
“La vertigine di chi osservasse il mondo cadere poco interesserebbe al buon Dio!” bestemmio per qualche oscura ragione, Grant, sollevandosi sulla punta dei piedi. Anche così, non recuperava poi molto; il suo metro e 47 non poteva giovarsi della voce della Verità, né di qualche centimetro in più, a fatica mantenuto. Barcollò su quella posizione istabile e precipitò a terra disastrosamente. No, il buon Dio non si interessò affatto di quel piccolo corpo di uomo, pieno di voglia di vivere, mentre roteava come un manichino da quel cornicione. Neanche il giornale del mattino spese più di qualche laconico rigo sulla pagina della cronaca: “Un Nano si getta dal Cornicione della sua Abitazione!”. Si, gli uomini somigliano pericolosamente a Dio. E poi, rettifichiamo, per amore della verità: quella non era la sua casa, ma solo il cornicione arancione di una casa in via Humboldt, affatto sconvolta dall' enigmatico evento. Parola di Fama
1 commento:
Cercare sollievo per dèi invecchiati. Non del tutto dissimili dagli umani, che umano conforto cercano - e compassionevole sguardo. Specie se c'è un Fama nel circondario.
Grant morì mentre qualcuno dormiva.
Grant pensò, prima di cadere dal cornicione di casa Humboldt:
"L'amore supera la morte, persino quella dei vivi". E durante il volo, prima di diventare marmellata al suolo, l'ometto gioviale ricordò nella lettera "Bet" dell'alfabeto ebraico, la sua bocca, la sua casa, quel mondo che amava come il suo fattibile non-luogo.
Il coraggio di cadere con le ali sotto il volto, che non lo salvarono, in quanto Nano poco Umano, perdonando la senilità di quel dio, sia la vertigine indifferente dell'inquilino accanto.
Peggio della banalità del Male della Harendt!
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Nina Maroccolo
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