@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

sabato 25 giugno 2011

Drammaterapia, Epistolario. "Caro Mario..."

17.06.2011, Consciousness vs. Awareness, Workshop di Drammaterapia,
 3° traccia.  Interprete, Angela Fracchiolla. Testo di F. Pitorri,
 Fotografia C. Gioacchini.  Regia e Fotoelaborazione, E. Gioacchini,

"23 Novembre 2001

Caro Mario,
ti scrivo oggi perché qualche giorno fa è stato il tuo compleanno ed io mi sono trovata a pensarti come se improvvisamente fosse tornato il tempo degli auguri. Non so più nulla di te, dei tuoi compleanni, di tutti gli spazi vuoti tra quell’ultimo abbraccio in cui cercavi di trattenermi ed il tuo nuovo indirizzo.
Sì mi domando perché scriverti, perché pensarti, perché oggi. Non conosco la risposta e forse non voglio nemmeno conoscerla.
Tu sei una grande finestra sul mio passato, ma quando mi affaccio e guardo il tempo, quello più giovane e quello che ci ha visto insieme, non sono affatto fiera di me. Vedo un’ombra minacciosa che riflette sull’asfalto caldo di agosto, avevo un vestito a fiori ed un profumo eau de matin e tu eri una figurina tenera nel controluce della tenda, destinata ad essere inghiottita giù per strada. Faceva tanto caldo e tu, piccolo soldatino di piombo, ti passavi ogni tanto una mano sui capelli… quante volte ti ho fatto mettere le mani tra i capelli… Volevi almeno una spiegazione, così dicevi, e poi volevi avere ancora una speranza e quella non c’era, non c’era proprio, Mario. Ti sei dovuto accontentare di poche parole, e ti ho lasciato così con la brutta copia del nostro amore. Quello ti sarà rimasto e non è per lasciarti un ricordo migliore che ti scrivo oggi.
Il tempo fa grandi cose e ci ricama addosso storie senza preoccuparsi di scolorire vestiti già messi; giusto qualche pausa, un po’ di silenzio e sensi di colpa che salgono e scendono giù dalle gambe alla testa come un’autostrada infinita. Credo di essermi persa lì dentro miliardi di volte e non ho mai cercato di giustificarmi, di consolarmi e di farti peggiore di quello che eri. Eri così: buono, obbediente, niente fumo, niente alcool, quello che si deve fare si deve fare e la vita é un copione già scritto, studio, i primi concorsi per il lavoro, la musica, famiglia. Io rientravo nella storia naturale delle cose ed è per questo che ti ho tradito e sono fuggita. L’ho capito all’improvviso e mi mancava l’aria nei pomeriggi con te, sempre più, infatti, riempiti di amici e di cose da fare. Poi è arrivato lui, un po’ trasgressivo, giramondo, con aspirazioni da letterato bohemien. Un fascino incredibile. Tu sei rimasto schiacciato. Hai presente Gatto Silvestro dei cartoni animati…schiacciato sotto un rullo ? Poi lui è sparito quasi subito un suo viaggio in Messico, ma tu sei rimasto una sfogliatella sul pavimento.
Perdonami Mario per non avertelo nemmeno detto quando tu chiedevi perché ed io affermavo che avevo solo bisogno di riflettere. Ma avevo già riflettuto su di te, omino piccolo piccolo ed ogni volta che provavo a salvarti, un desiderio di fuga prendeva il sopravvento. Perché, Mario, le tue braccia erano così poco forti e la tua voce così poco ferma? Perché parlavi così poco dei tuoi sentimenti ? Perché solo alla fine ho capito che mi amavi così tanto? Perché entravi in competizione con me ogni volta che dimostravo di valere? Perché, accidenti a te, c’erano sempre prima tua madre e tuo padre? Tua madre, avresti dovuto ucciderla ed ho ogni tanto, leggendo la cronaca nera, sperato di leggere la notizia. Ma niente, so che è ancora viva e quindi ancora cerca di controllare la tua vita. Come ti ha detto quando ha saputo che ti avevo lasciato “meglio perderla, quella puttanella, vedrai quante ne trovi…” ?
Ricordo ancora con disgusto il pollo con le patate che cucinava per te, sempre pollo e patate e la merendina che ti portava quando studiavi… Anche i regali che mi facevi venivano comprati con la sua imperativa consulenza. Da parte tua mai una ribellione, un commento fuori posto, un misero tentativo di autonomia.
 Poi, tuo padre che non mi rivolgeva quasi mai la parola (ma tu dicevi che mi stimava tanto), che dirigeva i tuoi studi , i concorsi, i gusti in fatto di macchine. Vai al diavolo, Mario. Perché mi sono sentita in colpa per tanto tempo sapendoti solo, condannandomi anch’io ad un esilio solitario come una sorta di espiazione per la colpa di averti fatto soffrire.
Non so cosa sia ora la tua vita, di sicuro la mia ha avuto il coraggio di interrogarsi per lungo tempo su tutte le sue ombre e di riuscire solo di recente a comprendersi meglio. Questa lettera fa parte di questo mio lungo percorso, in cui finalmente non ti chiedo più l’assoluzione per aver scelto il nulla piuttosto che te, ma mi riprendo quegli anni in cui con così poca dignità ho amato la mia solitudine. Ora conosco la risposta e spero che tu abbia, almeno un po’ abbandonato il sentiero del razionale e ti sia perso nel bosco.

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DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

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