@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

mercoledì 23 aprile 2008

Il teatro è fantastico


Evviva!”- grido freneticamente Arthur e, dalla poltroncina su cui era seduto, agitò per un attimo in aria la gamba. O meglio, sarebbe stato bene dire…quel pezzo di gamba che gli restava. Intanto, l’auto in corsa aveva precipitosamente terminato il suo viaggio; lo stridulo rumore sull’asfalto quasi a gara con il prolungato fischio del vigile che gli intimava di fermarsi. E’ incredibile come le persone si ricordino improvvisamente di essere “brave persone”. Ossequiose, rispettose e persino mortificate, quando colte in flagranza di reato. Credo sia per quel retaggio primitivo, ma oramai isterico, di quando bambini fummo colti sul fatto ed allora…eccolo pronto il repertorio delle scuse, con la testa bassa. Il vigile, in fondo, è un confessore, meno misericordioso, ma assolutamente coerente con i propri occhi; che non sono mai i nostri! “Il teatro è fantastico...”- pensò ad alta voce, tra se e sé, Arthur. Poi, si ricordò puntualmente di non uscire di scena neanche con la testa. Poteva continuare ad attraversare quel pezzo di palco “fingendo” una strada e persino il pezzo di gamba già mozzata primeggiava quale vessillo di una bellissima vittoria. Sì, il teatro è davvero fantastico; non dico che ti permetta di correggere il passato, cosa che non fa neanche la psicanalisi…ma certe rivincite te le prendi con quella potenza di poter dire chi sei, senza vergogna. “Tutto da rifare!!”-tuonò la voce del regista. Per un attimo lungo il tuono divenne anche il suono del suo cuore. Prima di capire: la velocità aveva fregato ancora una volta quell’automobilista! Non la velocità della finta- auto-decapottabile-capelli-al-vento-obbligati-occhiali-Rey-Ban su occhi invisibili da guerriero, no. Quella appartiene alla strada di tutti i giorni, che travolge le vicende, quando non ne crea. Era la velocità di quel “Oh, mi scusi…signor vigile!”. Troppo affrettato, impulsivo, si sentiva…non credibile! Anche le bugie devono trovare dove sedersi ed anzi costringere l’altro a fargli posto, per un bel tè dove si discuta un problema che, almeno, riguardi tutti e due! La scena doveva essere ripetuta e ripetuta sarebbe stata la sua vittoria. La gamba? La stessa, alzata e fatta vedere ad un pubblico tutto dalla sua. Almeno per una volta. Arthur si concesse recitando un bel sorriso.
Titolo: Arthur, evviva!
Drammaterapia per i disabili?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Evviva Nina! Ogni tanto – almeno – si ricorda di essere una brava persona, riconoscendo errori con guaito inconsolabile e coda fra le gambe; diventando, come afferma il Director: “ossequiosa, rispettosa, persino mortificata”. Ma solo se colta nell’infrazione originale dell’impulso veloce. Come se Nina fosse una reliquia futurista, al colmo dell’orgasmo in materia di dinamismo visivo.
Peccato che i futuristi non si ponevano questioni di accelerazioni verbali poco credibili, o terribilmente istintive: andavano di pennello, colore, olio e creazione (nel senso più esplicito, di creatività anti-convenzionale).
Piccola donna isterica e finta, la tipa in questione. Non fidatevi di lei. Nina IS DANGEROUS!; sebbene le campane tuonino sempre cadenzate, sempre uguali, come uguale è il familiare ossessivo batacchio della considerazione del tempo da parte directoriale (che peraltro lei approva). Ciononostante insorge in lei una fascinazione straordinanariamente vitale, nel sentirselo ripetere in continuazione: Nina IS DANGEROUS!
È comunque costretta da impellenti necessità d’autodifesa, ad avvalorare la seguente teoria: meglio fingere quando non si è creduti.
Va da sé che Nina finge continuamente. Fuori e dentro il palco della vita.
Per avvalorare ulteriormente la tesi Nina rammenta, poiché non è esattamente un Fama, che può causare dolore a causa del suo. Un dolore così fintamente finto che crederlo vero è astuto gioco di pessima volpe… Dunque, una sofferenza mozzata la renderà “disabile”, “invalida” ma, Sant’Iddio misericordioso, vi-tto-rio-sa!, anche se lei dimostrerà di essere… scarsamente intelligente (per tornare alla volpe).
Non si sente affatto artificiale né fittizia nei suo panni veri, anche quando è ritenuta bugiarda. E qui la storia si fa sempre più seria.
Qualcuno ha bende sugli occhi. Qualcuno ha troppe certezze. E troppe certezze, soprattutto parziali, congedano un’equazione inversa: attestano la realtà della finzione.
Chi è il mentitore, allora?
L’infingimento, i bei sorrisi, la dolcezza, e tutto il resto: Nina per quanto potrà sopportare ancora la fascinazione dell’infamia?
Eppure si sente in progress, seppur ravvisata in un Fama imperturbabile, con autofissaggio della coscienza ormai superato, come la bombetta di Magritte fiaccamente demodè.
*
Non faceva che pensare, quando si schiantò con la sua decapottabile. Non si era accorta che senza patente non poteva guidare a 180 Km/h!
Prima di mutarsi in Cronopio, ebbe un ultimo rigurgito di pensiero:
“Ma perché Nessuno mi ha mai galantemente invitato a prendere un thè, per parlare delle Bugie Altrui?”. Poi, il volto del Director andò man mano sfumando insieme a quello di lei, sovrapponendosi.
***
Nina Maroccolo

DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

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