
Nei giorni dopo, era esterefatto di aver danzato davanti ad un pubblico, troppo pudico per spandere arte e declamare, ma in privato assolutamente puntuale nel dirmi dove, secondo lui, avevo sbagliato; dove voi avevate forse sbagliato...e ci azzeccava proprio spesso. "Ermanno sei stato troppo duro..." -ed io- "Ma sai, Luigi, serve anche questo.. forse imparano a temere meno loro stessi, imparano che osservando qualche regola non c'è nulla da temere che sia fuori..." e lì speravo disperatamente che il messaggio arrivasse anche a lui... Accidenti che difensore d'uffico silenzioso ha avuto questa compagnia, che amico sobrio ed attento! Scusate la forma verbale, lo abbiamo ancora "in mezzo a noi" come dice Nina, anche se questa è la sua prima giornata trascorsa in un "altrove", su cui egli ha contato tanto.
"Ok, Luigi, picchierò più piano, lo farò...ma non tutto d'un botto! Già mi hai dato un problema gigantesco con Чайка -Il Gabbiano-! Eh sì...perchè adesso la tua parte a chi la dò?! Piotr Nikolaevic Sorin ti si era seduto in braccio e tu l'avevi ospitato con accoglienza e curiosità, questo zio saggio ed ancora "incantato", che non aveva fatto in tempo a godersela la vita. In fondo da quella sedia, luogo di apparente innocuo sguardo, potevi usare -e l'hai fatto- la tua sagace ironia..."
Un vero problema, ragazzi. Lo spettacolo va avanti! Un parola però... a metterlo in pratica.
E poi, come dice lui, senza strillare...
Buonanotte, amico, buonanotte lassù tra le stelle.
3 commenti:
Il ricordo di Luigi lo porterò con me. Il suo modo semplice e riservato di proporsi, mascherava una grande persona che era in grado di stimolare la mente e il corpo.
Sorrido per una tua grande riflessione, pensandoti accanto a me:
Abbasso l'amore! Viva il sesso!
...Viva la serenità...
Emiliano
LA PROMESSA DI UN BENE
L'altrove di Luigi è una porta non socchiusa. Non cigola, non si lamenta, desidera spalancarsi all'infinito. E nell'infinito ogni cosa riportata all'esperienza ed essenza umana, svanisce.
Eppure l'autenticità del nostro Lupo ci parla di "intimità e una corrispondenza tra sé e l'altro"; il suo timido tentativo di porgercele come vere, reali possibilità. Intanto, l'infinito ululante inaugura sommessamente questa svolta, spesso malcelata da pudori, cadute, inibizioni, dolore.
Luigi, avvisano le mie antenne, sta già attuando un suo movimento dall'altrove. Continua a sussurrarci, con la sua mascalzona ironia, di non cedere all'inautentico, al rischio della replica. Credo, fondamentalmente, che a lui gli pesasse non poco questo aspetto, e le sue espressioni eloquenti raccontavano i limiti della parola!
Vi rammento quei momenti -non rari- di perplessità, stampata sul suo volto come forma di stupore candido e indescrivibile: quale dolcezza!
Le argute riflessioni, i toni tenui, la voglia di comprendere in silenzio, intervenendo solo quando fosse necessario farlo -erano altre novelle fisiognomiche... Grande, grande Lupo! Grande amico e consigliere. Parlare con te è sempre delizia.
L'altrove di Lupo ci è dato come la promessa di un bene. Questo accrescimento sfida il dicibile. Sento la sua presenza come pre-avviso di libertà, una potenza sottile ed occulta che è "l'atto di scegliere". Una scelta in cui, nei panni di Zacarias, si è visto per la prima volta "accadere" nel Fissatigre.
Forse cerco di trovare un perché a quanto è successo. Ma c'è un sorriso sul mio volto, ed è proprio Lupo a svelarmelo. E il mio Io, dimentico di sé, "e tutta la sua ansiosa fatica -il suo proteggersi- allenta la sua presa".
Dice Orfeo "che un uomo non sa che farsene della morte". Ebbene, tu Lupo gli hai già dato un senso di Luce e di Bellezza.
Grazie amico mio,
Nina
Ciao Luigi! Ora sento che mi sarebbe piaciuto conoscerti meglio, andare a scoprire chi c'era dietro il tuo sguardo, quali sentimenti, quali pensieri. E nell'incontrarti, magari svelarti alcuni dei miei. Sento che mi mancherai nei nostri incontri, che mi mancherà il tuo sguardo, la tua presenza. Quella sera un paio di mesi fa che ci siamo incontrati vicino Piazza Navona, io e te da soli, in mezzo alla gente, ora per me quell'incontro di pochi minuti è una specie di regalo... Ciao Luigi! Andrea
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