Bowlby J (1984)
Kostja è impulsivo senza dubbio, ma vi è anche un dolore profondo e di vecchia data ad aver dato spessore ai suoi modi e, dietro quelli, alla sua depressione. Questa è quel senso indicibile di vuoto che egli riempe di slanci idealistici, verso l’amata come verso il teatro. Lei, la madre, chiama "ozio" tutto questo, nessun altro. L’impulsività non ha una logica, può avere delle ragioni dietro, immediate e più profonde; pretesti le prime ed energetiche, inerenti la personalità, le seconde. Nessuno lo ha mai detto che Kostj è ozioso. Quindi possiamo credervi: Kostja è davvero impulsivo. Posso solo immaginare -con Cechov forse- che il gesto finale sia stato determinato dall’ultimo dolore ricevuto da Nina, ma solo perché l’ultimo di una lunga serie che si è celebrata già dentro di lui.
Quanto all’apparentamento tra Kostja e l’ozio a discapito di quello sospettabile tra madre e figlio…bisogna aver spiegato in che cosa consista quest’”apparentamento” (?); se ci si riferisce ad un “vuoto” come “parente” scomodo dentro, al posto del pieno, il parente legittimo, la madre, allora sì…apparentamento: l’assenza reclama una presenza latitante, la richiede, la urla, la sollecita finchè la lascia spegnere, si vuole spegnere. Eppure Irina Arkadina scambia lo stato depressivo del figlio per indolente ozio…si è detto.
Poi ancora…rispetto le due importanti domande che l'attore si pone:
credete sul serio che tutte le madri riescano ad essere madri perfette?
e tutti i figli generati, perfetti figli? Dov’è scritta questa regola universale: nel DNA?
Tra una madre "perfetta” ed una “sufficientemente buona” -come recita Bowlby- che costituisce per il figlio "una base sicura" -Mary Ainsworth- ne passa di differenza. Esistono errori veniali, che la vita, da ovunque provengano, riesce ad annullare nel loro effetto “maligno”; altri segnano profondamente gli individui ed anche a distanza dagli eventi, l’eco della sofferenza non passa.
Quando fai un salto –perché il sogno del volo, del frutto sul ramo più alto, della luna sempre troppo irraggiungibile, per fortuna, costituiscono un motore che parla di “vita” più che di “logica”-, c’è da sperare che il terreno sia solido, che non ceda al tuo abbandono e poi al tuo ritorno. Ecco, la terra “genitrice” possiede questa accogliente funzione di contenere e lasciar andare, generare e far crescere in distanza da lei. Se la funzione manca, la biglia, impaurita tra le luci, i suoni del flipper e le sue molle, diventa preda degli eventi; capace di “fare punti” fortuiti e rovinare nell’abisso della buca centrale. E di nuovo “in gioco con se stessi” per nuovi games…
Ma poi, più profondamente vorrei chiedere all’attore: anche se sospetto sia naturalmente difficile, ma egli…da che parte sta? Ammesso, poi, che vi sia una parte sola a raccogliere comunque le persone su questo argomento così trans-generazionale! Il commento di Nina-NINA oscilla, a volte vacilla, non si pone chiaro a indicarci cosa vuole dirci, se non asserendo e poi mitigando…troppo figlia, poca madre, troppa madre, poca figlia: il processo drammaterapico sta attraversando l’attore e ne è uscito ilrumore di fondo! E’ chiaro, carissimi, che bisognerebbe scomodare Adamo ed Eva per il peccato originale, ma bisogna pur prendere atto che il presente può cambiare, chiede implicita la nostra responsabilità, a patto almeno di aver chiaro cosa è accaduto sino aggi intorno a noi.
La Russia ha generato tanti figli come ogni epoca passata ha generato tanti figli…si è detto che anche l’assenza della televisione inducesse a generare molti figli e che la libertà sessuale è stato un automatico conseguente mezzo sociale di controllo delle nascite. Tutto vero, ma poi? Per dire…cosa?
Accettiamo che debba esservi anche l’incubazione delle idee prima di partorirle o saranno figli ingrati…quelle parole!
Director
Quanto all’apparentamento tra Kostja e l’ozio a discapito di quello sospettabile tra madre e figlio…bisogna aver spiegato in che cosa consista quest’”apparentamento” (?); se ci si riferisce ad un “vuoto” come “parente” scomodo dentro, al posto del pieno, il parente legittimo, la madre, allora sì…apparentamento: l’assenza reclama una presenza latitante, la richiede, la urla, la sollecita finchè la lascia spegnere, si vuole spegnere. Eppure Irina Arkadina scambia lo stato depressivo del figlio per indolente ozio…si è detto.
Poi ancora…rispetto le due importanti domande che l'attore si pone:
credete sul serio che tutte le madri riescano ad essere madri perfette?
e tutti i figli generati, perfetti figli? Dov’è scritta questa regola universale: nel DNA?
Tra una madre "perfetta” ed una “sufficientemente buona” -come recita Bowlby- che costituisce per il figlio "una base sicura" -Mary Ainsworth- ne passa di differenza. Esistono errori veniali, che la vita, da ovunque provengano, riesce ad annullare nel loro effetto “maligno”; altri segnano profondamente gli individui ed anche a distanza dagli eventi, l’eco della sofferenza non passa.
Quando fai un salto –perché il sogno del volo, del frutto sul ramo più alto, della luna sempre troppo irraggiungibile, per fortuna, costituiscono un motore che parla di “vita” più che di “logica”-, c’è da sperare che il terreno sia solido, che non ceda al tuo abbandono e poi al tuo ritorno. Ecco, la terra “genitrice” possiede questa accogliente funzione di contenere e lasciar andare, generare e far crescere in distanza da lei. Se la funzione manca, la biglia, impaurita tra le luci, i suoni del flipper e le sue molle, diventa preda degli eventi; capace di “fare punti” fortuiti e rovinare nell’abisso della buca centrale. E di nuovo “in gioco con se stessi” per nuovi games…
Ma poi, più profondamente vorrei chiedere all’attore: anche se sospetto sia naturalmente difficile, ma egli…da che parte sta? Ammesso, poi, che vi sia una parte sola a raccogliere comunque le persone su questo argomento così trans-generazionale! Il commento di Nina-NINA oscilla, a volte vacilla, non si pone chiaro a indicarci cosa vuole dirci, se non asserendo e poi mitigando…troppo figlia, poca madre, troppa madre, poca figlia: il processo drammaterapico sta attraversando l’attore e ne è uscito ilrumore di fondo! E’ chiaro, carissimi, che bisognerebbe scomodare Adamo ed Eva per il peccato originale, ma bisogna pur prendere atto che il presente può cambiare, chiede implicita la nostra responsabilità, a patto almeno di aver chiaro cosa è accaduto sino aggi intorno a noi.
La Russia ha generato tanti figli come ogni epoca passata ha generato tanti figli…si è detto che anche l’assenza della televisione inducesse a generare molti figli e che la libertà sessuale è stato un automatico conseguente mezzo sociale di controllo delle nascite. Tutto vero, ma poi? Per dire…cosa?
Accettiamo che debba esservi anche l’incubazione delle idee prima di partorirle o saranno figli ingrati…quelle parole!
Director
Foto: "Dramatherapy_Kostja_The Flipper", foto tratta dal sito www.flipperantichi.it
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