L'altrove di Luigi è una porta non socchiusa. Non cigola, non si lamenta, desidera spalancarsi all'infinito. E nell'infinito ogni cosa riportata all'esperienza ed essenza umana, svanisce. Eppure l'autenticità del nostro Lupo ci parla di "intimità e una corrispondenza tra sé e l'altro"; il suo timido tentativo di porgercele come vere, reali possibilità. Intanto, l'infinito ululante inaugura sommessamente questa svolta, spesso malcelata da pudori, cadute, inibizioni, dolore. Luigi, avvisano le mie antenne, sta già attuando un suo movimento dall'altrove. Continua a sussurrarci, con la sua mascalzona ironia, di non cedere all'inautentico, al rischio della replica. Credo, fondamentalmente, che a lui gli pesasse non poco questo aspetto, e le sue espressioni eloquenti raccontavano i limiti della parola!
Vi rammento quei momenti -non rari- di perplessità, stampata sul suo volto come forma di stupore candido e indescrivibile: quale dolcezza! Le argute riflessioni, i toni tenui, la voglia di comprendere in silenzio, intervenendo solo quando fosse necessario farlo -erano altre novelle fisiognomiche... Grande, grande Lupo! Grande amico e consigliere. Parlare con te è sempre delizia.L'altrove di Lupo ci è dato come la promessa di un bene. Questo accrescimento sfida il dicibile. Sento la sua presenza come pre-avviso di libertà, una potenza sottile ed occulta che è "l'atto di scegliere". Una scelta in cui, nei panni di Zacarias, si è visto per la prima volta "accadere" nel Fissatigre.
Forse cerco di trovare un perché a quanto è successo. Ma c'è un sorriso sul mio volto, ed è proprio Lupo a svelarmelo. E il mio Io, dimentico di sé, "e tutta la sua ansiosa fatica -il suo proteggersi- allenta la sua presa". Dice Orfeo "che un uomo non sa che farsene della morte". Ebbene, tu Lupo gli hai già dato un senso di Luce e di Bellezza.
Grazie amico mio, Nina
Foto: Giugno 2007, Luigi & l'Atelier nel corso di un Hypnodrama
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