@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

mercoledì 10 febbraio 2010

CDIOT: “Le Cose si Mettono Male” - Libera traduzione drammaterapica da “Il Rinoceronte”di E. Ionesco, per soggetto e regia di E. Gioacchini - Primo Tempo-Prima Scena



PERSONAGGI
Berenger                     Gianni De Angelis
Daisy                           Maria Pina Egidi
Miranda                      Rosanna Bocchino
Dudard                       Spartaco Pelle
Botard                         Pino Gencarelli
Anziana Signora        Francesca Marinelli
iudice                         Alessandro Russiani
Pubblico Ministero     Francesca Marinelli
Avvocato Difensore    Rosanna Bocchino
Lettore                       Ermanno Gioacchini

Il lettore è fermo al centro del palcoscenico. In capo ha un berretto delle SS ed indossa un paio di baffetti che ricordano quelli del Führer. Osserva per circa trenta secondi gli spettatori, scrutando fila per fila, sino all’ultimo posto. Chiude gli occhi sospirando, si toglie il berretto gettandolo a terra, sulla sinistra, strappa dal labbro superiore i baffetti gettando anch’essi; poi, chiudendo gli occhi e facendo un ampio respiro, con il capo rivolto in alto, si ricompone e comincia a raccontare.
Prologo.

Lettore,  Belfot, Francia Orientale, una piccola cittadina di provincia. In pieno centro, iniziano a scorazzare alcuni rinoceronti, tra lo stupore e le più differenti supposizioni degli abitanti. Ben presto, quello che inizialmente sembrava un fenomeno isolato, prende il sopravvento e si diffonde una sconosciuta “epidemia” che trasforma tutti gli abitanti in quei roboanti animali. La “Rinocerontite” sembra non risparmiare alcuno, tranne Berenger, un impiegato, uno sfaccendato, alcolista non si sa se per passione o per noia. La sua storia d’amore con Daisy –ma anche quella con il suo caro e colto amico Jean- s’intreccia con la devastazione dei luoghi, delle persone, dei valori e dunque anche degli affetti. Amicizie e rapporti sono schiacciati sotto il peso giulivo, ma anche crudele, di quegli animali, prima uomini. Indifferenza e terrore, adattamento e ribellione sono i punti cardinali di quanto accade. Resterà solo Berenger, appunto…solo, a credere nell’uomo.

