E' appena uscito nelle sale romane “The social Network”, movie ispirato alle vicende dei creatori di Facebook. La pellicola fornisce lo spunto per approfondire un passaggio del precedente post.
Se, oltre che seguire la vicenda centrale, si osservano con attenzione le abitudini degli studenti del College ove è ambientata la storia, salta subito all'occhio il massiccio impiego di portatili e di tecnologia informatica che è presente nella vita quotidiana degli studenti americani.
Avere con sé il proprio notebook ed essere collegati in rete, mentre si assiste ad un concerto, averlo acceso, accanto al proprio letto sin dal primo mattino, per poter dare un'occhiata veloce prima di colazione ad eventuali aggiornamenti sul proprio profilo, sembrano essere la regola per gli studenti americani dei primi anni 2000. Anche per un internet addicted più accanito, la situazione descritta è sembrata eccessiva.
Ma, se sgombriamo il campo da facili valutazioni, questa è la realtà: i mezzi di comunicazione cambiano sempre più velocemente, a un ritmo cui è difficile adattarsi in tempi rapidi, e chi non ne usufruisce è tagliato fuori, che piaccia o no. Avere contatti di lavoro, senza disporre di una casella di posta elettronica è impensabile. Gestire un'attività artistica e non disporre di una pagina su Myspace, può limitare notevolmente scritture e contratti.
Probabilmente, quando arrivò il telefono nelle case, molti avranno pensato che la gente non avrebbe più scritto lettere o cartoline. Forse in parte è accaduto proprio questo, ma le persone hanno tuttavia continuato a interagire, a parlarsi, a cercarsi e a trovarsii, ma in modo diverso.
Le mail hanno sostituito le poste, la messaggeria istantanea ha soppiantato le mail, i blog hanno dato la possibilità a tanti di esprimersi e di esporre le proprie idee senza dover dipendere da redazioni e giornali. Non si potrebbe rimanere in contatto costante con i nostri amici lontani senza facebook....e così via
Ancora però si sente il ritornello nostalgico che condanna i rapporti virtuali in favore di quelli reali. Ma quanti hanno il tempo, i soldi, e le energie per parlare, conversare, comunicare con tutti i propri affetti, in maniera costante, continuativa e vera? Quanti lo farebbero comunque?
Non credo che la telefonata annuale per gli auguri di Natale al cugino lontano sia più vera di un messaggio in chat. Né ritengo che certi sodalizi che durano per il tempo di un'esperienza condivisa (come una collaborazione lavorativa, un corso di studi, un allenatmento in palestra) abbiano maggiore spessore di un link su facebook.
Non ci sarebbe neanche bisogno di affermare che una carezza , un sussurro, un abbraccio sono mille volte più importanti e preziosi di una mail. Si sta parlando qui di due situazioni ben differenti, in cui l'una non esclude l'altra: realtà e virtualità rimandano a due livelli di funzionamento del nostro pensiero diversi, che possono essere sinergici e non antagonisti, come si tende spesso a fare.
Questa non vuole essere un'apologia della tecnologia informatica, ma un invito a una riflessione libera e scevra da facili moralismi, leggermente improntata al positivismo.
Il mondo cambia a un ritmo che spiazza ed è difficile seguirlo. Ma ci vengono forniti nuovi strumenti e nuovi spazi da esplorare che possono essere vissuti in maniera creativa per raggiungere obiettivi importanti quali una migliore e compiuta espressione di sé stessi e del proprio mondo interiore. Oppure possono essere utilizzati per una migliore gestione del proprio tempo e delle proprie risorse personali e della vita di relazione: si rifletta sulla rapidità di una mail per un accordo di lavoro per esempio o sulla buona energia che può generare un inatteso pensiero gentile comunicato per sms.
Tra reale e virtuale, la verità, come sempre e diversamente da quanto si pensa, non sta nel mezzo, ma sta in profondità.
@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!
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"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard
martedì 16 novembre 2010
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Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico
organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-
-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)
Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it
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-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)
Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it
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