@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

giovedì 19 febbraio 2009

Questione Di Punti Di Vista


"Perchè sei fatta così ? Perchè sei come sei?" Disse un giorno un granchio ad una bella chiocciola di mare. L'acqua non era troppo scossa dalla corrente che pure lì solitamente tirava e tuttto si prestava ad una tranquilla conversazione di stranieri nella stessa terra. "A cosa alludi -rispose l'altra- alla mia forma, al mio lento procedere oppure vedere e sognare lontano, al senso dei gesti che compio o dei sorrisi che faccio tra me e me, quando vedo l'affanno degli altri".
Il granchio: "Beh...un poco a tutto; si ti muovi piano, ma soprattutto quella spirale di casa che hai sopra... è proprio ridicola! Potresti perderla e sentirti nuda; trovarla incastratatra due rocce e non muoverti più, insomma perchè sei così?".
La lumaca di mare prese tempo; in fondo il tempo cosa è se non la pausa tra un incontro e l'altro, poi ribatte: "E tu, granchio, tu che te ne vai spavaldo aprendo le chele e le pinze a dirti forte e sicuro, sotterrandoti lesto o scattando alla vista di predatori e prede perchè sei fatto in quel buffo modo. Hai il problema del riparo, se questo ti occorre in fretta e nessuna presa, pure potente, potrebbe sottrarti ad un pesce vorace".
"Questione di punti di vista" disse il granchio, rammaricato da quella una discussione con una poetessa del mare. Si pulì le grandi pinze con la bocca, emise qualche bollicina dopo il pasto appena ingoiato e pensò che fosse inutile discutere con quella sconosciuta.
Dal canto suo, la lumaca era sgusciata velocemente dalla chiocciola che si portava sulle spalle ed aveva lasciato al povero granchio solo la sua casa e qualche ricordo. Si lasciò carezzare soddisfatta dalla corrente ora più forte e trasportare a circa centocinquanta miglia più in là. Nuovi posti, nuove cose, un mondo nuovo da l e n t a m e n t e guardare. Nella nuova casa color arancio si trovò bene e spedì al granchio anche una cartolina con il migliore paesaggio: "Caro granchio, qui tutto funziona come prima. Spiacente per il tuo stomaco e la fretta che hai avuto, avremmo potuto chiacchierare più a lungo". Firmato Lumaca di Mare

Una volta scrissi questa favola per una mio paziente -che chiameremo Marco-, un ragazzotto oramai bello e cresciuto, in età per volare via dal nido e crearsene uno proprio. Ostentava con grande perizia psicologica -quella innata, s'intende- la massima indipendenza. Usciva, rientrava, riusciva ancora e rientrava ancora. Si allontanava e si avvicinava ed era più il mondo a girare intorno a lui che lui nel mondo...ma questo l'avrebbe saputo più tardi.
La settimana dopo la consegna della favola, tornò per il consueto appuntamento, era piuttosto peplesso ed esordì dicendo: "Dottore, non credo di averci capito molto...in questa favola; è come se vi fossero molte cose, ma appena mi sembra di averle afferrate, ecco che qualcosa viene e ribalta la mia interpretazione".
"Bene" -risposi io- "questo vorrà senz'altro dire che ci ha lavorato. Ed allora a quale conclusione sei giunto?".
Lui: "Io mi ritrovo in entrambe i personaggi; ma credo che questo sia impossibile, sono così diversi. Non mi schiodo da questa ambiguità?".
"Io credo che tu stai caprendendo molto, ma ancora deve venire alla superficie...Tu pensi che tutto appartenga ad un unico punto di vista. E' perfettamente normale che noi adottiamo il nostro, anche se le cose intorno girano con altre opinioni A volte questo può limitarci" -gli risposi.
E lui lesto, quasi impulsivo: "Vuol dire che io mi stai limitando in qualcosa?". "O che le cose intorno a te ti stiano limitando?" -ribattei- "Come vedi ancora una volta ci sono diversi punti di vista.
"E come uscirne?" -rispose, ancora più imbarazzato.
"Hai detto uscirne? Da dove, Marco?" -io, senza indugiare. Ne seguì una lunga pausa, non proprio tanto lunga come "centocinquanta miglia", ma forse sulla strada per essere percorsa!

Vedete, ogni volta che Marco cercava di vedersi nell'indipendente comportamento del granchio, si trovava messo in scacco dall'abile comportamento della lumaca di mare, capace di lasciare la casa e tornare ad abitarla...la sua casa. Solo se si ha una propria "casa", dentro di noi, si può abitarla in posti diversi, altrimenti è la casa di un altro che stiamo occupando. D'altra parte, egli non sapeva che farsene della casa della lumaca, quella che gli aveva lasciato, non era la sua, o meglio, quella del granchio, e quel discorso -aveva ragione la sua amica- lo aveva interessato. Qualcuno gli aveva ricordato che tuttavia si ha sempre bisogno di un "proprio" posto dove stare. Il tempo dopo Marco l'impiegò ad uscire di casa.

Siamo in tema di parlare di panico, di paure ed a volte dobbiamo saperle riconoscere come "limiti", non solo emozioni negative intorno a noi. Nascondono scoperte.
Director

Foto: Sea Snail

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-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
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(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

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