Il lettore esce di scena sulla destra.
Un’aula di un tribunale che occupa la metà destra del palcoscenico si illumina; l’altra metà, in ombra, ospiterà scene successive .Le pareti sono sgombre da mobilia, nere. Un grande tavolo, costituito da due cavalletti e due palanche sopra, verniciate in nero, è frontale alla platea. Sopra, sulla sinistra, sono poggiati cinque spessi faldoni, dai quali debordano alcuni fogli. Un’unica sedia, dietro il tavolo, su cui siede il Giudice. Alla destra del tavolo, più scostata, una seconda sedia rivolta verso la platea; vi siede il primo imputato, il signor Botard. Una sedia centrale, di spalle alla platea, dove siedono, alternativamente il Pubblico Ministero e l’Avvocato Difensore. Due lampade pendono dal soffitto ed illuminano l’ambiente con due coni di luce. Una centrale davanti al Giudice e l’altra nello spazio davanti all’imputato.
Pubblico Ministero. Signor Botard, all’epoca dei fatti, che ruolo occupava nell’organico dell’ufficio amministrativo dove prestava lavoro?
Botard. Ero impiegato, ma sono stato un ottimo maestro, già in pensione.
Pubblico Ministero. Signor Botard, quando è stato informato per la prima volta che dei rinoceronti erano comparsi in paese?
Botard. E’ stato in ufficio. Era appena cominciato il lavoro ed è nata una discussione su questo fatto; loro, i colleghi, insistevano di averli visti il giorno prima, ma io non vi ho creduto all’inizio, non vi era alcuna prova scientifica. Loro insistevano…e lo si sa, in ufficio si fanno tanti pettegolezzi.
Pubblico Ministero. Signor Botard, si attenga alle mie domande. Sia più preciso, in che anno ed in che giorno accadeva questo!
Botard. La mattina… del 10 giugno… 1940, immagino verso… le 9,16…Più tardi, ho saputo che proprio quel giorno l’Italia aveva dichiarato guerra alla Francia ed eravamo già stati attaccati dai tedeschi. Ci sentivamo abbastanza sicuri…anche se De Gaulle era riparato in Francia… Bah, credo sia solo una possibile coincidenza…La signorina Daisy ed il signor Dudard dicevano di averne visto uno e poi due, ma non si chiariva se fosse lo stesso, erano confusi, non erano precisi---asiatico, africano? E poi… non erano neanche spaventati.
Pubblico Ministero. La signorina Daisy ha precedentemente dichiarato di averle mostrato dei giornali che riportavano la notizia…conferma?
Botard. Un giornale! Ma si sa …quello che scrivono i giornali va preso con molta cautela ed anche l’articolo… appariva confuso.
Pubblico Ministero. Avrebbe anche usato l’espressione “psicosi collettiva”…
Botard. Chiunque può essere partecipante ad una psicosi collettiva!
Pubblico Ministero. Partecipante?
Botard. Si, insomma… più persone partecipano e più la psicosi diventa collettiva…di qui (accenna ad un sorriso) il termine “collettiva”! Anche se poi non si sa bene come la psicosi si possa spostare da un gruppo all’opposto e quindi dove sia…
Pubblico Ministero. Sempre secondo la deposizione della signorina Daisy, lei avrebbe più volto espresso un “Pff”. Può dirci il significato che lei dava a questa espressione in quel frangente?
Botard. Pff o Puah è un’interezione, vale a dire una parte invariabile del discorso, un’espressione che viene gettata là…e che se seguita da un punto esclamativo, come spesso occorre, si può chiamare anche esclamazione…
Pubblico Ministero. Vuol dire che non avevano un senso preciso?
Botard. …appunto le stavo spiegando che io non l’ho pronunciata con il punto esclamativo! Da sola ha voluto esprimere…che so…disprezzo…come dire “queste sono cosa da trascurare”, da non starci dietro…un’espressione onomatopeica direi, che segnalava di non credere a tutto anche a loro.
Pubblico Ministero. Ma gli eventi, la Storia l’ha dimostrato, incalzavano nel Paese…
Botard. (seccato) Si, ma come potevo sapere che era vero quello che mi veniva spacciato per vero, prima di saperlo davvero vero?
Pubblico Ministero. Il fatto, sempre secondo le suddette deposizioni, che di lì a poco sarebbe diventato improvvisamente uno strenuo sostenitore del fenomeno, anzi avrebbe negato di ave Pubblico Ministero. rne mai dubitato, conferma?
Botard. Se mi si portano dei dati obiettivi, sono ragionevole. Guai se non ci fosse la logica! Eppoi il dato che dei rinoceronti fossero comparsi improvvisamente per le strade era lì…pronto ad essere creduto da me! Erano loro a non essere convincenti. Credere o non credere? E’ una questione di logica e fatti, non di forma; di fronte all’evidenza bisogna credere. Anzi diventa facile.
Pubblico Ministero. Il signor Dudard, nella sua deposizione, afferma testualmente in proposito “ Botard si decise finalmente a credere all’esistenza dei Rinoceronti, ma disse contestualmente di sapere… di sospettare fondatamente da dove provenissero”…ed ancora, richiestogli di precisare meglio aggiunge “..intendo dire che era sicuro che si trattasse di un infame complotto ordito all’interno dell’ufficio e di averne fondati sospetti”, conferma questi dati?
Botard. Non posso confermare il complotto e… Dio solo sa se forse davvero ce ne fosse uno contemporaneamente alla “rinocerontite”! E inoltrei ci sarebbe da stabilire se il rinoceronte in paese fosse da spiegare con quella o se quei bestioni avessero provocato l’epidemia successivamente nel paese. E’ una questione che reputo ancora aperta…Vede …io procedo con metodo ed è difficile che mi sfugga qualcosa. Ad ogni buon modo, sì …parlai di un possibile complotto…l’ho già detto se una cosa appare ragionevole e logica, ne deriva che possa essere creduta.
Pubblico Ministero. Vuole dire che l’ipotesi di un complotto dava credibilità alla tesi del Rinoceronte?
Botard. Esattamente, altrimenti perché tuffarsi in congetture.
Pubblico Ministero. Sia la signorina Daisy che il signor Dudar, su questo punto, hanno dichiarato che anche le sue fossero congetture, giacchè lei non ne aveva parlato mai prima…di un complotto.
Botard. Si, ma ora… c’erano i rinoceronti…
Pubblico Ministero. … anche loro non avevano avuto alcun elemento per avvalorare la sua tesi, signor Botard!.
Botard. (pausa) Stimo il signor Dudard e la signorina Daisy è… molto cordiale ed attenta sul lavoro, ma il loro metodo d’indagine non è il mio. Ci vuole rigore, anche nel dare fiducia ed allora le cose non appaiono più assurde!
Pubblico Ministero. Per questo decise che la cosa migliore era rivolgersi al suo Sindacato?
Botard. Ci voleva qualcuno che facesse chiarezza, che facesse piazza pulita delle ipotesi e finalmente mettesse ordine.
Pubblico Ministero. E come poi avvenne che anche lei subisse la trasformazione?
Botard. (perplesso) E’ stata una cosa improvvisa. (pausa) Del resto quando i dati cambiano, l’evidenza porta con se immediati cambiamenti. Direi indolore. Bisognava adattarsi ed allora era gusto che anche io lasciassi che tutto avvenisse. Lo dissi alla signorina Daisy: “al passo con i tempi” …ed anche lei si convinse.
Pubblico Ministero. Vostro Onore… io ho finito con questo ’imputato.
Giudice. Accompagnate l’imputato fuori dell’aula..

