Lasciamolo nascere questo "bambino", che sia il figlio dell'uomo o l'attesa che la sua speranza fiorisca, umanamente tra le genti, in viaggio su questo pianeta. Non importa se sia la tua fede a rendere morbida la sua pelle e divina la genia che lo fece o piuttosto i tuoi occhi sbalorditi dal chiasso delle pietre, che fecero il fuoco, che imitarono il fulmine, seguendo sulle scie delle stelle i propri sogni. Nasce stanotte, profeta tra i profeti, nel segno del tempo annunciato o imprevisto, e viene nel silenzio della notte, nel buio senza luce che non sia quella del cielo. La coscienza può imitarne il senso, e rifondare una cultura dell'ascolto, uno specchio che non ridia solo te stesso; che sia questa l'immagine del Dio? Lasciamolo nascere e teniamolo dentro questo parto dell'uomo e della donna, nel segno del mistero. Director
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