@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

lunedì 1 febbraio 2010

Drammaterapia: una sfida che smaschera il falso bisogno

@ Maria Pina

Non ho ancora memorizzato i dialoghi della prima scena e del primo (il processo).
Però mi è tornata in mente una frase che una volta ho trovato in un libro, nella
biografia di Simon Wiesenthal, il cacciatore di nazisti. Più o meno diceva, a
proposito di Eichmann, l'esecutore primo dell'Olocausto, che se gli avessero
ordinato di radunare sei milioni di spilli, anzichè sei milioni di esseri umani,
avrebbe comunque obbedito. Questa è l'associazione di idee che è nata in me dalla
lettura del copione di venerdì scorso.
Di fronte a un tribunale che pone i personaggi di Dudard e di Botard davanti alle
loro responsabilitù storiche, essi perseveravano con miopia, quasi in buona fede,
della negazione degli addebiti.


Ci si può credere sempre assolti o degni di assoluzione solo perchè la coscienza
individuale non sa farsi ascoltare? Perchè esiste una coscienza collettiva che
decide cosa è buono o cosa è cattivo, a seconda delle circostanze?
Attendo il verdetto del tribunale. Buon lavoro, director.



Movie:  Il Secolo dell'Io - Happiness Machines, tratto da Belva64

3 commenti:

Gianni ha detto...

Penso, cara Maria Pina, che non esiste una coscienza collettiva, ma tutta una serie di circostanze, usi, consuetudini, che fanno credere all'essere umano che invece ci sia.
E sentirsi parte di un gruppo, di essere solidali, di pensarla allo stesso modo, è proprio, credo, una necessità innata. In fondo è più facile essere rinoceronti che Berenger. E' più semplice e meno rischioso eseguire gli ordini, che porsi domande. Oltre tutto in certe situazioni è impossibile mettere in discussione alcunchè, pena la morte. Ed allora, per far pace con il subconscio che è in conflitto con le nostre azioni, ci giustifichiamo e troviamo "normale", ciò che normale non è.
Ed ecco che i vari Botard, Dudard , ecc.. trovano normale difendere la loro posizione, altrimenti andrebbero in tilt, come un flipper troppo sollecitato da spinte e scossoni. Quante volte la nostra mente razionale giustifica nostri comportamenti illogici?
Visto il video che il director ha messo on-line? La dice lunga sulla manipolazione delle masse...
Purtroppo, o per fortuna, il verdetto è individuale, ed allora ci dobbiamo fare i conti da soli. Gianni

maria pina ha detto...

visto il video, caro Gianni! A volte, quando guardo la miriade di oggetti che possiedo (ah, le mille piccole carabattole di una donna), mi chiedo se ne ho veramente bisogno! E poi, mi domando, da dove sia nata nata quella necessità assoluta di possederli!

Unknown ha detto...

Spero che tutti possiate verificarlo e crederlo e tenerlo in conto...esiste questa "mente comune", è l'ombra degli oggetti che costruiamo e che parla delle reali nostre intenzioni, buone o cattive che siano. Un pensiero non consapevole nella maggior parte dei casi che costruisce edifici di ideologie silenziose ed alte...

DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

COMUNICATI STAMPA