Botard esce di scena sulla sinistra, accompagnato dal lettore che lo tiene per un braccio, mentre comincia a parlare.
Lettore. A Norinberga, nella sala 600 della corte d’Assise del Palazzo di Giustizia, tra il 1945 ed il 1946, si svolse il famoso processo contro 24 principali criminali di guerra e sei organizzazioni. I capi d’accusa furono: Congiura contro la pace mondiale, Progettazione, provocazione e svolgimento di una guerra d’aggressione, Crimini e violazioni contro il diritto bellico, Crimini contro l’umanità. Nella stessa sede, ulteriori 12 processi penali militari furono celebrati dagli americani contro politici, dirigenti dell’economia , militari, medici, giuristi, etc.
Dudard prende posto sulla sedia dell’Imputato, entrando da destra, mentre il lettore continua a parlare. Esegue il giuramento richiesto dal Giudice in silenzio.
Analoghi procedimenti penali furono svolti anche nelle zone di occupazione francese, inglese e sovietica. Ed appunto in Francia si sta svolgendo questo processo. Dopo Botard, è il turno di Dudard a dover rispondere del crimine dell’indifferenza.

Il lettore intanto esce di scena sulla destra.

Pubblico Ministero. Signor Dudard, lei, all’epoca dei fatti, ricopriva il ruolo di vice-capoufficio e nell’ufficio collaborava con il signor Berenger?
Dudard. Esattamente.
Pubblico Ministero. Ci risulta che ricoprisse un ruolo di una certa responsabilità?
Dudard. (ammicca sorridendo) Diciamo di…vice-responsabilità!

Dudard cerca collusivamente lo sguardo prima del pubblico Ministero e poi del Giudice, affatto sorridenti della sua battuta e quindi si ricompone.
Pubblico Ministero. Ma siamo informati anche di una rivalità sentimentale nei confronti della signorina Daisy. Sappiamo, dalle altre deposizioni, che nel contesto di un icontro con entrambe, lei poi improvvisamente avrebbe subito la trasformazione che, fino a quel momento non la riguardava. Insomma non avrebbe tentato nulla per opporsi alla “rinocerontite” . Lei conferma questi dati?
Avvocato Difensore. Vostro nome faccio obiezione…le vicende sentimentali dell’imputato non hanno alcuna attinenza con l’oggetto di questo procedimento!
Pubblico Ministero. Vostro onore, io ritengo che solo la completa analisi di quanto accadeva possa fendere giustizia della verità!
Giudice. Avvocato vada avanti…
Pubblico Ministero. Signor Dudard, le stavo chiedendo, ritiene che la relazione sentimentale tra la signorina Daisy ed il signor Berenger abbia giocato in qualche modo nella sua trasformazione in rinoceronte?
Dudard. Lavorare insieme non significa avere le stesse idee e progetti e può capitare che si guardi e ci s’interessi alla stessa donna. Riguardo alla “rinocerontite”…è ragionevole avere rispetto per le regole ed allora… non vi era alcuna regola che obbligasse ad un’univoca interpretazione di un fenomeno che presentava caratteristiche appunto non ragionevoli. In tale clima tutto poteva accadere e non accadere, in deroga alle regole e ciò è perfettamente logico.
Pubblico Ministero. Quello che questo tribunale le imputa sono una serie di affermazioni riferite dagli altri imputati che configurano una sospetta connivenza con il fenomeno che si andava realizzando nella sua cittadina, ovvero una forma di “adeguamento passivo tendente a smorzare ogni tentativo di Resistenza, Critica ed Opposizione alla Rinocerontite”. E’ vero che lei: primo, avrebbe esortato il signor Berenger a non essere troppo coinvolto dalla vicenda e a non scandalizzarsi troppo poiché la trasformazione che dilagava nel Paese poteva essere “temporanea” e persino “benefica”; secondo, che poteva ritenersi sicuro dal contagio perché in lui mancante la “vocazione”, tentando di convincerlo ad abituarsi e ad ignorarli?
Dudard. Berenger era distrutto inverosimilmente per la trasformazione del suo amico Jean e poi degli altri ed era l’unico modo per tranquillizzarlo; non vi erano elementi per leggere il “male” in quanto stava avvenendo. Ognuno è libero di fare quello che voleva ed anche di cambiare pelle, lo dissi chiaramente a Berenger.
Pubblico Ministero. E cosa mi sa dire sul fatto che lei, reputando normali le trasformazione in atto, tentasse di distogliere dal giusto e legittimo sentore del pericolo la mente del signor Berenger, dichiarando il contagio del signor Jean, suo amico, dovuto ad ambizione” ed “irrequietezza” ed “eccentricità”, quello di Papillon quello di Botard determinato da un semplice “cambiamento d’idea”?
Dudard. Non sono responsabile se ognuno di loro avesse un diverso carattere che si prestava a cercare di capire qualcosa. Ho sempre perseguito la logica, senza questa il mondo crolla e davvero! Persino il signor Papillon, quando si accorse che il signor Boeuf si era trasformato e galoppava oramai con la sua signora per le strade del paese, ebbe il buon gusto di licenziarlo, ma lì era una questione di decoro. In generale, però, c’era troppo allarmismo in giro, La gente impazzisce, perde la testa. Come accadde a casa di Daisy durante un piccolo ricevimento tra colleghi d’ufficio, Berenger era sconvolto ed anche Daisy…

(Seconda scena)

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