@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

giovedì 23 ottobre 2008

Dramatherapy- Reasons To Love: Because I Loved You (2nd Part)


BECAUSE I LOVED YOU
Commento Sonoro:
BRAHMS: INTERMEZZO IN A MAJOR,op.N 1

E poi… io vedo tutti i perché delle cose che hanno attirato dapprima la nostra attenzione e poi mi hanno spinto ad amare oggetti, pensieri e soprattutto persone. La giostra della vita che ci chiesto magicamente di essere amata e noi lì, come bimbi trasognati a cercare di farlo, maldestramente, con successo, ma sempre convinti di volerlo. Il brano di Brahms ci parla, senza che noi stessi forse ne sappiamo il motivo –giacchè sono io stesso a suggerirlo!-, sui perché che invece fanno “amabile” ai nostri occhi il mondo; le ragioni per cui lo abbiamo incontrato in noi, nel nostro spazio privato e dove abbiamo amato. Non un testo a raccontarlo ma l’emozione del suono. Mi convinco sempre più che in qualcosa noi non cambieremo mai, forse tra mille indecisioni, vorremo però sempre selezionare bene le cose a cui dedicarci, come diceva una persona importante che non ricordo…”farò le cose buone ogni volta che potrò, quelle non buone se non potrò farne proprio a meno, ma comunque vorrò sempre sapere cosa sto facendo”. Una strada che percorreremo da soli, con i compagni di viaggio che vorremo avere…una foglia, un rumore, uno sguardo.
E se il processo diventa Tornado?

Le foto a didascalia di queste righe appartengono al giugno 2007, campagna toscana, in pieno lavoro Atelier; si recitava "Sonia: il Resto Della Mia Vita". Pochi attimi dopo avere scattato la prima, rapidamente, mentre tutto si stava paurosamente oscurando, mi sono trovato nell'occhio di una tromba d'aria. Solo la campagna sembrava pacifica assicurare "anche questo passerà": "thaes ofereode; thisses swa maej" ci soffia piano dalla terra scozzese Slesia. Glielo ho lasciato suggerire ed allora ogni cosa è rimasta ferma intorno od ero io ad essere in moto vorticoso ed il mondo immobile? Avevo ragione, scappando sarei finito nel vortice, forse pericoloso (?), non sapendo davvero più se fossi io o il mondo a muoversi intorno a me e perdendo comunque il senso di questa domanda.

Foto: "Campagna Dopo Il Tornado", di E. Gioacchini, 2007

2 commenti:

Anonimo ha detto...

LASCIARE CHE TUTTO PASSI
*
"Questa è la mia miseria: che la mia mano non si stanca mai di donare."

da “Canto Notturno”
FRIEDRICH NIETZSCHE


Cara Emiliana,
penso che tu sia stata un meraviglioso gabbiano sin dagli albori. Penso, e scusami se risulto presuntuosa nel mio sfiorarti appena, che giungesti oltremare prim'ancora che Emiliana s'intravedesse fra nuvole itineranti.
Quando il Director ci narrò di te, mi sembrò d’intuirti nella forza primigenia delle sue parole. Bastò un particolare, nominare il suono "Scozia", affinché volasse alto il pensiero in un corpuscolo di deduzioni. Nel mio immaginifico si configurò la culla austera del Nord Europa: soave nei paesaggi, nelle tinte e gli odori. Aspra nelle rocce altissime, spettrale vertigine di strapiombi e brughiere. Dolce nelle distese verde smeraldo, con l’erba stropicciata dal ventre umido dei placidi animali in libertà. Eppoi quei meravigliosi volatili dalle grida soprane lamentose: i gabbiani. I nostri amati gabbiani.
Forse partii con te, Emiliana?
Non so. Ma raggiungerò il mare abbandonando la cima dei miei errori.

Lunghissimi tempi di silenzio. Lunghi tratti di solitudine.
Dondola la culla per addormentare il freddo sotto i cieli settentrionali. Per ridestarne costellazioni leggendarie, cosmogonia epica scura e a tratti funesta; un popolo antico dalle antiche usanze. Misteri e divinità pagane lì a confondere qualunque scettico.
Per me, solo il dio della gente comune.

Quando il Director ci narrò di te, mi dissi che "sapevi tutto senza saperlo". Avresti volato per conquistare il tuo spazio nel mondo. E scegliesti quello "intimamente" saputo.
Sostengo, malgrado l’attività del Signor Errore, ineguagliabile committente tra neoegotismi ed ancelle paranoiche al servizio del mio pessimo carattere, che la consapevolezza conduce.
La consapevolezza è un processo che costruiamo faticosamente col tempo. Dalla consapevolezza si passa alla scelta, via tempesta. Questa "scelta", mai frutto del caso, è una miscellanea tra Consapevolezza, Cambiamento, Re-azione.
Nasce da qui il volo felice del gabbiano Emiliana, arrivata a destinazione da millenni.
Mentre io perduro quale Trinitas Herba, che produce il suo fiore azzurro in primavera.
Le radici non sono natanti, ma ben interrate in luoghi umidi. Lucciole di terra sfavillano su tutto ciò che non s’approssima.

Un giorno succhierò le mammelle della Luce nordica. Là voglio condurmi, semplicemente donna.
*
A Emiliana da Nina, con affetto.

Anonimo ha detto...

A proposito di gabbiani, tornado e Scozia…
@ Director
Qualche notte fa ho sognato che un gabbiano entrava nella mia stanza e non voleva più uscirne… eh, sì! Il nostro gabbiano mi è entrato dentro ed è lì che attende la conclusione di un processo iniziato e più terminato.
Il mio viaggio alla scoperta di me stessa è iniziato oramai quasi tre anni fa con la drammaterapia.
Da allora, lunga e tortuosa è stata la mia strada, non priva di sofferenze e di fatica ma sempre accompagnata dal desiderio di scoprire e di scoprirmi.
Tuttavia, la vera svolta del mio cammino fu proprio in quel giugno 2007, proprio in Sonia, proprio al tempo di quel tornado… quello che travolge la campagna toscana della nostra foto e che, in quel preciso momento, travolse anche me.
Il giugno 2007 costituisce uno spartiacque nella mia vita: dopo quel giugno, nulla più è stato uguale a prima.
Il processo è diventato proprio tornado.
E, proprio come in quel tornado, il mondo ha iniziato a girarmi intorno – o forse ero io a muovermi? – e mi ha travolto. La strada stessa mi ha travolto, con una forza tale da non potervi resistere. La forza della vita, la chiamo io.
Il processo drammaterapico mi aveva attraversata e mi aveva cambiata. Come dire: forse ero io a muovermi, non il mondo intorno.
E infine, a proposito di Scozia, voglio rammentarti la mia esperienza in un modulo di ipnosi di gruppo durante uno dei nostri laboratori.
Il mio viaggio mesmerico nel tempo e nello spazio mi portò proprio in Scozia e in un altro tempo, in un’altra vita, a significare un’esperienza di totale rifondazione.
Quindi, come non collegare la Scozia, il tornado e il gabbiano in un sottile filo che congiunge delle tappe fondamentali del mio percorso drammaterapico?
Ed ora c’è il gabbiano…
Processo iniziato e restato incompleto proprio come il mio gabbiano di rafia e colla… ancora incompiuto.
Lui sta lì, paziente, in attesa di una conclusione, come me…

DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

COMUNICATI STAMPA