Se prendo i tuoi occhiali, vedo e condivido quello che dici, Plinio. Le “mie” però sono formichine, perché immagino che per un istante, pur senza averlo perfettamente cosciente, Elena vada oltre il sogno borghese, che pure non riesce più ad abbracciare…Intendo che il suo privato dolore possa, per un attimo, traghettarla a togliere e sperare il senso del Tutto, e non solo della sua minuscola storia, eppure importante. Formichine i passanti, formichina lei che li osserva, formichine noi che li immaginiamo, in giardini od orchestre di riti. Questa rotonda costruzione della cultura, dove, se pensi, tutto deve tornare e fare i conti con il “logos”, altrimenti nessun posto…-topos-. Ed allora la pungente Arte, rompe cronopiescamente ogni predetto, dettato, dicibile…L’Arte è capace di aprire la profezia nel passato, proprio al contrario di quanto tutto cerchi di offrirla sul futuro. Eppure, se pensi, precorre. Dialogica espressione di un inconscio collettivo che davvero di quest’ultimo, come di un Dio, possiede l’atemporalità. E poi, l’arte, anche quando serve un padrone, ha quella sua capacità di prostituirsi senza crederci troppo al “discorso” su se stessa. Se è tale, non si tradisce. Mai.
Elena è in un quadro, in un sogno, in un’illusione dove io e te con questa donna “giochiamo” la nostra anima femminile, a far finta di essere dalla sua parte? No, sarebbe riduttivo, leggere come avviene nel gioco perverso del ribaltone sessuo-politico. Le donne possono avere un posto in politica perché non l’hanno mai avuto! Fa piacere sentire che questo avviene, perché parla di una menzogna sul potere durata da sempre. Macabro è il gioco della restituzione, se qualcosa non è stato mai sottratto, ma terribile quello dell’equità se ha il prezzo di finte rivoluzioni!
Elena resta lì, sognante, con il sogno “romantico” di uno sturm und drang che, tuttavia, è sempre del maschio. Lo interpreta alla perfezione; può persino superarlo, lei che genera come la terra.
Possiamo solo amarla, così, come si può, così imperfettamente, che nulla sia un vero rimprovero a quanto di intentato lascia comunque l’umana cultura.
Elena è in un quadro, in un sogno, in un’illusione dove io e te con questa donna “giochiamo” la nostra anima femminile, a far finta di essere dalla sua parte? No, sarebbe riduttivo, leggere come avviene nel gioco perverso del ribaltone sessuo-politico. Le donne possono avere un posto in politica perché non l’hanno mai avuto! Fa piacere sentire che questo avviene, perché parla di una menzogna sul potere durata da sempre. Macabro è il gioco della restituzione, se qualcosa non è stato mai sottratto, ma terribile quello dell’equità se ha il prezzo di finte rivoluzioni!
Elena resta lì, sognante, con il sogno “romantico” di uno sturm und drang che, tuttavia, è sempre del maschio. Lo interpreta alla perfezione; può persino superarlo, lei che genera come la terra.
Possiamo solo amarla, così, come si può, così imperfettamente, che nulla sia un vero rimprovero a quanto di intentato lascia comunque l’umana cultura.
Foto: "Donna Alla Finestra", crosta ad olio, E. Gioacchini, 1973
1 commento:
Grazie ad Ermanno per avere compreso ed esortato il coraggio di Elena nel trasformare la stanchezza in una insospettata e rinnovata voglia di vivere! E ancora per aver visto con tenerezza quel piccolo salato quadratino di pelle!
Grazie anche a Plinio per quel meraviglioso cielo stellato che all'improvviso può rivestire la volta del nostro cuore!
E' bello questo sguardo delicato nel mondo di Nina, Elena, Eloise... e di tante altre appena raffigurate tra un dentro e un fuori; quasi un elegante segnalibro posto tra una parte raccontata e non del tutto compresa della storia ed un'altra, immaginata, sognata e ancora non interpretata.
Chissà, forse la nostra "Lei" guarda senza vedere. Le formichine, i bambini, i passanti non sembrano interessarle veramente. Sono solo uno strumento per distrarla da qualche angolo troppo spigoloso e dall'ascolto frastornato di una mente confusa dal cuore e nel cuore.
La tristezza è quasi anestetizzante e la trattiene impedendole di sporgersi un po' di più.
Solo lo sguardo può rivolgersi verso il cielo, dimenticando per un attimo le stanze in ombra. L'aria imbalsamata e le grida dei gabbiani sembrano irraggiungibili.
Se l'arte è il punto d'incontro tra la realtà e la ricerca della verità, allora Nina, Elena, Eloise stanno facendo la loro parte!
Intanto Arco si sta chiedendo cosa c'è... da qualche parte oltre l'Arco-baleno. Presentimento?
Nostalgia? Stupore?
*
Arco
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