@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

mercoledì 1 dicembre 2010

Drammaterapia, la responsabilità dell'attore

L'aura magica che accompagna l'attore in prossimità di una prima (ma, nel nostro caso, di un piece drammaterapica davanti al pubblico) è fatta di emozioni ed eccitazione. Egli si sente in qualche modo "sotto esame"...la memoria, i movimenti di scena, ecc..e, allo stesso tempo, capovolge "magicamente" la logica dell'esame che accompagna l'individuo per tutta la vita: è lì per mostrare, dare, offrire. Proporre .E si spera nella statistica che assicura sempre il plauso di almeno uno spettatore!
Cosa propone l'attore di drammaterapia, in questo istituendo teatro? Nell'ultimo scritto mi riferivo a quel personale filtro che è la sua persona, attraverso il quale ha lavorato il processo drammaterapico. Gli si conceda l'emozione, fatta di piacere e scrupolo, libertà e responsabilità, con l'occhio saggio alla eccessiva schiuma del narcisismo! Anzi che gli si permei nella matrice proteica delle sue ossa! A sostenerlo e renderlo appunto "attore" della sua parte, in bilico nella sconfinata libertà della performance e la compresa responsabilità di una relazione con i suoi compagni ed il pubblico. Il palco, la ribalta, il proscenio, lo spazio tra il pubblico che probabilmente calpesterà sono insieme la terra che conosce, liscia, ruvida, accidentata e confortevole che egli ha sperimentato sotto i piedi da sempre e il luogo specialissimo dove la "vita si celebra", fingendola. Per questo Grotowsky arriva a definire una "messa", laica, il teatro e sacerdote l'attore; per sottolineare questo "mandato" di "potere" che egli ha, che gli permette di spaziare, ma anche ricordare il limite angusto dei sentimenti che la vita spesso ospita. Nulla è facile; può essere semplice nella sua complessità, ma non facile. Di qui l'allenamento e la cura al gesto ed al verbo che non tradisca mai l'autenticità della sua persona.

Ieri sera, serata di prove e parlavo ai partecipanti del luogo privilegiato che ti mette davanti, dietro, sotto, sopra, intorno delle persone ad ascoltare e vivere quello che tu hai da dirgli e dirti, con il cuore e la mente; con la tua mente conscia e, dietro quella, il tuo inconscio. Tra i tantissimi privilegi, che debbono far esprimere all'attore un diffuso senso di gratitudine verso il pubblico (il "dono" di cui Grotowsky parla) vì è quello di farsi arbitri consapevoli del "Destino" per chi si ha davanti. Mi spiego. Gli spettatori non conoscono il racconto che lì viene narrato, non lo conosceranno finchè non sarà svolto, svelato, gli attori sì (ovviamente). Eppure questi ultimi si fanni disponibili per il pubblico alle proiezioni del suo presente, nel momento in cui la piece le suggerisce, complici di questo hic et nuc significante per loro ed insieme hanno però la consapevolezza di conoscere l'alfa e l'omega di quella trama, di essere essi stessi la storia, il nastro che si sta srotolando nel presente della sala,  e nel tempo più infinito della preparazione, delle prove, delle elaborazioni e della conoscenza di tutta la storia. Tant'è che essi potrebbero saltare da un punto all'altro di quel tempo a cui si assiste, come un "dio" fuori del tempo a "rappresentare" il presente. E se poi essa fosse stata già conosciuta, se chi "assiste" è lì per "viverla" ancora "dentro£ attraverso i recettori del "fuori", egli sta chiedendo che quel nastro si riavvolga e si svolga ancora per lui, perchè è il suo "senso" a rapirlo, certamente non l'allestimento scenico.. L'attore, allora, mentre svolge quel "destino", che è la storia, ma che è anche il tempo dello spettatore in quella, deve farsi capace di sentire la responsabilità di essere potenziale arbitro (mai esaustivo per carità!) di quel che avviene nelle emozioni e nel pensiero del pubblico. Con quello fare questa condivisione che, magicamente rompe linee di divisioni ed annulla le diversità. L'umano dà spettacolo e l'umano l'osserva. Forza miei "attori".

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DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

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