostro "Destino" sia una partita a scacchi dove se solo potessimo correggere una mossa, rivelatasi errata, tutta la nostra importante partita potrebbe avere una epilogo differente! Il senso di colpa che frustra diventa allora, improvvisamente, complice del persecutore, ci chiede quell'opera di espiazione che sembra promettere ancora quella particola di potere perduto nel cambiare gli eventi. La minaccia che si erige davantia noi , frustrando la nostra aspirazione (la vita, la libertà, ecc) ci fa colpevoli quanto il nostro persecutore in una sorta di paradossale identificazione con lui (ma l'inconscio non bisticcia con i paradossi). La Sindrome di Stoccolma bene descrive questa situazione e spiega quanta deferente fiducia si possa riporre in chi ci sta facendo del male, consapevolmente o meno; quanto si possa giungere ad amare al posto di odiare; quanto, in fondo,  il nostro narcisismo, messo alle strette, possa dislocare verso questa disperata inversione degli affetti la sua attenzione.

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DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

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